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Provincia - Baldelli (Prc) su "misure da prendere per risolvere il problema della persistenza di cattivi odori nella zona di Ghigiano - Casciano a Gubbio "
(Cittadino e Provincia) – Perugia 23 marzo 2013 – “con una mia interrogazione presentata qualche mese fa –afferma in una nuova interrogazione sull’argomento il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - avevo sollevato il problema della presenza di cattivi odori nell’area di Ghigiano – Casciano di Gubbio, zona interessata dall’attività del cementificio “ COLACEM “. Nella risposta comunicata in sede di Consiglio provinciale dall’Assessore Bertini, si affermava chiaramente che la Provincia, in seguito alla mia interpellanza, aveva preso contatti con l’Arpa, al fine di conoscere quanto era stato compiuto per individuare l’origine del problema e, quindi, risolverlo e si parlava di un impegno costante nel monitoraggio della zona, così come di processi di inversione termica che avrebbero determinato la diffusione dei cattivi odori rilevati e denunciati nella mia interpellanza, con attore principale del fenomeno l’azienda “ COLACEM “. Nonostante l’innegabile impegno profuso, anche con la collocazione di centraline, i problemi rilevati nella mia precedente interpellanza persistono e da parte di alcuni cittadini è stato fatto presente che nei primi giorni di marzo si sono avvertiti cattivi odori di probabile origine sulfurea. Gli odori suddetti non risultano derivare da Anidride solforosa (SO2), in quanto l’apposita centralina non ha rilevato la presenza di detto gas. Da più parti, si ventila l’ipotesi, per similitudine olfattiva, che l’origine dei miasmi possa risiedere nell’H2S ( idrogeno solforato o acido solfidrico ), il quale gas, come attestano autorevoli studi scientifici, anche se presente in modeste quantità può essere causa di incremento di casi di patologie neurologiche, respiratorie, cardiache, tumorali, mentre ad alte dosi è addirittura classificato come veleno. La tutela della salute dei cittadini è un caposaldo assolutamente non negoziabile né subordinabile a logiche di altro tipo, e deve basarsi tanto sul principio di precauzione quanto sul controllo più capillare possibile volto a rimuovere le cause ambientali che la mettono in pericolo”. Per questa serie di motivi Baldelli interroga la Giunta Provinciale per sapere : “1)Se , dopo la discussione della precedente interpellanza, sono intercorsi altri contatti tra Provincia ed Arpa in merito alla situazione denunciata e, se sì, quali risultati sono emersi; 2)Se, alla luce di quanto continua ad accadere, e mancando decisioni risolutive da parte dell’ARPA, non sia opportuno porre all’attenzione degli organi competenti, ARPA in primis, la necessità di monitorare di più e meglio la situazione ambientale nella zona richiamata nella presente e nella passata interpellanza, con centraline aggiuntive rispetto a quelle esistenti, collocate nelle posizioni più opportune e adatte a rilevare puntualmente possibili e / o reali emissioni inquinanti dalle quali scaturiscono anche cattivi odori; 3)Se non sia il caso di compiere un controllo scrupoloso, da parte di tutti gli organi competenti, per verificare se la posizione delle centraline attualmente presenti in zona sia adeguata rispetto alla necessità di rilevare possibili e / o reali emissioni inquinanti”.
Gc13121.red
modificato il 07/12/2020
(Cittadino e Provincia) – Perugia 23 marzo 2013 – “con una mia interrogazione presentata qualche mese fa –afferma in una nuova interrogazione sull’argomento il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - avevo sollevato il problema della presenza di cattivi odori nell’area di Ghigiano – Casciano di Gubbio, zona interessata dall’attività del cementificio “ COLACEM “. Nella risposta comunicata in sede di Consiglio provinciale dall’Assessore Bertini, si affermava chiaramente che la Provincia, in seguito alla mia interpellanza, aveva preso contatti con l’Arpa, al fine di conoscere quanto era stato compiuto per individuare l’origine del problema e, quindi, risolverlo e si parlava di un impegno costante nel monitoraggio della zona, così come di processi di inversione termica che avrebbero determinato la diffusione dei cattivi odori rilevati e denunciati nella mia interpellanza, con attore principale del fenomeno l’azienda “ COLACEM “. Nonostante l’innegabile impegno profuso, anche con la collocazione di centraline, i problemi rilevati nella mia precedente interpellanza persistono e da parte di alcuni cittadini è stato fatto presente che nei primi giorni di marzo si sono avvertiti cattivi odori di probabile origine sulfurea. Gli odori suddetti non risultano derivare da Anidride solforosa (SO2), in quanto l’apposita centralina non ha rilevato la presenza di detto gas. Da più parti, si ventila l’ipotesi, per similitudine olfattiva, che l’origine dei miasmi possa risiedere nell’H2S ( idrogeno solforato o acido solfidrico ), il quale gas, come attestano autorevoli studi scientifici, anche se presente in modeste quantità può essere causa di incremento di casi di patologie neurologiche, respiratorie, cardiache, tumorali, mentre ad alte dosi è addirittura classificato come veleno. La tutela della salute dei cittadini è un caposaldo assolutamente non negoziabile né subordinabile a logiche di altro tipo, e deve basarsi tanto sul principio di precauzione quanto sul controllo più capillare possibile volto a rimuovere le cause ambientali che la mettono in pericolo”. Per questa serie di motivi Baldelli interroga la Giunta Provinciale per sapere : “1)Se , dopo la discussione della precedente interpellanza, sono intercorsi altri contatti tra Provincia ed Arpa in merito alla situazione denunciata e, se sì, quali risultati sono emersi; 2)Se, alla luce di quanto continua ad accadere, e mancando decisioni risolutive da parte dell’ARPA, non sia opportuno porre all’attenzione degli organi competenti, ARPA in primis, la necessità di monitorare di più e meglio la situazione ambientale nella zona richiamata nella presente e nella passata interpellanza, con centraline aggiuntive rispetto a quelle esistenti, collocate nelle posizioni più opportune e adatte a rilevare puntualmente possibili e / o reali emissioni inquinanti dalle quali scaturiscono anche cattivi odori; 3)Se non sia il caso di compiere un controllo scrupoloso, da parte di tutti gli organi competenti, per verificare se la posizione delle centraline attualmente presenti in zona sia adeguata rispetto alla necessità di rilevare possibili e / o reali emissioni inquinanti”.