Bocci: "Rispettare regole del paese in cui si emigra per garantire legalità e convivenza civile"
(Cittadino e Provincia) Perugia, 22 novembre ’13 - E’ stato presentato in Provincia, nell’ambito del progetto “Lo Stato siamo noi- Lega@lmente- Laboratori sulla legalità”, il libro dell’antropologa Desirée Pangerc “Il Traffico degli Invisibili. Migrazioni illegali lungo le rotte balcaniche”. Un libro in cui l’autrice, ripercorrendo a ritroso la rotta delle migrazioni clandestine nei Balcani, legge il fenomeno sotto vari aspetti, da quello antropologico a quello sociologico, passando anche per le problematiche giuridiche che lo caratterizzano. Alla presentazione erano presenti, il presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi, il sottosegretario agli Interni, Giampiero Bocci, il Prefetto di Perugia, Antonio Repucci, Vincenzo Tuzi, Colonnello della Guardia di Finanza e l’Assessore alle Attività Culturali e Sociali, Donatella Porzi. “Un fenomeno – ha detto Guasticchi - quello della migrazione illegale che possiamo riferire, come inizio, alla disgregazione della ex Jugoslavia, dopo la guerra dei Balcani” . “Un fenomeno - ha aggiunto il Presidente- che va rivisitato non in termini generici, ma tenendo conto della specificità legata alle situazioni che la storia di ogni singola nazione, nata dal conflitto, porta con sé”. Repucci, dopo aver ricordato come di fronte al fenomeno non si debbano usare giudizi razzistici, ma tenere sempre fermi i valori di riferimento come solidarietà ed integrazione, ha ricordato la basilarità del principio di legalità che, ai giovani, va, da subito, indicato come fondamentale nella eventuale costruzione di un mondo più ordinato e giusto. Tuzi ha sottolineato l’importanza del libro nell’aver rimesso al centro il problema dell’immigrazione nel territorio dei Balcani che riceve poca visibilità dai Media. E’ seguita poi l’intervento documentato e profondo della scrittrice che, dopo varie annotazioni sociologiche, antropologiche e persino di analisi del linguaggio, ad esempio utilizzata per mostre la differenza tra individui che si affidano alla criminalità per migrare e coloro che, a forza, sono reclutati per essere trafficati, ha mostrato un video terribile sulla capacità criminale di condizionare vite sino alla morte senza pagarne prezzi, fidando anche sulla indifferenza della popolazione. Porzi, dopo aver lodato il libro per la documentazione partecipata di un tema così complesso. Ha ricordato come non si possa affrontare il problema calando dall’alto situazioni preconfezionate. Bocci, infine, è partito dal contenuto lodevole del libro, per discutere del tema di una globalizzazione che sta sconvolgendo il mondo e ne cambierà drasticamente i connotati antropologici e sociali, per ricordare come i giovani europei ormai, anch’essi, in gran numero, affrontino la necessità di migrare in altri paesi in cerca di lavoro e come, in ogni caso, sia necessario che, dovunque s’intenda vivere, si garantisca il rispetto delle regole e delle norme vigenti in quel paese, per favorire legalità e convivenza civile.
Cl130181.CC
(Cittadino e Provincia) Perugia, 22 novembre ’13 - E’ stato presentato in Provincia, nell’ambito del progetto “Lo Stato siamo noi- Lega@lmente- Laboratori sulla legalità”, il libro dell’antropologa Desirée Pangerc “Il Traffico degli Invisibili. Migrazioni illegali lungo le rotte balcaniche”. Un libro in cui l’autrice, ripercorrendo a ritroso la rotta delle migrazioni clandestine nei Balcani, legge il fenomeno sotto vari aspetti, da quello antropologico a quello sociologico, passando anche per le problematiche giuridiche che lo caratterizzano. Alla presentazione erano presenti, il presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi, il sottosegretario agli Interni, Giampiero Bocci, il Prefetto di Perugia, Antonio Repucci, Vincenzo Tuzi, Colonnello della Guardia di Finanza e l’Assessore alle Attività Culturali e Sociali, Donatella Porzi. “Un fenomeno – ha detto Guasticchi - quello della migrazione illegale che possiamo riferire, come inizio, alla disgregazione della ex Jugoslavia, dopo la guerra dei Balcani” . “Un fenomeno - ha aggiunto il Presidente- che va rivisitato non in termini generici, ma tenendo conto della specificità legata alle situazioni che la storia di ogni singola nazione, nata dal conflitto, porta con sé”. Repucci, dopo aver ricordato come di fronte al fenomeno non si debbano usare giudizi razzistici, ma tenere sempre fermi i valori di riferimento come solidarietà ed integrazione, ha ricordato la basilarità del principio di legalità che, ai giovani, va, da subito, indicato come fondamentale nella eventuale costruzione di un mondo più ordinato e giusto. Tuzi ha sottolineato l’importanza del libro nell’aver rimesso al centro il problema dell’immigrazione nel territorio dei Balcani che riceve poca visibilità dai Media. E’ seguita poi l’intervento documentato e profondo della scrittrice che, dopo varie annotazioni sociologiche, antropologiche e persino di analisi del linguaggio, ad esempio utilizzata per mostre la differenza tra individui che si affidano alla criminalità per migrare e coloro che, a forza, sono reclutati per essere trafficati, ha mostrato un video terribile sulla capacità criminale di condizionare vite sino alla morte senza pagarne prezzi, fidando anche sulla indifferenza della popolazione. Porzi, dopo aver lodato il libro per la documentazione partecipata di un tema così complesso. Ha ricordato come non si possa affrontare il problema calando dall’alto situazioni preconfezionate. Bocci, infine, è partito dal contenuto lodevole del libro, per discutere del tema di una globalizzazione che sta sconvolgendo il mondo e ne cambierà drasticamente i connotati antropologici e sociali, per ricordare come i giovani europei ormai, anch’essi, in gran numero, affrontino la necessità di migrare in altri paesi in cerca di lavoro e come, in ogni caso, sia necessario che, dovunque s’intenda vivere, si garantisca il rispetto delle regole e delle norme vigenti in quel paese, per favorire legalità e convivenza civile.
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