Articolo tratto da "La Nazione" del 6 luglio 2013
L’ENTUSIASMO di ieri si è già raffreddato. La sentenza della Consulta, che in pratica ridava vita alle
Province (quindi anche a quelle di Perugia e Terni che erano state accorpate da Monti l’anno scorso), è già stata dimenticata. Al suo posto la decisione del Consiglio dei Ministri che in un sol colpo ha cancellato dalla Costituzione la parola «Province». E’ subito il caso di ricordare che si tratta di un disegno di legge e non di un decreto e che quindi dovrà essere sottoposto al doppio vaglio di Senato e Camera con maggioranze «bulgare». Questo vuol dire che le Province umbre (come le altre) sono salve fino alla fine della legislatura (un altro anno, quindi) e che non è affatto improbabile che a giugno del 2014 si torni alle urne, oltre che per i Comuni, anche per i due enti che qui sono attualmente presieduti da Feliciano Polli (Terni) e Marco Vinicio Guasticchi (Perugia)...
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L’ENTUSIASMO di ieri si è già raffreddato. La sentenza della Consulta, che in pratica ridava vita alle
Province (quindi anche a quelle di Perugia e Terni che erano state accorpate da Monti l’anno scorso), è già stata dimenticata. Al suo posto la decisione del Consiglio dei Ministri che in un sol colpo ha cancellato dalla Costituzione la parola «Province». E’ subito il caso di ricordare che si tratta di un disegno di legge e non di un decreto e che quindi dovrà essere sottoposto al doppio vaglio di Senato e Camera con maggioranze «bulgare». Questo vuol dire che le Province umbre (come le altre) sono salve fino alla fine della legislatura (un altro anno, quindi) e che non è affatto improbabile che a giugno del 2014 si torni alle urne, oltre che per i Comuni, anche per i due enti che qui sono attualmente presieduti da Feliciano Polli (Terni) e Marco Vinicio Guasticchi (Perugia)...
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