Iniziativa organizzata da ISUC per ricostruire la storia di una fabbrica fortemente legata al territorio
(Cittadino e Provincia) Passignano 4 ottobre ‘24 - Si è svolto il nella sala consiliare del Comune di Passignano sul Trasimeno il convegno sul tema «La SAI Ambrosini; uomini e azienda» che ha voluto ricostruire la storia dell’impresa fortemente legata alla città di Passignano. E’ stato organizzato dall’ISUC Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea in collaborazione con l’Associazione Eticamente che collabora con l’Ente per la ricerca storica sulle realtà economiche locali.
Il tema del convegno è stato affrontato in primo luogo da Ruggero Ranieri, presidente della Fondazione Ranieri Sorbello
Il Prof. Ruggero Ranieri ha diviso il suo intervento in tre parti: Le origini della SAI; la produzione della SAI durante la guerra; la SAI nel contesto umbro.
L’intervento ha sviluppato questi punti con dati storici e statistici (quando possibile). La tradizione aeronautica a Passignano iniziò nel 1917 con la scuola piloti di idrovolanti, già prima a S.Feliciano e spostata per un breve periodo a Desenzano sul Garda, e la nascita di una struttura per curare la manutenzione degli aerei. Dopo diverse denominazioni e passaggi societari nasce la S.A.I Società Aeronautica Italiana che verrà acquisita nel 1934 da Angelo Ambrosini, un nobiluomo lombardo, che si era avvicinato all’aviazione nella guerra di Libia del 1911 e che portò alla fondazione della S.A.I. Ambrosini la quale, ben presto, divenne una grande azienda di sviluppo e produzione di aerei in un periodo in cui l’aeronautica aveva un forte significato simbolico. Il relatore ha segnalato la necessità di approfondire la figura di Angelo Ambrosini, poco conosciuta in termini storici, anche se fu un importante personaggio sia nel periodo fascista che in quello successivo.
Massimo Gagliano, storico e scrittore di Passignano, ha svolto un interessante relazione sulle varie fasi della SAI a partire da quella aeronautica. In un affascinante e ricco percorso, illustrato da foto di archivio, ha fatto vedere al pubblico la produzione aeronautica della SAI e la successiva produzione nautica che ebbe le sue fasi più note con la barca Azzurra ed il Moro di Venezia, realizzato per Gardini per competere nelle regate internazionali.
La professionalità del personale SAI consentì di realizzare molti prodotti diversi, sempre di grande qualità che seppero conquistare livelli di eccellenza sia nel settore aereo che in quello nautico. La SAI esplorò anche la produzione di scooter, pullman, radar e auto.
L’ing. Lamberto Minchiatti, direttore della produzione in SAI, ha ricordato, con toni a volte commossi, la personalità di Angelo Ambrosini che lo assunse direttamente, e le grandi innovazioni tecniche che caratterizzarono la SAI come avvenne per il “drone”, il primo italiano, e le altre innovazioni connesse allo sviluppo di molteplici avventure tecnologiche, ricordando in particolare la figura dell’ing. Stefanutti, grande progettista della SAI Ambrosini.
Claudio Bellaveglia, ex sindaco di Passignano, ha ricordato i tentativi che, a partire del 1992, si fecero per salvare la SAI dal fallimento e che non riuscirono per vari motivi,
Giulietto Bigarini, sindacalista e membro del consiglio di fabbrica, ha fatto una descrizione dei rapporti sindacali e umani che caratterizzarono la SAI e ha ricordato qualche aspetto personale di Ambrosini.
La conferenza ha visto la partecipazione di molti ex-dipendenti della SAI e di cittadini di Passignano e dei centri vicini, fortemente appassionati alle vicende di una realtà che ha inciso profondamente nel territorio.
passignano24022.red/DB
(Cittadino e Provincia) Passignano 4 ottobre ‘24 - Si è svolto il nella sala consiliare del Comune di Passignano sul Trasimeno il convegno sul tema «La SAI Ambrosini; uomini e azienda» che ha voluto ricostruire la storia dell’impresa fortemente legata alla città di Passignano. E’ stato organizzato dall’ISUC Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea in collaborazione con l’Associazione Eticamente che collabora con l’Ente per la ricerca storica sulle realtà economiche locali.
Il tema del convegno è stato affrontato in primo luogo da Ruggero Ranieri, presidente della Fondazione Ranieri Sorbello
Il Prof. Ruggero Ranieri ha diviso il suo intervento in tre parti: Le origini della SAI; la produzione della SAI durante la guerra; la SAI nel contesto umbro.
L’intervento ha sviluppato questi punti con dati storici e statistici (quando possibile). La tradizione aeronautica a Passignano iniziò nel 1917 con la scuola piloti di idrovolanti, già prima a S.Feliciano e spostata per un breve periodo a Desenzano sul Garda, e la nascita di una struttura per curare la manutenzione degli aerei. Dopo diverse denominazioni e passaggi societari nasce la S.A.I Società Aeronautica Italiana che verrà acquisita nel 1934 da Angelo Ambrosini, un nobiluomo lombardo, che si era avvicinato all’aviazione nella guerra di Libia del 1911 e che portò alla fondazione della S.A.I. Ambrosini la quale, ben presto, divenne una grande azienda di sviluppo e produzione di aerei in un periodo in cui l’aeronautica aveva un forte significato simbolico. Il relatore ha segnalato la necessità di approfondire la figura di Angelo Ambrosini, poco conosciuta in termini storici, anche se fu un importante personaggio sia nel periodo fascista che in quello successivo.
Massimo Gagliano, storico e scrittore di Passignano, ha svolto un interessante relazione sulle varie fasi della SAI a partire da quella aeronautica. In un affascinante e ricco percorso, illustrato da foto di archivio, ha fatto vedere al pubblico la produzione aeronautica della SAI e la successiva produzione nautica che ebbe le sue fasi più note con la barca Azzurra ed il Moro di Venezia, realizzato per Gardini per competere nelle regate internazionali.
La professionalità del personale SAI consentì di realizzare molti prodotti diversi, sempre di grande qualità che seppero conquistare livelli di eccellenza sia nel settore aereo che in quello nautico. La SAI esplorò anche la produzione di scooter, pullman, radar e auto.
L’ing. Lamberto Minchiatti, direttore della produzione in SAI, ha ricordato, con toni a volte commossi, la personalità di Angelo Ambrosini che lo assunse direttamente, e le grandi innovazioni tecniche che caratterizzarono la SAI come avvenne per il “drone”, il primo italiano, e le altre innovazioni connesse allo sviluppo di molteplici avventure tecnologiche, ricordando in particolare la figura dell’ing. Stefanutti, grande progettista della SAI Ambrosini.
Claudio Bellaveglia, ex sindaco di Passignano, ha ricordato i tentativi che, a partire del 1992, si fecero per salvare la SAI dal fallimento e che non riuscirono per vari motivi,
Giulietto Bigarini, sindacalista e membro del consiglio di fabbrica, ha fatto una descrizione dei rapporti sindacali e umani che caratterizzarono la SAI e ha ricordato qualche aspetto personale di Ambrosini.
La conferenza ha visto la partecipazione di molti ex-dipendenti della SAI e di cittadini di Passignano e dei centri vicini, fortemente appassionati alle vicende di una realtà che ha inciso profondamente nel territorio.
passignano24022.red/DB