Dal 5 maggio cinque incontri presso il Museo del Vetro
(Cittadino e Provincia) – Piegaro, 4 maggio ‘22 - Nell’ambito del progetto di inclusione sociale “ITI Trasimeno” realizzato da Frontiera Lavoro, prenderà il via domani giovedì 5 maggio, un percorso di laboratori di impagliatura del fiasco, rivolto a cittadine e cittadini migranti ed italiani dell’area dei Comuni del Trasimeno, articolato in cinque incontri.
Si tratta di un’occasione unica per recuperare l’antico mestiere di impagliatura dei fiaschi, tipica del territorio piegarese, e per condividere insieme un’esperienza di creatività e di fare artigianato.
“L’artigianato rurale che caratterizza il territorio umbro – spiegano i promotori - nasce dall’orgoglio del suo popolo e rappresenta il simbolo di una cultura contadina che ha portato a produzioni caratterizzate da un mix tra“arte” ed “artigianato”. Alcune di queste attività rischiano di essere abbandonate, un pò perché gli artigiani che le hanno portate avanti nel corso della loro vita ci stanno lasciando e un pò per quel trend socio-economico tipico dell’attualità che rende difficile investire sulla valorizzazione e la trasmissione di saperi e mestieri tradizionali che in passato hanno invece sostenuto e mantenuto le nostre economie rurali”.
I laboratori, che si terranno presso il Museo del Vetro, nascono dall’incontro tra le donne di Piegaro, depositarie della tradizione, e donne di nazionalità macedone del corso di conversazione e socializzazione attivato nell’ambito del progetto „ITI“. L'iniziativa è inserita all‘interno di un progetto territoriale promosso dal Comune di Piegaro di concerto con l’Associazione „Il Borgo“ con lo scopo di recuperare e rivitalizzare un’antica tradizione finalizzata a favorire lo sviluppo di una filiera di produzione artigianale che soddisfi l’esigenza occupazionale delle donne e al tempo stesso promuova la valorizzazione del territorio dal punto di vista economico, sociale e culturale.
“L’Obiettivo – afferma l’Amministrazione comunale - è quello di raccogliere la preziosa esperienza delle donne del territorio al fine di rendere visibile una realtà trascurata negli anni ma che potrebbe portare linfa vitale alle nostre comunità”. L’iniziativa è nata pensando che lo sviluppo del nostro territorio può ripartire da azioni che permettano di riabilitare questi vecchi mestieri e rilanciarli, rivalutandoli.
“Il nostro intento, dichiara Elena Bellavita presidente dell’associazione ‘Il Borgo’, è quello di raccogliere le testimonianze degli artigiani ancora in vita e di quelli che non lo sono più, per raccogliere memoria dei loro antichi saperi, e di come sono riusciti a trarre oggetti preziosi, grazie alle tradizioni di una preziosa manualità capace di trasformare anche le risorse più povere in qualcosa di valore”.
Inoltre si spera che tali testimonianze, siano da stimolo ai giovani per una rinascita della voglia di fare qualcosa nel e per lo sviluppo del territorio, riunendo antichi e moderni mestieri per creare una sinergia che dia un valore aggiunto alla crescita dell’economia locale.
“Il progetto – concludono i promotori - mira ad attivare e incentivare la valorizzazione della cultura e delle risorse ambientali fino a farle diventare strumenti di crescita di un’economia locale in difficoltà, ma è un percorso che innanzitutto deve far leva sul senso di appartenenza delle popolazioni, ed è quello che bisogna cercare di ricostruire con l’aiuto e la collaborazione di tutta la comunità locale”.
Piegaro22007.ET
(Cittadino e Provincia) – Piegaro, 4 maggio ‘22 - Nell’ambito del progetto di inclusione sociale “ITI Trasimeno” realizzato da Frontiera Lavoro, prenderà il via domani giovedì 5 maggio, un percorso di laboratori di impagliatura del fiasco, rivolto a cittadine e cittadini migranti ed italiani dell’area dei Comuni del Trasimeno, articolato in cinque incontri.
Si tratta di un’occasione unica per recuperare l’antico mestiere di impagliatura dei fiaschi, tipica del territorio piegarese, e per condividere insieme un’esperienza di creatività e di fare artigianato.
“L’artigianato rurale che caratterizza il territorio umbro – spiegano i promotori - nasce dall’orgoglio del suo popolo e rappresenta il simbolo di una cultura contadina che ha portato a produzioni caratterizzate da un mix tra“arte” ed “artigianato”. Alcune di queste attività rischiano di essere abbandonate, un pò perché gli artigiani che le hanno portate avanti nel corso della loro vita ci stanno lasciando e un pò per quel trend socio-economico tipico dell’attualità che rende difficile investire sulla valorizzazione e la trasmissione di saperi e mestieri tradizionali che in passato hanno invece sostenuto e mantenuto le nostre economie rurali”.
I laboratori, che si terranno presso il Museo del Vetro, nascono dall’incontro tra le donne di Piegaro, depositarie della tradizione, e donne di nazionalità macedone del corso di conversazione e socializzazione attivato nell’ambito del progetto „ITI“. L'iniziativa è inserita all‘interno di un progetto territoriale promosso dal Comune di Piegaro di concerto con l’Associazione „Il Borgo“ con lo scopo di recuperare e rivitalizzare un’antica tradizione finalizzata a favorire lo sviluppo di una filiera di produzione artigianale che soddisfi l’esigenza occupazionale delle donne e al tempo stesso promuova la valorizzazione del territorio dal punto di vista economico, sociale e culturale.
“L’Obiettivo – afferma l’Amministrazione comunale - è quello di raccogliere la preziosa esperienza delle donne del territorio al fine di rendere visibile una realtà trascurata negli anni ma che potrebbe portare linfa vitale alle nostre comunità”. L’iniziativa è nata pensando che lo sviluppo del nostro territorio può ripartire da azioni che permettano di riabilitare questi vecchi mestieri e rilanciarli, rivalutandoli.
“Il nostro intento, dichiara Elena Bellavita presidente dell’associazione ‘Il Borgo’, è quello di raccogliere le testimonianze degli artigiani ancora in vita e di quelli che non lo sono più, per raccogliere memoria dei loro antichi saperi, e di come sono riusciti a trarre oggetti preziosi, grazie alle tradizioni di una preziosa manualità capace di trasformare anche le risorse più povere in qualcosa di valore”.
Inoltre si spera che tali testimonianze, siano da stimolo ai giovani per una rinascita della voglia di fare qualcosa nel e per lo sviluppo del territorio, riunendo antichi e moderni mestieri per creare una sinergia che dia un valore aggiunto alla crescita dell’economia locale.
“Il progetto – concludono i promotori - mira ad attivare e incentivare la valorizzazione della cultura e delle risorse ambientali fino a farle diventare strumenti di crescita di un’economia locale in difficoltà, ma è un percorso che innanzitutto deve far leva sul senso di appartenenza delle popolazioni, ed è quello che bisogna cercare di ricostruire con l’aiuto e la collaborazione di tutta la comunità locale”.
Piegaro22007.ET