(Cittadino e Provincia) Perugia 9 maggio ’13 - Un approfondimento della normativa che regolamenta la stesura dei Piani Regolatori generali dei Comuni umbri, chiamando al tavolo della discussione anche i tecnici della Regione: è la decisione assunta questa mattina dalla I Commissione permanente, presieduta da Massimiliano Capitani, alla quale hanno partecipato anche il dirigente della Provincia, architetto Luigi Cibruscola, e l’avvocato Lara Fratoni dell’ufficio legale dell’ente. Una presa di posizione in vista della sentenza del Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal Comune di Spoleto e dalla Provincia di Perugia contro la sentenza del Tar dell’Umbria che ha, di fatto, azzerato il nuovo piano regolatore generale di Spoleto. La decisione della Commissione ha preso le mosse da una mozione proposta da Massimiliano Capitani. Un documento che su sua stessa proposta è stata “congelata” in attesa della sentenza del Consiglio di Stato e per consentire di approfondire la materia, in quanto le procedure adottate dal Comune di Spoleto potrebbero, se analogamente adottate, riguardare anche altri Comuni della Provincia. Infatti l’ente locale spoletino, nel redigere lo strumento urbanistico approvato nella parte generale nel 2003, ha fatto riferimento alla legge 31 del 1997, mentre il Tar ha ritenuto che dovesse attenersi alla successiva legge 380 del 2001 che si rifaceva alla 64/74. Il Tribunale amministrativo ha inoltre rilevato alcuni errori procedurali legati alle indagini geologiche, studi effettuati dopo che la Provincia ne aveva rilevato la mancanza e non in fase di approvazione dell’impianto generale come prevede la legge 380. Un vizio più di forma che di sostanza è stato valutato dai presenti, ma con la sottolineatura che per la legge forma e sostanza vanno di pari passo. La Provincia, sebbene non oggetto di contestazione da parte del Tar rispetto al proprio operato, ha ritenuto di affiancare il Comune di Spoleto in sede legale davanti al Consiglio di Stato - che nel frattempo ha concesso la sospensiva all’applicazione della sentenza del Tar – per sostenere le gravissime implicazioni che comporterebbe la conferma della decisione del tribunale amministrativo. Come l’obbligo di restituzione dell’IMU da parte del Comune a chi, ad esempio ha pagato l’imposta su un terreno riqualificato con il nuovo Prg. Capitani ha spiegato che il procedimento è nato dal ricorso presentato al Tar da cinque cittadini di Spoleto. Una decisione, quella di approfondire le tematiche urbanistiche alla luce delle normative vigenti, che i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno apprezzato, valutando positivamente la decisione di Capitani di ritirare la mozione in attesa della sentenza che è attesa nei prossimi giorni.
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(Cittadino e Provincia) Perugia 9 maggio ’13 - Un approfondimento della normativa che regolamenta la stesura dei Piani Regolatori generali dei Comuni umbri, chiamando al tavolo della discussione anche i tecnici della Regione: è la decisione assunta questa mattina dalla I Commissione permanente, presieduta da Massimiliano Capitani, alla quale hanno partecipato anche il dirigente della Provincia, architetto Luigi Cibruscola, e l’avvocato Lara Fratoni dell’ufficio legale dell’ente. Una presa di posizione in vista della sentenza del Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal Comune di Spoleto e dalla Provincia di Perugia contro la sentenza del Tar dell’Umbria che ha, di fatto, azzerato il nuovo piano regolatore generale di Spoleto. La decisione della Commissione ha preso le mosse da una mozione proposta da Massimiliano Capitani. Un documento che su sua stessa proposta è stata “congelata” in attesa della sentenza del Consiglio di Stato e per consentire di approfondire la materia, in quanto le procedure adottate dal Comune di Spoleto potrebbero, se analogamente adottate, riguardare anche altri Comuni della Provincia. Infatti l’ente locale spoletino, nel redigere lo strumento urbanistico approvato nella parte generale nel 2003, ha fatto riferimento alla legge 31 del 1997, mentre il Tar ha ritenuto che dovesse attenersi alla successiva legge 380 del 2001 che si rifaceva alla 64/74. Il Tribunale amministrativo ha inoltre rilevato alcuni errori procedurali legati alle indagini geologiche, studi effettuati dopo che la Provincia ne aveva rilevato la mancanza e non in fase di approvazione dell’impianto generale come prevede la legge 380. Un vizio più di forma che di sostanza è stato valutato dai presenti, ma con la sottolineatura che per la legge forma e sostanza vanno di pari passo. La Provincia, sebbene non oggetto di contestazione da parte del Tar rispetto al proprio operato, ha ritenuto di affiancare il Comune di Spoleto in sede legale davanti al Consiglio di Stato - che nel frattempo ha concesso la sospensiva all’applicazione della sentenza del Tar – per sostenere le gravissime implicazioni che comporterebbe la conferma della decisione del tribunale amministrativo. Come l’obbligo di restituzione dell’IMU da parte del Comune a chi, ad esempio ha pagato l’imposta su un terreno riqualificato con il nuovo Prg. Capitani ha spiegato che il procedimento è nato dal ricorso presentato al Tar da cinque cittadini di Spoleto. Una decisione, quella di approfondire le tematiche urbanistiche alla luce delle normative vigenti, che i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno apprezzato, valutando positivamente la decisione di Capitani di ritirare la mozione in attesa della sentenza che è attesa nei prossimi giorni.
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