(Cittadino e Provincia) Perugia, 17 luglio ’13- Un ribaltamento di prospettiva. L’associazione Family Club, con l’iniziativa “Io credo in te per un sogno”, si propone infatti di perseguire l’integrazione dei migranti nord africani, sollecitando in essi il rispetto delle regole e l’assimilazione della nostra cultura, piuttosto che assumere atteggiamenti di chiusura e di scarsa partecipazione come di solito avviene per molte delle comunità insediate nel nostro territorio. Il progetto si svilupperà sui più temi e con iniziative di vario tipo, dai dibattiti su razzismo e violenza su donne e bambini a momenti di incontro più leggeri come un torneo di calcetto, o una sfilata di moda in discoteca. Il progetto è stato presentato presso la sede della Federazione Italiana Gioco Calcio, con la partecipazione dell’assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, Donatella Porzi, del rappresentante della FITEL regionale, Salvatore Lombardi, di Andrè Omgba, portavoce dell’associazione, di Sidonie Wanfack presidente dell’associazione stessa di Forana Pongnomi Peres, rappresentante dell’associazione degli studenti camerunesi a Perugia, di Arrobo Jenni, del Circolo “Stare Insieme”, di Coulibaly Ngolo Mohamed, segretario regionale dell’associazione ivoriana dell’Umbria e di Miss Camerun, Karine Essama, che farà da madrina agli eventi. “Un’iniziativa bellissima - ha detto Porzi - che si fonda, intelligentemente, sul ribaltamento della mentalità dominante che vede, spesso, le comunità di immigrati quasi ripiegate sui propri problemi, mentre, in questo caso, si prospetta l’ipotesi di una partecipazione attiva, morale e materiale, alla vita ed alla cultura del paese ospitante”. “Un progetto ambizioso e meritorio - ha concluso l’assessore - che va nella direzione di una visione non più passiva ma partecipativa ed attiva di fronte ai grandi processi storici in corso”. Lombardi ha poi lodato la grande volontà dell’associazione che, in breve tempo, ha approntato un progetto di rilievo nazionale, ricordando come, la comunità camerunese, si distingue anche per la capacità di autocontrollo, nel senso che ci si fa carico quotidianamente dei problemi della comunità, prevenendo così episodi negativi per l’ordine pubblico. Omgba e Wanfak e Coulibaly hanno poi illustrato il significato ed il senso profondo del progetto, prima che Forana e Arrobo dessero inizio al dibattito approfondito sul razzismo e sul suo significato antropologico ed etimologico.
Cl130108.CC
(Cittadino e Provincia) Perugia, 17 luglio ’13- Un ribaltamento di prospettiva. L’associazione Family Club, con l’iniziativa “Io credo in te per un sogno”, si propone infatti di perseguire l’integrazione dei migranti nord africani, sollecitando in essi il rispetto delle regole e l’assimilazione della nostra cultura, piuttosto che assumere atteggiamenti di chiusura e di scarsa partecipazione come di solito avviene per molte delle comunità insediate nel nostro territorio. Il progetto si svilupperà sui più temi e con iniziative di vario tipo, dai dibattiti su razzismo e violenza su donne e bambini a momenti di incontro più leggeri come un torneo di calcetto, o una sfilata di moda in discoteca. Il progetto è stato presentato presso la sede della Federazione Italiana Gioco Calcio, con la partecipazione dell’assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, Donatella Porzi, del rappresentante della FITEL regionale, Salvatore Lombardi, di Andrè Omgba, portavoce dell’associazione, di Sidonie Wanfack presidente dell’associazione stessa di Forana Pongnomi Peres, rappresentante dell’associazione degli studenti camerunesi a Perugia, di Arrobo Jenni, del Circolo “Stare Insieme”, di Coulibaly Ngolo Mohamed, segretario regionale dell’associazione ivoriana dell’Umbria e di Miss Camerun, Karine Essama, che farà da madrina agli eventi. “Un’iniziativa bellissima - ha detto Porzi - che si fonda, intelligentemente, sul ribaltamento della mentalità dominante che vede, spesso, le comunità di immigrati quasi ripiegate sui propri problemi, mentre, in questo caso, si prospetta l’ipotesi di una partecipazione attiva, morale e materiale, alla vita ed alla cultura del paese ospitante”. “Un progetto ambizioso e meritorio - ha concluso l’assessore - che va nella direzione di una visione non più passiva ma partecipativa ed attiva di fronte ai grandi processi storici in corso”. Lombardi ha poi lodato la grande volontà dell’associazione che, in breve tempo, ha approntato un progetto di rilievo nazionale, ricordando come, la comunità camerunese, si distingue anche per la capacità di autocontrollo, nel senso che ci si fa carico quotidianamente dei problemi della comunità, prevenendo così episodi negativi per l’ordine pubblico. Omgba e Wanfak e Coulibaly hanno poi illustrato il significato ed il senso profondo del progetto, prima che Forana e Arrobo dessero inizio al dibattito approfondito sul razzismo e sul suo significato antropologico ed etimologico.
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