Guasticchi a Roma al summit Upi - "Dal Parlamento ai comuni tutti devono mettersi in gioco. Governo se vuole ha a disposizione dossier Upi su costi province"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 11 luglio 2013 - “Il Pd, se vuole restare un Partito minimamente ancorato a sinistra – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - e riaprire una prospettiva al Paese, stacchi la spina al Governo Letta e cessi il patto scellerato che lo lega col PDL al Governo . Ormai ne va della decenza della politica e, soprattutto, del rispetto minimo della dignità del Paese . La decisione del PDL di interrompere i lavori parlamentari, dopo la notizia della fissazione della data dell’udienza in Cassazione per il caso Mediaset, unico modo per evitare la prescrizione a beneficio di Berlusconi, è un atto palesemente eversivo, intollerabile in qualsiasi democrazia e in qualunque Stato di diritto ; le decisioni della magistratura, istituzione indipendente dal potere politico, vengono sottoposte a censura e valutazione politica da parte di una forza, il PDL, che in tal modo dimostra una volta di più la sua sudditanza a Berlusconi e la sua volontà di tutelare in primo luogo, in barba ad ogni etica politica, gli interessi personali del suo leader, infischiandosene dei supremi interessi nazionali e della situazione di chi, nel Paese, soffre la peggiore congiuntura economica mai avvenuta. Come fa il Pd a reggere ancora il sacco a una simile “politica“se non per un’incomprensibile volontà suicida? Il Paese va a rotoli, i ricchi diventano più ricchi e i poveri sempre più poveri, dilagano disoccupazione e sottoccupazione, mentre i patti scellerati firmati in sede europea da Berlusconi e confermati da Monti e Letta col “ fiscal compact “, rischiano di mandare a settembre - ottobre in fallimento tutta l’Italia, in assenza di un netto cambio di rotta rispetto ai diktat della finanza internazionale e dei suoi camerieri con livrea, ossia i burocrati di Maastricht . Con un piano di rientro del debito che obbliga a tagliare 50 miliardi di euro dalla spesa pubblica, dove si pensa di andare a reperire le risorse ? In assenza di un barlume di ragione che suggerisca un minimo di misure keynesiane, è logico che lavoratori e pensionati saranno sottoposti ad un salasso come mai si è visto fino ad ora . A rischio c’è il pagamento delle pensioni e il posto di centinaia di migliaia di impiegati pubblici, assieme alle prestazioni sanitarie e alla scuola . In questo quadro, una forza demagogica come il “ Movimento 5 stelle “ , in netto calo alle consultazioni elettorali, nonché co – responsabile dell’abbraccio PD – PDL per il suo rifiuto di assumersi responsabilità di Governo, rischia di riprendere quota e di affermarsi come unica alternativa ad un sistema sempre più marcio, garante unicamente degli interessi dei potentati finanziari e dei diktat dei loro camerieri europei . La minaccia del populismo è l’altra faccia della medaglia della disastrosa politica economica voluta dalle usurocrazie bancarie : quando quest’ultima avrà portato i Paesi alla bancarotta, il populismo, suo strumento, si ergerà come unica alternativa per impedire l’affermazione di forze realmente progressiste in grado di risanare l’economia e la società . Occorre impedire questo nuovo fascismo incombente ! C’è un ‘emergenza democratica che il PD non può ignorare e che obbliga, da subito, a staccare la spina al Governo Letta, a rompere ogni rapporto col PDL e a costruire un fronte progressista , di vera sinistra, che si ponga alcuni obiettivi chiari e non negoziabili : reddito di cittadinanza, tassazione dei patrimoni, revisione dei patti di stabilità a carico degli Enti pubblici, alleggerimento fiscale per lavoratori dipendenti, piccoli artigiani e commercianti , adeguamento dei salari al costo della vita, abolizione di eccessivi adempimenti burocratici, riforma del credito con nazionalizzazioni degli istituti di credito che non servono agli obiettivi di sviluppo del Paese. La posta in gioco, ormai , sembra essere diventata la sopravvivenza del Paese ! I comunisti da tempo hanno al centro del loro programma questi punti, gli unici che possono evitare il crack dell’Italia, con esiti ancora inimmaginabili . La sinistra, o quello che di essa rimane, abbia la coscienza degli imperativi del momento e usi , per una volta , il tanto declamato “ senso di responsabilità “ in modo corretto : responsabilità in primo luogo verso il popolo italiano e la sua parte più debole ! “.
Gc13331.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 11 luglio 2013 - “Il Pd, se vuole restare un Partito minimamente ancorato a sinistra – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - e riaprire una prospettiva al Paese, stacchi la spina al Governo Letta e cessi il patto scellerato che lo lega col PDL al Governo . Ormai ne va della decenza della politica e, soprattutto, del rispetto minimo della dignità del Paese . La decisione del PDL di interrompere i lavori parlamentari, dopo la notizia della fissazione della data dell’udienza in Cassazione per il caso Mediaset, unico modo per evitare la prescrizione a beneficio di Berlusconi, è un atto palesemente eversivo, intollerabile in qualsiasi democrazia e in qualunque Stato di diritto ; le decisioni della magistratura, istituzione indipendente dal potere politico, vengono sottoposte a censura e valutazione politica da parte di una forza, il PDL, che in tal modo dimostra una volta di più la sua sudditanza a Berlusconi e la sua volontà di tutelare in primo luogo, in barba ad ogni etica politica, gli interessi personali del suo leader, infischiandosene dei supremi interessi nazionali e della situazione di chi, nel Paese, soffre la peggiore congiuntura economica mai avvenuta. Come fa il Pd a reggere ancora il sacco a una simile “politica“se non per un’incomprensibile volontà suicida? Il Paese va a rotoli, i ricchi diventano più ricchi e i poveri sempre più poveri, dilagano disoccupazione e sottoccupazione, mentre i patti scellerati firmati in sede europea da Berlusconi e confermati da Monti e Letta col “ fiscal compact “, rischiano di mandare a settembre - ottobre in fallimento tutta l’Italia, in assenza di un netto cambio di rotta rispetto ai diktat della finanza internazionale e dei suoi camerieri con livrea, ossia i burocrati di Maastricht . Con un piano di rientro del debito che obbliga a tagliare 50 miliardi di euro dalla spesa pubblica, dove si pensa di andare a reperire le risorse ? In assenza di un barlume di ragione che suggerisca un minimo di misure keynesiane, è logico che lavoratori e pensionati saranno sottoposti ad un salasso come mai si è visto fino ad ora . A rischio c’è il pagamento delle pensioni e il posto di centinaia di migliaia di impiegati pubblici, assieme alle prestazioni sanitarie e alla scuola . In questo quadro, una forza demagogica come il “ Movimento 5 stelle “ , in netto calo alle consultazioni elettorali, nonché co – responsabile dell’abbraccio PD – PDL per il suo rifiuto di assumersi responsabilità di Governo, rischia di riprendere quota e di affermarsi come unica alternativa ad un sistema sempre più marcio, garante unicamente degli interessi dei potentati finanziari e dei diktat dei loro camerieri europei . La minaccia del populismo è l’altra faccia della medaglia della disastrosa politica economica voluta dalle usurocrazie bancarie : quando quest’ultima avrà portato i Paesi alla bancarotta, il populismo, suo strumento, si ergerà come unica alternativa per impedire l’affermazione di forze realmente progressiste in grado di risanare l’economia e la società . Occorre impedire questo nuovo fascismo incombente ! C’è un ‘emergenza democratica che il PD non può ignorare e che obbliga, da subito, a staccare la spina al Governo Letta, a rompere ogni rapporto col PDL e a costruire un fronte progressista , di vera sinistra, che si ponga alcuni obiettivi chiari e non negoziabili : reddito di cittadinanza, tassazione dei patrimoni, revisione dei patti di stabilità a carico degli Enti pubblici, alleggerimento fiscale per lavoratori dipendenti, piccoli artigiani e commercianti , adeguamento dei salari al costo della vita, abolizione di eccessivi adempimenti burocratici, riforma del credito con nazionalizzazioni degli istituti di credito che non servono agli obiettivi di sviluppo del Paese. La posta in gioco, ormai , sembra essere diventata la sopravvivenza del Paese ! I comunisti da tempo hanno al centro del loro programma questi punti, gli unici che possono evitare il crack dell’Italia, con esiti ancora inimmaginabili . La sinistra, o quello che di essa rimane, abbia la coscienza degli imperativi del momento e usi , per una volta , il tanto declamato “ senso di responsabilità “ in modo corretto : responsabilità in primo luogo verso il popolo italiano e la sua parte più debole ! “.
Gc13331.red