L'espansione di Internet ha ridotto le formalità burocratiche, ma non tutte le amministrazioni pubbliche ne hanno sfruttato appieno le potenzialità. Il piano d'azione eGovernment mira proprio ad accrescere il numero di operazioni amministrative e burocratiche eseguibili online. Lo scopo è ridurre le lungaggini e gli oneri burocratici e aiutare i governi a offrire il miglior servizio possibile senza costi aggiuntivi. L'obiettivo è portare il 50% dei cittadini e l'80% delle imprese a utilizzare i servizi pubblici online entro il 2015. I paesi dell'UE collaboreranno tra di loro e con la Commissione per sviluppare i cosiddetti servizi di eGovernment in tutta l'Unione. In futuro sarà possibile registrare una nascita o pagare le tasse stando comodamente seduti a casa. Chi non dispone di un collegamento ad internet potrà accedere ai servizi online attraverso la TV, il telefono o un apparecchio mobile. I servizi online potranno aiutare anche chi vuole muoversi da un paese dell'UE all'altro. Una delle priorità del piano consiste ad esempio nel permettere agli studenti di iscriversi online a una qualsiasi università dell'Unione. Potendo facilmente studiare all'estero, gli studenti saranno incoraggiati a optare per un'università straniera. A tal riguardo, è già in atto un progetto pilota condotto in cinque paesi dell'Unione.
I cittadini potranno inoltre partecipare attivamente al processo politico attraverso dibattiti e consultazioni online. Da parte loro, le imprese risparmieranno tempo e denaro eseguendo gran parte delle operazioni amministrative (registrazione dell'impresa, ecc.) dall'ufficio. I servizi transfrontalieri online permetteranno agli imprenditori e alle ditte di avviare attività ed espandersi in altri paesi dell'UE. I paesi membri svilupperanno una serie di servizi pubblici transfrontalieri online da introdurre progressivamente tra il 2012 e il 2015. Parallelamente, la Commissione valuterà in quale misura tale politica possa aiutare i singoli governi a ridurre le loro emissioni di CO2.
Per saperne di più consulta il sito:http://ec.europa.eu/news/science/101220_1_it.htm
L'espansione di Internet ha ridotto le formalità burocratiche, ma non tutte le amministrazioni pubbliche ne hanno sfruttato appieno le potenzialità. Il piano d'azione eGovernment mira proprio ad accrescere il numero di operazioni amministrative e burocratiche eseguibili online. Lo scopo è ridurre le lungaggini e gli oneri burocratici e aiutare i governi a offrire il miglior servizio possibile senza costi aggiuntivi. L'obiettivo è portare il 50% dei cittadini e l'80% delle imprese a utilizzare i servizi pubblici online entro il 2015. I paesi dell'UE collaboreranno tra di loro e con la Commissione per sviluppare i cosiddetti servizi di eGovernment in tutta l'Unione. In futuro sarà possibile registrare una nascita o pagare le tasse stando comodamente seduti a casa. Chi non dispone di un collegamento ad internet potrà accedere ai servizi online attraverso la TV, il telefono o un apparecchio mobile. I servizi online potranno aiutare anche chi vuole muoversi da un paese dell'UE all'altro. Una delle priorità del piano consiste ad esempio nel permettere agli studenti di iscriversi online a una qualsiasi università dell'Unione. Potendo facilmente studiare all'estero, gli studenti saranno incoraggiati a optare per un'università straniera. A tal riguardo, è già in atto un progetto pilota condotto in cinque paesi dell'Unione.
I cittadini potranno inoltre partecipare attivamente al processo politico attraverso dibattiti e consultazioni online. Da parte loro, le imprese risparmieranno tempo e denaro eseguendo gran parte delle operazioni amministrative (registrazione dell'impresa, ecc.) dall'ufficio. I servizi transfrontalieri online permetteranno agli imprenditori e alle ditte di avviare attività ed espandersi in altri paesi dell'UE. I paesi membri svilupperanno una serie di servizi pubblici transfrontalieri online da introdurre progressivamente tra il 2012 e il 2015. Parallelamente, la Commissione valuterà in quale misura tale politica possa aiutare i singoli governi a ridurre le loro emissioni di CO2.
Per saperne di più consulta il sito:http://ec.europa.eu/news/science/101220_1_it.htm