"Nel corso dell'anno che ci lasciamo alle spalle molti di voi, cari concittadini della Provincia di Perugia, si sono chiesti, sinceramente e non per inseguire il treno della dismissione ministeriale che si voleva attuare per decreto..."
“Nel corso dell'anno che ci lasciamo alle spalle molti di voi, cari concittadini della Provincia di Perugia, si sono chiesti, sinceramente e non per inseguire il treno della dismissione ministeriale che si voleva attuare per decreto, qual è e quale può essere il ruolo della Provincia nell'Italia di domani. E, ponendosi una domanda del genere, non hanno potuto fare a meno di tracciare dei bilanci, dai quali è uscita la conferma di un'amministrazione corretta ed efficace, operativamente credibile, affettivamente vicina alle radici culturali della terra umbra”. “Le molteplici testimonianze sulla Provincia di Perugia raccolte negli ultimi mesi vanno proprio nella direzione di un giudizio equo e di un riconoscimento imparziale di pregi e pecche, di risultati raggiunti e di possibilità di migliorare dalla cui sintesi è nata in me la più forte determinazione a proseguire nell'impegno di riforma dell'ente che ci attende nel corso del 2013. L'occasione di questa riflessione, il pensiero augurale più bello per il nuovo anno che essa porta con sé, coincidono con un momento in cui tutti siamo chiamati a fare in modo che la Provincia di domani nasca sulla base delle esigenze dei cittadini e non dalla mente burocratica di organismi ministeriali. La Giunta e il Consiglio della Provincia di Perugia che, con me presidente, avete contribuito a far nascere nelle elezioni del giugno 2009, si impegnano radicalmente a creare, intorno a competenze certe e organiche, servizi efficienti e risposte mature ai bisogni che la crisi attuale fa lievitare e ingigantire. Saremo, perciò, rigorosissimi nell'esigere, per noi e per tutta la rete delle autonomie locali, che non si sprechino energie, modelleremo programmi e interventi a misura di una razionale adesione alle urgenze del territorio, daremo vita a filiere di servizi alla collettività congiungendo input economici, sistemi infrastrutturali, necessità del patrimonio edilizio scolastico, attività di garanzia per il mercato del lavoro. E inscriveremo, cari concittadini, questi progetti nella storia, lontana e recente, della nostra Umbria, terra della quale per primi, 150 anni fa, abbiamo portato il nome come Provincia”. “Questa, dunque, continuerà – è il pensiero conclusivo del Presidente - ad essere la nostra cultura: una storia proiettata nel domani, garantita dal dettato costituzionale, animata da valori forti e condivisi, identificabili in un ente che non svende e non sperpera l'arte e le proprie ricchezze spirituali, ma le mette a frutto nelle economiche filiere virtuose che col vostro apporto saremo in grado di costruire”.
“Nel corso dell'anno che ci lasciamo alle spalle molti di voi, cari concittadini della Provincia di Perugia, si sono chiesti, sinceramente e non per inseguire il treno della dismissione ministeriale che si voleva attuare per decreto, qual è e quale può essere il ruolo della Provincia nell'Italia di domani. E, ponendosi una domanda del genere, non hanno potuto fare a meno di tracciare dei bilanci, dai quali è uscita la conferma di un'amministrazione corretta ed efficace, operativamente credibile, affettivamente vicina alle radici culturali della terra umbra”. “Le molteplici testimonianze sulla Provincia di Perugia raccolte negli ultimi mesi vanno proprio nella direzione di un giudizio equo e di un riconoscimento imparziale di pregi e pecche, di risultati raggiunti e di possibilità di migliorare dalla cui sintesi è nata in me la più forte determinazione a proseguire nell'impegno di riforma dell'ente che ci attende nel corso del 2013. L'occasione di questa riflessione, il pensiero augurale più bello per il nuovo anno che essa porta con sé, coincidono con un momento in cui tutti siamo chiamati a fare in modo che la Provincia di domani nasca sulla base delle esigenze dei cittadini e non dalla mente burocratica di organismi ministeriali. La Giunta e il Consiglio della Provincia di Perugia che, con me presidente, avete contribuito a far nascere nelle elezioni del giugno 2009, si impegnano radicalmente a creare, intorno a competenze certe e organiche, servizi efficienti e risposte mature ai bisogni che la crisi attuale fa lievitare e ingigantire. Saremo, perciò, rigorosissimi nell'esigere, per noi e per tutta la rete delle autonomie locali, che non si sprechino energie, modelleremo programmi e interventi a misura di una razionale adesione alle urgenze del territorio, daremo vita a filiere di servizi alla collettività congiungendo input economici, sistemi infrastrutturali, necessità del patrimonio edilizio scolastico, attività di garanzia per il mercato del lavoro. E inscriveremo, cari concittadini, questi progetti nella storia, lontana e recente, della nostra Umbria, terra della quale per primi, 150 anni fa, abbiamo portato il nome come Provincia”. “Questa, dunque, continuerà – è il pensiero conclusivo del Presidente - ad essere la nostra cultura: una storia proiettata nel domani, garantita dal dettato costituzionale, animata da valori forti e condivisi, identificabili in un ente che non svende e non sperpera l'arte e le proprie ricchezze spirituali, ma le mette a frutto nelle economiche filiere virtuose che col vostro apporto saremo in grado di costruire”.