In aumento le richieste di aiuto degli italiani e la povertà in generale, ma scende il tasso di crescita
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 5 giugno ’24 – Presentato oggi a Perugia, presso il “Villaggio Sorella Provvidenza”, sede della Caritas diocesana, il IX Rapporto diocesano sulle povertà e sulle risorse dal titolo: “Catene spezzate”, curato dall’Osservatorio Caritas.
Secondo quanto reso noto questa mattina, aumentano le richieste di aiuto degli italiani e la povertà in generale, ma scende il tasso di crescita.
Con riferimento alle attività del Centro di ascolto della diocesi, prosegue nel 2023 l’aumento (+9,2%) del numero totale (1805) di chi chiede aiuto anche se con una riduzione del tasso di crescita della povertà (nel 2022 segnava +12,7%).
La quota degli italiani sale al 25,3% e quella degli stranieri scende al 71,5%. Le persone con doppia cittadinanza il 3,2%. Prosegue la netta prevalenza degli stranieri (provenienti da Perù, Marocco, Ucraina, Nigeria ed altri Paesi).
Ad illustrare il rapporto sono stati l’arcivescovo Ivan Maffeis, il direttore don Marco Briziarelli, l’economista Pierluigi Maria Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale, l’assistente sociale Silvia Bagnarelli e lo statistico Nicola Falocci, componenti dell’equipe dello stesso Osservatorio.
Presente anche la Provincia di Perugia attraverso la sua consigliera delegata.
Con riferimento alle attività del Centro di Ascolto della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, nel 2023, possono cogliersi aspetti dinamici e modificazioni qualitative nel complesso dei richiedenti aiuto. Prosegue nel 2023 l'aumento (+9,2%) del numero totale (1805) di questi presso tale Centro, anche se con una riduzione del tasso di crescita della povertà (nel 2022 segnava +12,7%). La quota degli italiani sale al 25,3% (con un aumento rispetto al 2022) e quella degli stranieri scende al 71,5%. Le persone con doppia cittadinanza il 3,2%. Prosegue la netta prevalenza degli stranieri (provenienti da Perù, Marocco, Ucraina, Nigeria ed altri Paesi).
La povertà, dunque, non si riduce nonostante la presenza permanente di politiche di contrasto, dal Sostegno di inclusione attiva (SIA) al Reddito di inclusione (RDI), poi al Reddito di cittadinanza (RDC) ed infine all’Assegno di inclusione (ADI).
Se continuiamo, come nei precedenti Rapporti, a distinguere tra “vecchi” utenti e “nuovi” utenti, supponendo che i “nuovi” siano quelli con primo contatto in Caritas a partire da marzo 2020 (data del primo lockdown da pandemia), e che i “vecchi” lo abbiano avuto precedentemente, nel 2023 i vecchi utenti sono 568 pari al 31,5%, e i restanti 1237, pari al 68,5%, sono nuovi utenti.
Si noti il particolare interesse dell'analisi dei nuovi utenti, perché da essa possono risultare con particolare evidenza le nuove tendenze che si manifestano tra i richiedenti aiuto. Sotto questo profilo, segnaliamo, in termini di genere, il forte aumento dell'incidenza della componente maschile, che giunge, tra i nuovi, a superare quella femminile.
Per classi di età, tra gli stranieri il peso dei giovani fino ai 34 anni è doppio di quello tra gli italiani, mentre quello degli anziani (65 ed oltre) è tra gli italiani quasi quattro volte quello degli stranieri. Tra i nuovi utenti si osserva un'incidenza molto maggiore delle classi più giovani, il che può indicare la loro sofferenza per le difficoltà della situazione attuale
Lo stato civile degli utenti si distingue per il proseguimento della tendenza ad una sensibile diminuzione del peso di coniugati/e, e ad un aumento di quello dei celibi/nubili (che si possono supporre più provati dalla pandemia). Si pongono in evidenza stati di povertà molto connessi a forme di fragilità familiari. In termini di nucleo di convivenza, si evince, in continuità con il 2022, un cospicuo ulteriore aumento dell'incidenza di quelli che vivono soli, e una altrettanto forte diminuzione di quelli che vivono in un nucleo familiare. Tra i nuovi utenti, il marcato aumento della quota dei “soli” risente dell'alto livello tra gli italiani (molto rilevanti i livelli assoluti: gli italiani passano da 123 a 181, gli stranieri da 200 a 292).
Sul fronte abitativo, al primo posto per incidenza continua a porsi la casa in affitto da privati. Sempre tra i nuovi utenti, si rileva un forte aumento, rispetto ai vecchi, dei privi di abitazione, degli ospiti da amici o parenti, e del ricorso a subaffitto/posto letto.
Per il grado di istruzione, la quota di utenti che non dispongono di un titolo di studio più elevato della licenza media inferiore è del 47,0%, molto vicina a quella stimata per l'anno precedente. Si tratta di un livello di scolarizzazione medio molto basso, non tale da favorire una soddisfacente occupabilità degli utenti Caritas. Occorre accrescere tale livello, per contrastare la povertà educativa, e l'abbandono precoce del percorso scolastico. Sul fronte occupazionale, troviamo, nel 2023, al primo posto la condizione di disoccupato. Tutto sommato il quadro complessivo sembra più negativo e più incerto.
Dalle ricerche compiute da Caritas italiana trae conferma la stretta connessione tra povertà, difficoltà occupazionali e bassa scolarità.
Interventi Caritas
Il numero complessivo degli interventi erogati tramite il Centro di ascolto diocesano nel 2023 arriva a 85.049, con un aumento dell'11,6% rispetto al 2022, e addirittura del 66,5% rispetto al 2020: un aumento esplosivo delle attività di Caritas, sotto i colpi delle crisi di varia natura degli ultimi anni.
Al primo posto come quota di interventi sul totale di questi troviamo l'offerta di beni e servizi materiali, costituiti principalmente dai servizi di mensa, dall'attività degli Empori/market solidali, dalla distribuzione di pacchi viveri. Seguono i servizi di alloggio e quindi i servizi di Ascolto, per lo più accompagnato da discernimento e progetto, nonché finalizzato ad attività di monitoraggio.
Il servizio di Ascolto è preliminare a tutti gli interventi successivi, e prevede Coinvolgimenti - che consentono di costruire una rete sociale operativa, costituita da parrocchie e/o gruppi parrocchiali, enti pubblici, enti privati o del Terzo Settore, e gruppi laici di volontariato.
Per un quadro completo delle iniziative della Caritas diocesana, si ricorda inoltre il suo multiforme impegno progettuale, in tutte le principali direzioni dell'impegno ai più fragili. È particolarmente importante che i progetti siano fatti non solo per i poveri, ma con i poveri. La meta verso cui Caritas si orienta è l'animazione di comunità, stimolare cioè la comunità ad una carità realmente generativa, che ha come principio sociale fondamentale la solidarietà, applicata ad ogni aspetto e dimensione dell'esistenza.
OI24042.red/et
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 5 giugno ’24 – Presentato oggi a Perugia, presso il “Villaggio Sorella Provvidenza”, sede della Caritas diocesana, il IX Rapporto diocesano sulle povertà e sulle risorse dal titolo: “Catene spezzate”, curato dall’Osservatorio Caritas.
Secondo quanto reso noto questa mattina, aumentano le richieste di aiuto degli italiani e la povertà in generale, ma scende il tasso di crescita.
Con riferimento alle attività del Centro di ascolto della diocesi, prosegue nel 2023 l’aumento (+9,2%) del numero totale (1805) di chi chiede aiuto anche se con una riduzione del tasso di crescita della povertà (nel 2022 segnava +12,7%).
La quota degli italiani sale al 25,3% e quella degli stranieri scende al 71,5%. Le persone con doppia cittadinanza il 3,2%. Prosegue la netta prevalenza degli stranieri (provenienti da Perù, Marocco, Ucraina, Nigeria ed altri Paesi).
Ad illustrare il rapporto sono stati l’arcivescovo Ivan Maffeis, il direttore don Marco Briziarelli, l’economista Pierluigi Maria Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale, l’assistente sociale Silvia Bagnarelli e lo statistico Nicola Falocci, componenti dell’equipe dello stesso Osservatorio.
Presente anche la Provincia di Perugia attraverso la sua consigliera delegata.
Con riferimento alle attività del Centro di Ascolto della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, nel 2023, possono cogliersi aspetti dinamici e modificazioni qualitative nel complesso dei richiedenti aiuto. Prosegue nel 2023 l'aumento (+9,2%) del numero totale (1805) di questi presso tale Centro, anche se con una riduzione del tasso di crescita della povertà (nel 2022 segnava +12,7%). La quota degli italiani sale al 25,3% (con un aumento rispetto al 2022) e quella degli stranieri scende al 71,5%. Le persone con doppia cittadinanza il 3,2%. Prosegue la netta prevalenza degli stranieri (provenienti da Perù, Marocco, Ucraina, Nigeria ed altri Paesi).
La povertà, dunque, non si riduce nonostante la presenza permanente di politiche di contrasto, dal Sostegno di inclusione attiva (SIA) al Reddito di inclusione (RDI), poi al Reddito di cittadinanza (RDC) ed infine all’Assegno di inclusione (ADI).
Se continuiamo, come nei precedenti Rapporti, a distinguere tra “vecchi” utenti e “nuovi” utenti, supponendo che i “nuovi” siano quelli con primo contatto in Caritas a partire da marzo 2020 (data del primo lockdown da pandemia), e che i “vecchi” lo abbiano avuto precedentemente, nel 2023 i vecchi utenti sono 568 pari al 31,5%, e i restanti 1237, pari al 68,5%, sono nuovi utenti.
Si noti il particolare interesse dell'analisi dei nuovi utenti, perché da essa possono risultare con particolare evidenza le nuove tendenze che si manifestano tra i richiedenti aiuto. Sotto questo profilo, segnaliamo, in termini di genere, il forte aumento dell'incidenza della componente maschile, che giunge, tra i nuovi, a superare quella femminile.
Per classi di età, tra gli stranieri il peso dei giovani fino ai 34 anni è doppio di quello tra gli italiani, mentre quello degli anziani (65 ed oltre) è tra gli italiani quasi quattro volte quello degli stranieri. Tra i nuovi utenti si osserva un'incidenza molto maggiore delle classi più giovani, il che può indicare la loro sofferenza per le difficoltà della situazione attuale
Lo stato civile degli utenti si distingue per il proseguimento della tendenza ad una sensibile diminuzione del peso di coniugati/e, e ad un aumento di quello dei celibi/nubili (che si possono supporre più provati dalla pandemia). Si pongono in evidenza stati di povertà molto connessi a forme di fragilità familiari. In termini di nucleo di convivenza, si evince, in continuità con il 2022, un cospicuo ulteriore aumento dell'incidenza di quelli che vivono soli, e una altrettanto forte diminuzione di quelli che vivono in un nucleo familiare. Tra i nuovi utenti, il marcato aumento della quota dei “soli” risente dell'alto livello tra gli italiani (molto rilevanti i livelli assoluti: gli italiani passano da 123 a 181, gli stranieri da 200 a 292).
Sul fronte abitativo, al primo posto per incidenza continua a porsi la casa in affitto da privati. Sempre tra i nuovi utenti, si rileva un forte aumento, rispetto ai vecchi, dei privi di abitazione, degli ospiti da amici o parenti, e del ricorso a subaffitto/posto letto.
Per il grado di istruzione, la quota di utenti che non dispongono di un titolo di studio più elevato della licenza media inferiore è del 47,0%, molto vicina a quella stimata per l'anno precedente. Si tratta di un livello di scolarizzazione medio molto basso, non tale da favorire una soddisfacente occupabilità degli utenti Caritas. Occorre accrescere tale livello, per contrastare la povertà educativa, e l'abbandono precoce del percorso scolastico. Sul fronte occupazionale, troviamo, nel 2023, al primo posto la condizione di disoccupato. Tutto sommato il quadro complessivo sembra più negativo e più incerto.
Dalle ricerche compiute da Caritas italiana trae conferma la stretta connessione tra povertà, difficoltà occupazionali e bassa scolarità.
Interventi Caritas
Il numero complessivo degli interventi erogati tramite il Centro di ascolto diocesano nel 2023 arriva a 85.049, con un aumento dell'11,6% rispetto al 2022, e addirittura del 66,5% rispetto al 2020: un aumento esplosivo delle attività di Caritas, sotto i colpi delle crisi di varia natura degli ultimi anni.
Al primo posto come quota di interventi sul totale di questi troviamo l'offerta di beni e servizi materiali, costituiti principalmente dai servizi di mensa, dall'attività degli Empori/market solidali, dalla distribuzione di pacchi viveri. Seguono i servizi di alloggio e quindi i servizi di Ascolto, per lo più accompagnato da discernimento e progetto, nonché finalizzato ad attività di monitoraggio.
Il servizio di Ascolto è preliminare a tutti gli interventi successivi, e prevede Coinvolgimenti - che consentono di costruire una rete sociale operativa, costituita da parrocchie e/o gruppi parrocchiali, enti pubblici, enti privati o del Terzo Settore, e gruppi laici di volontariato.
Per un quadro completo delle iniziative della Caritas diocesana, si ricorda inoltre il suo multiforme impegno progettuale, in tutte le principali direzioni dell'impegno ai più fragili. È particolarmente importante che i progetti siano fatti non solo per i poveri, ma con i poveri. La meta verso cui Caritas si orienta è l'animazione di comunità, stimolare cioè la comunità ad una carità realmente generativa, che ha come principio sociale fondamentale la solidarietà, applicata ad ogni aspetto e dimensione dell'esistenza.
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