(Cittadino e Provincia) – Perugia, 25 marzo ‘24 – Una mattinata di riflessione, approfondimento e incontro per tenere viva la memoria e rinnovare l’impegno comune contro ogni forma di mafia. E’ quanto realizzato questa mattina alla stazione di Fontivegge con la manifestazione "Perugia città Libera", organizzata da Libera Umbria, in collaborazione con il Comune di Perugia, la commissione e l'osservatorio antimafia della Regione Umbria e il liceo artistico “Bernardino di Betto”, in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
L’iniziativa dell’associazione Libera di Don Ciotti nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Così dal 1996, ogni anno in una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Per farli esistere nella loro dignità.
Centinaia le studentesse e gli studenti degli istituti scolastici del capoluogo umbro che hanno preso parte all’evento che, dopo la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, ha visto l'inaugurazione del sottopasso "Peppino Impastato" e di piazza "Dario Capolicchio". Spazi che nel tempo saranno abbelliti anche dalle opere realizzate dagli studenti del “Bernardino di Betto”, in modo da renderli ancora più accoglienti e speciali.
Oltre alla Bernardino di Betto, presenti le scuole Giordano Bruno, Mariotti, Volta, Galilei, Capitini, Pieralli, Giovanni Cena, Gabelli e Pestalozzi.
A dare il via all’iniziativa sono state le parole del presidente di Libera Umbria, Walter Cardinali, che dal palco, osservando i tantissimi studenti presenti, ha sottolineato l’importanza di ‘infarinare’ i giovani sin dai primi anni di vita alla legalità e al rispetto: “La giornata di oggi è per noi un momento particolarmente bello - ha proseguito - perché la memoria tramandata attraverso la dedica di piazze e vie sappiamo che rimane nella mente delle persone per lungo tempo”. Nell’intervento di Cardinali anche la frase di Peppino Impastato ucciso dalla mafia nel 1978, “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”. Parole riportate per spiegare la genesi dell’evento programmato a Perugia a distanza di pochi giorni dalla manifestazione nazionale al Circo Massimo di Roma, ma soprattutto per sottolineare la collaborazione con il liceo artistico Bernardino di Betto, ispirata dalla convinzione che la bellezza consente di riappropriarsi di luoghi che necessitano di riqualificazione e di trasformarli in luoghi pieni di vita.
Sul palco, oltre al presidente di Libera Umbria, si sono avvicendati il sindaco del Comune di Perugia Andrea Romizi, la consigliera Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, il presidente della commissione d’inchiesta antimafia dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria, Eugenio Rondini, il prefetto Armando Gradone, insieme ad altre autorità civili, militari, religiose e agli studenti in occasione della lettura dei nomi.
Oi24029.IC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 25 marzo ‘24 – Una mattinata di riflessione, approfondimento e incontro per tenere viva la memoria e rinnovare l’impegno comune contro ogni forma di mafia. E’ quanto realizzato questa mattina alla stazione di Fontivegge con la manifestazione "Perugia città Libera", organizzata da Libera Umbria, in collaborazione con il Comune di Perugia, la commissione e l'osservatorio antimafia della Regione Umbria e il liceo artistico “Bernardino di Betto”, in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
L’iniziativa dell’associazione Libera di Don Ciotti nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Così dal 1996, ogni anno in una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Per farli esistere nella loro dignità.
Centinaia le studentesse e gli studenti degli istituti scolastici del capoluogo umbro che hanno preso parte all’evento che, dopo la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, ha visto l'inaugurazione del sottopasso "Peppino Impastato" e di piazza "Dario Capolicchio". Spazi che nel tempo saranno abbelliti anche dalle opere realizzate dagli studenti del “Bernardino di Betto”, in modo da renderli ancora più accoglienti e speciali.
Oltre alla Bernardino di Betto, presenti le scuole Giordano Bruno, Mariotti, Volta, Galilei, Capitini, Pieralli, Giovanni Cena, Gabelli e Pestalozzi.
A dare il via all’iniziativa sono state le parole del presidente di Libera Umbria, Walter Cardinali, che dal palco, osservando i tantissimi studenti presenti, ha sottolineato l’importanza di ‘infarinare’ i giovani sin dai primi anni di vita alla legalità e al rispetto: “La giornata di oggi è per noi un momento particolarmente bello - ha proseguito - perché la memoria tramandata attraverso la dedica di piazze e vie sappiamo che rimane nella mente delle persone per lungo tempo”. Nell’intervento di Cardinali anche la frase di Peppino Impastato ucciso dalla mafia nel 1978, “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”. Parole riportate per spiegare la genesi dell’evento programmato a Perugia a distanza di pochi giorni dalla manifestazione nazionale al Circo Massimo di Roma, ma soprattutto per sottolineare la collaborazione con il liceo artistico Bernardino di Betto, ispirata dalla convinzione che la bellezza consente di riappropriarsi di luoghi che necessitano di riqualificazione e di trasformarli in luoghi pieni di vita.
Sul palco, oltre al presidente di Libera Umbria, si sono avvicendati il sindaco del Comune di Perugia Andrea Romizi, la consigliera Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, il presidente della commissione d’inchiesta antimafia dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria, Eugenio Rondini, il prefetto Armando Gradone, insieme ad altre autorità civili, militari, religiose e agli studenti in occasione della lettura dei nomi.
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