(Cittadino e Provincia) – Perugia 30 gennaio 2013 – “La Commissione Ambiente del Senato – afferma in una i9nterrogazioneil capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - con una votazione effettuata nella “ zona Cesarini “ della Legislatura, ha dato via libera alla possibilità di bruciare negli impianti cementieri i rifiuti urbani classificati CSS, ossia i Combustibili Solidi Secondari , secondo i dettami del Decreto Clini. Il Consiglio Provinciale ha approvato l’estate scorsa, all’unanimità, un documento unitario ( nato da un’iniziativa del sottoscritto ) contro la termovalorizzazione dei rifiuti nei cementifici, chiedendo lo stop al Decreto Clini. L’accelerazione in atto impone, all’Ente Provincia, in virtù dei suoi chiari e netti pronunciamenti passati, primo tra tutti quello sopra richiamato, un nuovo intervento che, in nome degli interessi più autentici e sentiti dalle comunità, spinga i parlamentari , in primo luogo quelli umbri, a bloccare l’iter di approvazione del Decreto stesso. I rischi che comporterebbe, per la salute pubblica, il processo di termovalorizzazione dei rifiuti classificati CSS nei cementifici , in particolare: Limiti di emissione innalzati dai 10 mg / Nm3 previsti per gli inceneritori a 30 mg / Nm3 per quanto concerne le polveri totali, da 50 mg / Nm3 a 600 mg / Nm3 per il biossido di zolfo, da 200 mg / Nm3 a 1800 mg / Nm3 per l’ossido di azoto; Possibilità di bruciare, negli impianti cementieri, anche pneumatici, plastiche, scarti di gomma, tessili, residui delle lavorazioni industriali del settore calzaturiero, frazioni secche di combustibili ecc…. In sintesi, tale Decreto è ritagliato su misura per le grandi lobbies industriali che dalla combustione dei rifiuti guadagnano denaro sonante, senza nulla restituire alla collettività se non i disagi e i danni”. Per questo il Prc Provinciale interroga la Giunta per sapere “Se non sia il caso di intraprendere immediatamente azioni efficaci di intervento sui parlamentari, affinchè riconsiderino l’impatto delle loro decisioni sul territorio , data la presenza in esso di diversi impianti cementieri, leaders nella produzione nazionale, e si impegnino a bloccare ogni futuro atto di approvazione del Decreto Clini e ogni possibilità di incenerimento dei rifiuti nei cementifici; se non sia il caso di concertare l’azione stessa con i Comuni della Provincia, almeno quelli più interessati dalle eventuali ricadute del provvedimento”.
Gc13031.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 30 gennaio 2013 – “La Commissione Ambiente del Senato – afferma in una i9nterrogazioneil capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - con una votazione effettuata nella “ zona Cesarini “ della Legislatura, ha dato via libera alla possibilità di bruciare negli impianti cementieri i rifiuti urbani classificati CSS, ossia i Combustibili Solidi Secondari , secondo i dettami del Decreto Clini. Il Consiglio Provinciale ha approvato l’estate scorsa, all’unanimità, un documento unitario ( nato da un’iniziativa del sottoscritto ) contro la termovalorizzazione dei rifiuti nei cementifici, chiedendo lo stop al Decreto Clini. L’accelerazione in atto impone, all’Ente Provincia, in virtù dei suoi chiari e netti pronunciamenti passati, primo tra tutti quello sopra richiamato, un nuovo intervento che, in nome degli interessi più autentici e sentiti dalle comunità, spinga i parlamentari , in primo luogo quelli umbri, a bloccare l’iter di approvazione del Decreto stesso. I rischi che comporterebbe, per la salute pubblica, il processo di termovalorizzazione dei rifiuti classificati CSS nei cementifici , in particolare: Limiti di emissione innalzati dai 10 mg / Nm3 previsti per gli inceneritori a 30 mg / Nm3 per quanto concerne le polveri totali, da 50 mg / Nm3 a 600 mg / Nm3 per il biossido di zolfo, da 200 mg / Nm3 a 1800 mg / Nm3 per l’ossido di azoto; Possibilità di bruciare, negli impianti cementieri, anche pneumatici, plastiche, scarti di gomma, tessili, residui delle lavorazioni industriali del settore calzaturiero, frazioni secche di combustibili ecc…. In sintesi, tale Decreto è ritagliato su misura per le grandi lobbies industriali che dalla combustione dei rifiuti guadagnano denaro sonante, senza nulla restituire alla collettività se non i disagi e i danni”. Per questo il Prc Provinciale interroga la Giunta per sapere “Se non sia il caso di intraprendere immediatamente azioni efficaci di intervento sui parlamentari, affinchè riconsiderino l’impatto delle loro decisioni sul territorio , data la presenza in esso di diversi impianti cementieri, leaders nella produzione nazionale, e si impegnino a bloccare ogni futuro atto di approvazione del Decreto Clini e ogni possibilità di incenerimento dei rifiuti nei cementifici; se non sia il caso di concertare l’azione stessa con i Comuni della Provincia, almeno quelli più interessati dalle eventuali ricadute del provvedimento”.
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