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Provincia - Baldelli (Prc) "Riprendere discussione su variante linea ferroviaria Orte Falconara"
(Cittadino e Provincia) – Perugia 29 marzo 2013 – “Nel corso di recenti vertici di maggioranza e riunioni di Commissioni – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - sono tornato con forza a chiedere a tutte le forze politiche che compongono il Consiglio provinciale di non rimandare alle calende greche una discussione importante, fondamentale per i destini del sistema dei trasporti umbro e di tutto il Centro Italia : quella sulle mozioni riguardanti l’ipotesi di variante per la Orte – Falconara passante per Assisi – Bastia – Perugia Sant’Egidio – Gualdo Tadino ( nelle vicinanze della frazione eugubina di Branca ). Si deve arrivare, questo ho detto, a maggio – giugno massimo alla votazione dei documenti . Se si riuscirà a costruire un documento unitario meglio; se ci si dovrà , viceversa, dividere tra chi sostiene l’ipotesi di variante e chi invece si ostina a non voler comprendere che lungo l’asse di Valtopina l’alta velocità non fermerà mai , con soldi dei cittadini buttati via per progetti folli, andrà bene lo stesso in quanto servirà almeno a fare chiarezza . In tutti i casi, l’Umbria e la nostra Provincia non possono temporeggiare ulteriormente sulla via della definizione di un Piano dei trasporti che dia risposte efficaci e pertinenti al problema dell’uscita dall’isolamento della Regione, isolamento che può essere superato solo con il collegamento alle grandi correnti di traffico nazionali e dell’Italia mediana . L’ostruzionismo al progetto di variante venuto storicamente da ambienti come quello folignate e spoletino (con le doverose eccezioni ! ) è quanto di più insensato, dannoso, pregiudiziale e controproducente possa esserci : la Città di Foligno spera forse di rivitalizzare le Officine Grandi Riparazioni inaugurando una linea morta, sulla quale non fermeranno i treni perché non c’è bacino d’utenza e quindi non potranno esserci nemmeno mezzi da riparare ? Spoleto pensa di guadagnare qualcosa dall’arretramento di altri territori ? Dove sta la tanto decantata solidarietà tra territori, sempre invocata quando occorre salvare le attribuzioni di certe zone dell’Umbria fregandosene altamente di quelle di altre zone con eguale dignità ? Credo che , senza voler far polemiche inutili e sterili, si debba cominciare a ragionare in un’ottica integrata di difesa di tutto il territorio provinciale : la Tre Valli è questione da affrontare con il massimo impegno assieme alla Perugia – Ancona; la presenza di istituzioni giudiziarie in un territorio deve essere condizione per la difesa del livello dei servizi anche in altri territori ; la razionalizzazione della rete del servizio sanitario deve essere omogenea ed equilibrata, non tale da privilegiare alcuni territori lasciandone scoperti altri da ogni minimo presidio territoriale . La questione del trasporto ferroviario è identica : troppo spesso lasciata al gioco dei campanili, rischia di lasciare l’Umbria nell’arretratezza e in un’incolmabile distanza da tutti i centri nevralgici del Paese e dell’Europa, se non si comprenderà la necessità di progetti infrastrutturali di ampio respiro per colpa dell’egoismo meschino e miope di alcuni territori . Pertanto, credo che accanto alla votazione di documenti , pur fondamentali, sia necessario anche un Consiglio provinciale aperto che ponga la questione dello sviluppo infrastrutturale della nostra Regione, con particolare riferimento ai trasporti ferroviari ”.
Gc13128.red
modificato il 26/01/2021
(Cittadino e Provincia) – Perugia 29 marzo 2013 – “Nel corso di recenti vertici di maggioranza e riunioni di Commissioni – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - sono tornato con forza a chiedere a tutte le forze politiche che compongono il Consiglio provinciale di non rimandare alle calende greche una discussione importante, fondamentale per i destini del sistema dei trasporti umbro e di tutto il Centro Italia : quella sulle mozioni riguardanti l’ipotesi di variante per la Orte – Falconara passante per Assisi – Bastia – Perugia Sant’Egidio – Gualdo Tadino ( nelle vicinanze della frazione eugubina di Branca ). Si deve arrivare, questo ho detto, a maggio – giugno massimo alla votazione dei documenti . Se si riuscirà a costruire un documento unitario meglio; se ci si dovrà , viceversa, dividere tra chi sostiene l’ipotesi di variante e chi invece si ostina a non voler comprendere che lungo l’asse di Valtopina l’alta velocità non fermerà mai , con soldi dei cittadini buttati via per progetti folli, andrà bene lo stesso in quanto servirà almeno a fare chiarezza . In tutti i casi, l’Umbria e la nostra Provincia non possono temporeggiare ulteriormente sulla via della definizione di un Piano dei trasporti che dia risposte efficaci e pertinenti al problema dell’uscita dall’isolamento della Regione, isolamento che può essere superato solo con il collegamento alle grandi correnti di traffico nazionali e dell’Italia mediana . L’ostruzionismo al progetto di variante venuto storicamente da ambienti come quello folignate e spoletino (con le doverose eccezioni ! ) è quanto di più insensato, dannoso, pregiudiziale e controproducente possa esserci : la Città di Foligno spera forse di rivitalizzare le Officine Grandi Riparazioni inaugurando una linea morta, sulla quale non fermeranno i treni perché non c’è bacino d’utenza e quindi non potranno esserci nemmeno mezzi da riparare ? Spoleto pensa di guadagnare qualcosa dall’arretramento di altri territori ? Dove sta la tanto decantata solidarietà tra territori, sempre invocata quando occorre salvare le attribuzioni di certe zone dell’Umbria fregandosene altamente di quelle di altre zone con eguale dignità ? Credo che , senza voler far polemiche inutili e sterili, si debba cominciare a ragionare in un’ottica integrata di difesa di tutto il territorio provinciale : la Tre Valli è questione da affrontare con il massimo impegno assieme alla Perugia – Ancona; la presenza di istituzioni giudiziarie in un territorio deve essere condizione per la difesa del livello dei servizi anche in altri territori ; la razionalizzazione della rete del servizio sanitario deve essere omogenea ed equilibrata, non tale da privilegiare alcuni territori lasciandone scoperti altri da ogni minimo presidio territoriale . La questione del trasporto ferroviario è identica : troppo spesso lasciata al gioco dei campanili, rischia di lasciare l’Umbria nell’arretratezza e in un’incolmabile distanza da tutti i centri nevralgici del Paese e dell’Europa, se non si comprenderà la necessità di progetti infrastrutturali di ampio respiro per colpa dell’egoismo meschino e miope di alcuni territori . Pertanto, credo che accanto alla votazione di documenti , pur fondamentali, sia necessario anche un Consiglio provinciale aperto che ponga la questione dello sviluppo infrastrutturale della nostra Regione, con particolare riferimento ai trasporti ferroviari ”.