In corso la Festa dell'Europa e "Diversamente creativi" - Assessorato alla cultura: "Due facce della stessa medaglia"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 maggio ’14 – Integrazione ferro-gomma, trasporto suburbano (con Perugia che diventa una grande città metropolitana), biglietto unico intermodale, infomobilità. Questi i capisaldi su cui si reggerà il futuro impianto del trasporto pubblico locale e che disegnerà una nuova Umbria, in cui tutti i territori risulteranno interconnessi tra loro e meglio serviti dalle grandi direttrici (Roma, Firenze e Ancona). Con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza (ad esclusione del gruppo dell'Italia dei Valori che si è astenuto), la prima Commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia ha dato l'ok alle linee strategiche del nuovo Piano di Bacino sul trasporto pubblico locale umbro. Un documento, come riferito dal rappresentante dell'Assessorato ai trasporti, il cui iter sta procedendo di pari passo con il Piano regionale dei trasporti, di cui dovrà essere una sorta di strumento attuatore, concertato con i Comuni e le associazioni di categoria. L'obiettivo di fondo è l'eliminazione delle sovrapposizioni. Attraverso questo strumento si vuole assicurare prioritariamente la mobilità nell'ambito del territorio provinciale, passando da una concezione generalista del trasporto ad una che va a soddisfare le esigenze specifiche del territorio e degli utenti. Altro obiettivo di fondo è la costruzione di un sistema di unico in termini di integrazione delle tipologie di trasporto urbano ed extraurbano, attraverso la partecipazione di tutti gli enti alla pianificazione, di integrazione del trasporto svolto dai diversi vettori del TPL (ferro, gomma, mobilità alternativa, trasporto lacuale), di integrazione ed omogeneizzazione delle diverse tipologie di titoli di viaggio, pervenendo all'istituzione dell'Unico Biglietto Umbria. Si vuole inoltre superare l'attuale staticità, andando a costruire un sistema di trasporto dinamico e porre in campo sistemi di trasporto "non tradizionali" (come ad esempio il “trasporto a chiamata”) onde soddisfare le esigenze di territori a domanda debole. Tra le innovazioni di maggiore rilievo inoltre c'è l'introduzione del concetto di trasporto suburbano, con riferimento all'area di Perugia che diventerà il fulcro di un'area vasta densamente popolata (comprendente le zone da Assisi a Magione, da Umbertide a Todi, Deruta e Bevagna), in cui il trasporto farà leva su metropolitane di superficie e metrobus. Infine, allo scopo di alleviare il disagio derivante dalla cosiddetta “rottura di carico” e per abbattere l'ansia dell'attesa, nelle stazioni intermodali si introduce il concetto di “infomobilità” collegata ad un sistema satellitare. Convinti del lavoro svolto dai tecnici e dell'impostazione data al Piano di bacino si sono dichiarati i consiglieri di maggioranza, ad eccezione come detto dell'Idv secondo cui si tratta di un “piano incompleto”, incapace di far uscire l'Umbria dall'isolamento. Contrari al documento si sono detti i consiglieri di opposizione per i quali il Piano, “pur contenendo linee essenziali e importanti, è legato ad un'amministrazione che è in continuità con un'esperienza amministrativa che all'Umbria ha procurato solo carenze e disservizi”.
TRA14004.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 maggio ’14 – Integrazione ferro-gomma, trasporto suburbano (con Perugia che diventa una grande città metropolitana), biglietto unico intermodale, infomobilità. Questi i capisaldi su cui si reggerà il futuro impianto del trasporto pubblico locale e che disegnerà una nuova Umbria, in cui tutti i territori risulteranno interconnessi tra loro e meglio serviti dalle grandi direttrici (Roma, Firenze e Ancona). Con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza (ad esclusione del gruppo dell'Italia dei Valori che si è astenuto), la prima Commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia ha dato l'ok alle linee strategiche del nuovo Piano di Bacino sul trasporto pubblico locale umbro. Un documento, come riferito dal rappresentante dell'Assessorato ai trasporti, il cui iter sta procedendo di pari passo con il Piano regionale dei trasporti, di cui dovrà essere una sorta di strumento attuatore, concertato con i Comuni e le associazioni di categoria. L'obiettivo di fondo è l'eliminazione delle sovrapposizioni. Attraverso questo strumento si vuole assicurare prioritariamente la mobilità nell'ambito del territorio provinciale, passando da una concezione generalista del trasporto ad una che va a soddisfare le esigenze specifiche del territorio e degli utenti. Altro obiettivo di fondo è la costruzione di un sistema di unico in termini di integrazione delle tipologie di trasporto urbano ed extraurbano, attraverso la partecipazione di tutti gli enti alla pianificazione, di integrazione del trasporto svolto dai diversi vettori del TPL (ferro, gomma, mobilità alternativa, trasporto lacuale), di integrazione ed omogeneizzazione delle diverse tipologie di titoli di viaggio, pervenendo all'istituzione dell'Unico Biglietto Umbria. Si vuole inoltre superare l'attuale staticità, andando a costruire un sistema di trasporto dinamico e porre in campo sistemi di trasporto "non tradizionali" (come ad esempio il “trasporto a chiamata”) onde soddisfare le esigenze di territori a domanda debole. Tra le innovazioni di maggiore rilievo inoltre c'è l'introduzione del concetto di trasporto suburbano, con riferimento all'area di Perugia che diventerà il fulcro di un'area vasta densamente popolata (comprendente le zone da Assisi a Magione, da Umbertide a Todi, Deruta e Bevagna), in cui il trasporto farà leva su metropolitane di superficie e metrobus. Infine, allo scopo di alleviare il disagio derivante dalla cosiddetta “rottura di carico” e per abbattere l'ansia dell'attesa, nelle stazioni intermodali si introduce il concetto di “infomobilità” collegata ad un sistema satellitare. Convinti del lavoro svolto dai tecnici e dell'impostazione data al Piano di bacino si sono dichiarati i consiglieri di maggioranza, ad eccezione come detto dell'Idv secondo cui si tratta di un “piano incompleto”, incapace di far uscire l'Umbria dall'isolamento. Contrari al documento si sono detti i consiglieri di opposizione per i quali il Piano, “pur contenendo linee essenziali e importanti, è legato ad un'amministrazione che è in continuità con un'esperienza amministrativa che all'Umbria ha procurato solo carenze e disservizi”.
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