L’artista è legato a doppi filo al tuderte, in particolare a Doglio
(Cittadino e Provincia) Monte Castello di Vibio 26 aprile ‘23 - Legata a stretto filo alla storia dell’arte del nostro Paese, e, insieme, eversiva, eccentrica e tutto sommato “europea”, la pittura di Giovanni Crisostomo (Palermo classe 1940) va in scena a Roma presso gli spazi di Micro Arti Visive dal 4 aprile 2023 muovendosi in totale libertà tra tradizione e innovazione. L’artista, che ha visto, respirato, sperimentato molte delle principali correnti artistiche del ‘900, è legato a doppio filo all’Umbria terrà in cui vive a partire dagli anni ‘80. La campagna umbra, in particolare Doglio una frazione del comune di Monte Castello di Vibio, vince sul sul frenetico vivere parigino che aveva portato l’artista a nella capitale francese dove ha studiato disegno con lo scultore Bernard Citroen e frequentando lo studio di Orfeo Tamburi. Fra il 2005 e il 2013 le sue opere hanno fatto parte di un’esposizione permanente presso la piccola Galleria di Linde Beyl a Monte Castello di Vibio. Oggi al Micro Arti Visive di Roma, Crisostomo, grazie alla concessione di proprietari della sue opere, espone un resoconto retrospettivo del lungo cursus honorum di Giovanni Crisostomo, che ha attraversato luoghi e tempi non cessando di sperimentare ogni tipologia di linguaggio artistico, dalla seduzione verso il gruppo COBRA all’Art Brut di Dubuffet, senza tuttavia mai trascurare lo sguardo italiano anche Oltralpe, come la cifra stilistica di Amedeo Modigliani. Le sue opere dai toni caldi, “sensuali” ed emotive, sono accompagnate da un catalogo con introduzione di Paola Valori, e dai i testi critici di Renata Lipparoni e di Silvia Grassi Pottino, che ne traducono il pieno riconoscimento.
Come dichiara Paola Valori: “Rivedere la più bella espressione dell’arte italiana ed europea attraverso gli occhi discreti di Giovanni Crisostomo è un’esperienza unica nel suo genere. Ed è questa una delle ragioni per cui con grande entusiasmo ho dato impulso alla presentazione del suo lavoro con questa significativa mostra, che seleziona le opere di un ventennio assai fertile per l’artista, lungo un arco di tempo che corre dagli anni ’60 fino ai più recenti anni ’80. Sensoriale, emotiva, coloristica, l’impronta che l’artista palermitano (classe 1940) ha dato alle sue opere, possiede un tocco di vivace originalità, condivisa sulla lunga tradizione artistica del nostro Paese. Giovanni Crisostomo ha visto, respirato, sperimentato molte delle principali correnti artistiche del ‘900 ripensate con l’uso di un pennello puramente italiano, perciò sapiente e audace, ma mai chiassoso. La sua mite distinzione caratteriale gli ha permesso, mediante una personalissima cifra stilistica, di liberare il proprio vissuto ed estro creativo senza mai debordare o trasgredire la nota del d’après interpretato”.
Attraversare la pittura di Giovanni Crisostomo non è soltanto l’occasione per fare un tuffo nella migliore versione interpretativa del linguaggio artistico del passato ma, e senza ridondanza, significa anche approdare a una distillazione ottenuta con un lavoro lungo e meticoloso che ha consentito a Crisostomo di incidere nello scenario italiano con una sua accurata e rigorosa attenzione al dato storico del momento.
Cultura23001.DB
(Cittadino e Provincia) Monte Castello di Vibio 26 aprile ‘23 - Legata a stretto filo alla storia dell’arte del nostro Paese, e, insieme, eversiva, eccentrica e tutto sommato “europea”, la pittura di Giovanni Crisostomo (Palermo classe 1940) va in scena a Roma presso gli spazi di Micro Arti Visive dal 4 aprile 2023 muovendosi in totale libertà tra tradizione e innovazione. L’artista, che ha visto, respirato, sperimentato molte delle principali correnti artistiche del ‘900, è legato a doppio filo all’Umbria terrà in cui vive a partire dagli anni ‘80. La campagna umbra, in particolare Doglio una frazione del comune di Monte Castello di Vibio, vince sul sul frenetico vivere parigino che aveva portato l’artista a nella capitale francese dove ha studiato disegno con lo scultore Bernard Citroen e frequentando lo studio di Orfeo Tamburi. Fra il 2005 e il 2013 le sue opere hanno fatto parte di un’esposizione permanente presso la piccola Galleria di Linde Beyl a Monte Castello di Vibio. Oggi al Micro Arti Visive di Roma, Crisostomo, grazie alla concessione di proprietari della sue opere, espone un resoconto retrospettivo del lungo cursus honorum di Giovanni Crisostomo, che ha attraversato luoghi e tempi non cessando di sperimentare ogni tipologia di linguaggio artistico, dalla seduzione verso il gruppo COBRA all’Art Brut di Dubuffet, senza tuttavia mai trascurare lo sguardo italiano anche Oltralpe, come la cifra stilistica di Amedeo Modigliani. Le sue opere dai toni caldi, “sensuali” ed emotive, sono accompagnate da un catalogo con introduzione di Paola Valori, e dai i testi critici di Renata Lipparoni e di Silvia Grassi Pottino, che ne traducono il pieno riconoscimento.
Come dichiara Paola Valori: “Rivedere la più bella espressione dell’arte italiana ed europea attraverso gli occhi discreti di Giovanni Crisostomo è un’esperienza unica nel suo genere. Ed è questa una delle ragioni per cui con grande entusiasmo ho dato impulso alla presentazione del suo lavoro con questa significativa mostra, che seleziona le opere di un ventennio assai fertile per l’artista, lungo un arco di tempo che corre dagli anni ’60 fino ai più recenti anni ’80. Sensoriale, emotiva, coloristica, l’impronta che l’artista palermitano (classe 1940) ha dato alle sue opere, possiede un tocco di vivace originalità, condivisa sulla lunga tradizione artistica del nostro Paese. Giovanni Crisostomo ha visto, respirato, sperimentato molte delle principali correnti artistiche del ‘900 ripensate con l’uso di un pennello puramente italiano, perciò sapiente e audace, ma mai chiassoso. La sua mite distinzione caratteriale gli ha permesso, mediante una personalissima cifra stilistica, di liberare il proprio vissuto ed estro creativo senza mai debordare o trasgredire la nota del d’après interpretato”.
Attraversare la pittura di Giovanni Crisostomo non è soltanto l’occasione per fare un tuffo nella migliore versione interpretativa del linguaggio artistico del passato ma, e senza ridondanza, significa anche approdare a una distillazione ottenuta con un lavoro lungo e meticoloso che ha consentito a Crisostomo di incidere nello scenario italiano con una sua accurata e rigorosa attenzione al dato storico del momento.
Cultura23001.DB