Grande partecipazione alla manifestazione "Svoltamola! cambio strada, cambio idea? cambio idea, cambio il mondo?"
(Cittadino e Provincia) Perugia 4 maggio ’13 - Un terremoto di non elevata intensità (3,6 della scala Richter il maggiore al quale sono seguite 423 scosse di assestamento) ma sensibilmente avvertito dalla popolazione perché verificatosi negli strati superficiali della crosta terrestre (6/9 chilometri di profondità) è quello che sabato 20 aprile scorso ha interessato il territorio di Città di Castello e più in generale tutta l’Alta Valle del Tevere. La Provincia di Perugia, in stretta sinergia con il Comune di Città di Castello, è intervenuta tempestivamente sui luoghi interessati dal sisma per le opportune verifiche sugli stabili che ospitano le scuole di entrambi gli enti. Al punto che già a mezzogiorno del giorno dopo (domenica 21 aprile) i sei plessi di proprietà della Provincia e alle 18 dello stesso giorno anche i 30 edifici scolastici comunali erano stati oggetto di verifica. Questi dati sono stati forniti dai tecnici della Provincia – gli ingegneri Nasini, Fagotti e Bondi e il geologo Savi – nel corso di un’audizione tenuta davanti ai membri della I Commissione permanente, presieduta da Massimiliano Capitani. La tempestività dell’intervento e l’esclusione di danni alla strutture, hanno permesso di riportare alla normalità le zone colpite. L’incontro ha permesso di comprendere le dinamiche che interessano la conformazione geologica dell’Alta Valle del Tevere classificata ad alta pericolosità sismica (II categoria) in quanto interessata da una serie di faglie parallele localizzate in zone nel fondovalle che tendono a scendere rispetto alle aree montane. Studi importanti che trovano nell’osservatorio sismico “Bina” di Perugia, un autorevole punto di riferimento e che permettono di conoscere in maniera approfondita il territorio umbro (tutto classificato come sismico). Uno strumento utile non soltanto per organizzare le operazioni di Protezione civile nei momenti di emergenza, ma anche e soprattutto per consentire ai Comuni di pianificare le politiche urbanistiche sul fronte della prevenzione e della sicurezza. Un incontro definito interessante e costruttivo da parte dei membri della I Commissione permanente che hanno mostrato apprezzamento per il lavoro svolto dai tecnici e sottolineato il ruolo strategico della Provincia che, sebbene non abbia compiti nella gestione dell’emergenza, ma specificatamente nella pianificazione territoriale, ha subito raccolto la richiesta del Sindaco di Città di Castello di coadiuvare i propri tecnici nei sopralluoghi. Operazioni che sono state compiute da 22 squadre miste, composte cioè da tecnici provinciali e comunali, che in poco più di 24 ore sono state in grado di fornire le risposte richieste in termini di agibilità degli edifici scolastici.
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(Cittadino e Provincia) Perugia 4 maggio ’13 - Un terremoto di non elevata intensità (3,6 della scala Richter il maggiore al quale sono seguite 423 scosse di assestamento) ma sensibilmente avvertito dalla popolazione perché verificatosi negli strati superficiali della crosta terrestre (6/9 chilometri di profondità) è quello che sabato 20 aprile scorso ha interessato il territorio di Città di Castello e più in generale tutta l’Alta Valle del Tevere. La Provincia di Perugia, in stretta sinergia con il Comune di Città di Castello, è intervenuta tempestivamente sui luoghi interessati dal sisma per le opportune verifiche sugli stabili che ospitano le scuole di entrambi gli enti. Al punto che già a mezzogiorno del giorno dopo (domenica 21 aprile) i sei plessi di proprietà della Provincia e alle 18 dello stesso giorno anche i 30 edifici scolastici comunali erano stati oggetto di verifica. Questi dati sono stati forniti dai tecnici della Provincia – gli ingegneri Nasini, Fagotti e Bondi e il geologo Savi – nel corso di un’audizione tenuta davanti ai membri della I Commissione permanente, presieduta da Massimiliano Capitani. La tempestività dell’intervento e l’esclusione di danni alla strutture, hanno permesso di riportare alla normalità le zone colpite. L’incontro ha permesso di comprendere le dinamiche che interessano la conformazione geologica dell’Alta Valle del Tevere classificata ad alta pericolosità sismica (II categoria) in quanto interessata da una serie di faglie parallele localizzate in zone nel fondovalle che tendono a scendere rispetto alle aree montane. Studi importanti che trovano nell’osservatorio sismico “Bina” di Perugia, un autorevole punto di riferimento e che permettono di conoscere in maniera approfondita il territorio umbro (tutto classificato come sismico). Uno strumento utile non soltanto per organizzare le operazioni di Protezione civile nei momenti di emergenza, ma anche e soprattutto per consentire ai Comuni di pianificare le politiche urbanistiche sul fronte della prevenzione e della sicurezza. Un incontro definito interessante e costruttivo da parte dei membri della I Commissione permanente che hanno mostrato apprezzamento per il lavoro svolto dai tecnici e sottolineato il ruolo strategico della Provincia che, sebbene non abbia compiti nella gestione dell’emergenza, ma specificatamente nella pianificazione territoriale, ha subito raccolto la richiesta del Sindaco di Città di Castello di coadiuvare i propri tecnici nei sopralluoghi. Operazioni che sono state compiute da 22 squadre miste, composte cioè da tecnici provinciali e comunali, che in poco più di 24 ore sono state in grado di fornire le risposte richieste in termini di agibilità degli edifici scolastici.
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