(Cittadino e Provincia – Perugia, 29 novembre ’12) – Aumentare il Know-how degli immigrati sui servizi pubblici e regionali a loro disposizione, ovvero integrare attraverso la mediazione culturale e normativa questi soggetti all’interno della società. Per rispondere a quanto detto in premessa oggi nel Palazzo della Provincia di Perugia, è stato presentato il progetto “Aleph” promosso dalla Provincia di Perugia (capofila), Provincia di Terni e Cidis Onlus. Ad intervenire in conferenza sono stati: Donatella Porzi assessore provinciale alle attività culturali e sociali, Stella Fiorentino presidente del Cidis, Daniela Bico funzionaria Cidis. I primi a partecipare al progetto saranno gli operatori pubblici (Asl, Azienda Ospeliera, provveditorato Penitenziario) che sono in diretto contatto con gli immigrati e che possono rafforzare l’integrazione dei migranti. “Riteniamo che – ha affermato Donatella Porzi - l’integrazione sia una delle tematiche più importanti da affrontare. Per finanziare questo progetto abbiamo cercato di captare risorse Europee e regionali in modo da riuscire ad offrire un servizio utile. Credo che sia importante cercare di facilitare gli immigrati specialmente nei primi mesi in cui arrivano nel nostro paese in modo da abbattere le barriere culturali a primo impatto insormontabili. Speriamo di ritrovarci presto a commentare i buoni risultati di questo progetto”. Dai più recenti dati sull'immigrazione del Dossier Caritas Migrantes, risulta che la popolazione immigrata in Umbria è particolarmente elevata (11% sul totale della popolazione residente). Le ricerche a livello locale sottolineano che gli ambiti di maggiore criticità sono il sanitario e il penitenziario (RAPPORTO PEHRG e dal Primo Rapporto sull'Immigrazione in Umbria di AUR, entrambi del 2010). In ambito sanitario esistono disuguaglianze sulla salute e sull'equità di accesso ai servizi sanitari: maggiore incidenza di malattie quali polmonite, HIV e TBC, aumento di malattie come infarto e diabete, maggiore ricorso ai trattamenti psichiatrici, maggiori infortuni sul lavoro. Nell'area materno-infantile le donne straniere ricorrono più delle autoctone all'IVG, si presentano con ritardo alle visite gestazionali e ne effettuano di meno, con conseguenze sulla mortalità dei bambini prima dei 28 giorni di vita. In ambito penitenziario il 46% dei detenuti negli istituti penitenziari umbri è straniero. Il 36% sono "condannati", ossia in espiazione di pena. Inoltre arrivano detenuti da altre regioni per il problema di sovraffollamento delle carceri. Il profilo dei detenuti stranieri necessita riflessione: il 32,9% è disoccupato al momento di ingresso nel carcere (profilando un disagio sociale che si associa o precede il comportamento criminoso); solo il 23,9% è coniugato, vive quindi un possibile isolamento di tipo relazionale; il 29% è classificato come tossicodipendente. “Il progetto attualmente – ha spiegato Stella Fiorentino - è in fase di start-up: insediamento del gruppo di lavoro, attivazione della rete di supporto, predisposizione degli strumenti di promozione, organizzazione e avvio dei corsi nell'ambito penitenziario E' inoltre in fase di costruzione la pagina specifica di progetto all'interno del sito www.imrnigrazioneinumbria.it (sito regionale immigrazione), che sarà accessibile anche dal sito della Provincia di Perugia e da quello di Cidis Onlus. Sarà inoltre promossa una community virtuale tra aderenti. I corsi, sono stati organizzati in collaborazione con il Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria dell'Umbria e si svolgono all'interno di 3 istituti penitenziari regionali (Perugia/Capanne anche per gli operatori di Orvieto, Terni e Spoleto). Fin'ora sono pervenute 73 iscrizioni e in aula, oltre agli operatori, saranno presenti oltre 20 mediatori culturali di varie nazionalità (Albania, Marocco, Tunisia, Ucraina, Iraq, Iran, Cina, Perù, Argentina, Messico)”.
Ast12048.DB
(Cittadino e Provincia – Perugia, 29 novembre ’12) – Aumentare il Know-how degli immigrati sui servizi pubblici e regionali a loro disposizione, ovvero integrare attraverso la mediazione culturale e normativa questi soggetti all’interno della società. Per rispondere a quanto detto in premessa oggi nel Palazzo della Provincia di Perugia, è stato presentato il progetto “Aleph” promosso dalla Provincia di Perugia (capofila), Provincia di Terni e Cidis Onlus. Ad intervenire in conferenza sono stati: Donatella Porzi assessore provinciale alle attività culturali e sociali, Stella Fiorentino presidente del Cidis, Daniela Bico funzionaria Cidis. I primi a partecipare al progetto saranno gli operatori pubblici (Asl, Azienda Ospeliera, provveditorato Penitenziario) che sono in diretto contatto con gli immigrati e che possono rafforzare l’integrazione dei migranti. “Riteniamo che – ha affermato Donatella Porzi - l’integrazione sia una delle tematiche più importanti da affrontare. Per finanziare questo progetto abbiamo cercato di captare risorse Europee e regionali in modo da riuscire ad offrire un servizio utile. Credo che sia importante cercare di facilitare gli immigrati specialmente nei primi mesi in cui arrivano nel nostro paese in modo da abbattere le barriere culturali a primo impatto insormontabili. Speriamo di ritrovarci presto a commentare i buoni risultati di questo progetto”. Dai più recenti dati sull'immigrazione del Dossier Caritas Migrantes, risulta che la popolazione immigrata in Umbria è particolarmente elevata (11% sul totale della popolazione residente). Le ricerche a livello locale sottolineano che gli ambiti di maggiore criticità sono il sanitario e il penitenziario (RAPPORTO PEHRG e dal Primo Rapporto sull'Immigrazione in Umbria di AUR, entrambi del 2010). In ambito sanitario esistono disuguaglianze sulla salute e sull'equità di accesso ai servizi sanitari: maggiore incidenza di malattie quali polmonite, HIV e TBC, aumento di malattie come infarto e diabete, maggiore ricorso ai trattamenti psichiatrici, maggiori infortuni sul lavoro. Nell'area materno-infantile le donne straniere ricorrono più delle autoctone all'IVG, si presentano con ritardo alle visite gestazionali e ne effettuano di meno, con conseguenze sulla mortalità dei bambini prima dei 28 giorni di vita. In ambito penitenziario il 46% dei detenuti negli istituti penitenziari umbri è straniero. Il 36% sono "condannati", ossia in espiazione di pena. Inoltre arrivano detenuti da altre regioni per il problema di sovraffollamento delle carceri. Il profilo dei detenuti stranieri necessita riflessione: il 32,9% è disoccupato al momento di ingresso nel carcere (profilando un disagio sociale che si associa o precede il comportamento criminoso); solo il 23,9% è coniugato, vive quindi un possibile isolamento di tipo relazionale; il 29% è classificato come tossicodipendente. “Il progetto attualmente – ha spiegato Stella Fiorentino - è in fase di start-up: insediamento del gruppo di lavoro, attivazione della rete di supporto, predisposizione degli strumenti di promozione, organizzazione e avvio dei corsi nell'ambito penitenziario E' inoltre in fase di costruzione la pagina specifica di progetto all'interno del sito www.imrnigrazioneinumbria.it (sito regionale immigrazione), che sarà accessibile anche dal sito della Provincia di Perugia e da quello di Cidis Onlus. Sarà inoltre promossa una community virtuale tra aderenti. I corsi, sono stati organizzati in collaborazione con il Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria dell'Umbria e si svolgono all'interno di 3 istituti penitenziari regionali (Perugia/Capanne anche per gli operatori di Orvieto, Terni e Spoleto). Fin'ora sono pervenute 73 iscrizioni e in aula, oltre agli operatori, saranno presenti oltre 20 mediatori culturali di varie nazionalità (Albania, Marocco, Tunisia, Ucraina, Iraq, Iran, Cina, Perù, Argentina, Messico)”.
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