Associazioni insieme per parlare di lavoro al femminile
Nel giorno “La Giornata mondiale dei diritti umani” in cui è stata firmata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la “Dichiarazione universale dei diritti umani” si è tenuta, nella sala del Consiglio Provinciale, l'iniziativa patrocinata anche dalla Provincia di Perugia, “Opportunità, lavoro, carriera. Che genere di parità?”.
Ad introdurre i lavori sono state: Gabriella Agnusdei Presidente Soroptimist International Club Perugia, Maria Grazia Maccherani Presidente Confagricoltura Donna Umbria, Emanuela Miniati Presidente FIDAPA sezione Perugia e Francesca Romana Cassano Presidente AIDDA Delegazione Umbra.
L’incontro è stato un modo per unire varie associazioni femminili e creare un legame duraturo nel tempo che può essere la chiave per aprire un nuovo modo di affrontare le problematica legate alla parità di genere.
Ad intervenire sono state: Elena Bistocchi – Avvocato, Consigliera di parità, Provincia di Perugia e Rosita Garzi Docente di sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Perugia – Consigliera di Parità, Regione Umbria.
Elena Bistocchi nel suo intervento ha parlato della disparità di accesso al mondo del lavoro per le donne riferendo sulle norme che sanciscono l’ingresso nel mondo del lavoro, rilevando che spesso le donne stesse non sono libere nella scelta del contratto di lavoro o dell’impegno lavorativo da scegliere. Poi la consigliera ha affrontato il tema della certificazione della parità di genere, requisito rilevante per la parità tra donne e uomini che deve essere assicurata in tutti i campi, compresi l'occupazione, il lavoro e la retribuzione.
Rosita Garzi invece ha presentato i dati sull'occupazione al femminile partendo da tre
concetti: Opportunità, lavoro e carriera. Le donne sono più performanti nello studio, fanno esperienza lavorative all’estero, conseguono attestati linguistici e fanno volontariato. Nonostante questo, a parità di lavoro, sono pagate meno degli uomini e a loro non sono riconosciute le soft skill, che fanno parte del patrimonio di donne/mamma/lavoratrici come: capacità di problem solving, gestione delle risorse umane e dei conflitti.
pariopportunità2425.DB
Nel giorno “La Giornata mondiale dei diritti umani” in cui è stata firmata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la “Dichiarazione universale dei diritti umani” si è tenuta, nella sala del Consiglio Provinciale, l'iniziativa patrocinata anche dalla Provincia di Perugia, “Opportunità, lavoro, carriera. Che genere di parità?”.
Ad introdurre i lavori sono state: Gabriella Agnusdei Presidente Soroptimist International Club Perugia, Maria Grazia Maccherani Presidente Confagricoltura Donna Umbria, Emanuela Miniati Presidente FIDAPA sezione Perugia e Francesca Romana Cassano Presidente AIDDA Delegazione Umbra.
L’incontro è stato un modo per unire varie associazioni femminili e creare un legame duraturo nel tempo che può essere la chiave per aprire un nuovo modo di affrontare le problematica legate alla parità di genere.
Ad intervenire sono state: Elena Bistocchi – Avvocato, Consigliera di parità, Provincia di Perugia e Rosita Garzi Docente di sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Perugia – Consigliera di Parità, Regione Umbria.
Elena Bistocchi nel suo intervento ha parlato della disparità di accesso al mondo del lavoro per le donne riferendo sulle norme che sanciscono l’ingresso nel mondo del lavoro, rilevando che spesso le donne stesse non sono libere nella scelta del contratto di lavoro o dell’impegno lavorativo da scegliere. Poi la consigliera ha affrontato il tema della certificazione della parità di genere, requisito rilevante per la parità tra donne e uomini che deve essere assicurata in tutti i campi, compresi l'occupazione, il lavoro e la retribuzione.
Rosita Garzi invece ha presentato i dati sull'occupazione al femminile partendo da tre
concetti: Opportunità, lavoro e carriera. Le donne sono più performanti nello studio, fanno esperienza lavorative all’estero, conseguono attestati linguistici e fanno volontariato. Nonostante questo, a parità di lavoro, sono pagate meno degli uomini e a loro non sono riconosciute le soft skill, che fanno parte del patrimonio di donne/mamma/lavoratrici come: capacità di problem solving, gestione delle risorse umane e dei conflitti.
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