(Cittadino e Provincia) – Perugia 1 marzo 2013 – “La situazione economica e sociale dell’Italia – afferma in una mozione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - è da anni in uno stato ormai cronicizzato di crisi , di recessione e di allargamento delle fasce di povertà, precariato, disoccupazione e insicurezza a livelli mai visti prima ( nel 2011, l’11.1% delle famiglie, per un totale di 8 . 173 . 000 persone, versava in uno stato di povertà , classificabile come assoluto per il 5,2 % delle famiglie stesse ). L’emergenza sociale , legata al reddito e alle possibilità di impiego di vasti strati della popolazione , giovani e meno giovani, è e deve essere il primo punto nell’agenda politica , traendo la politica legittimità e senso dal perseguimento degli interessi generali e dalla risoluzione dei problemi più urgenti e pressanti che attanagliano la società. Da anni si parla dell’introduzione di forme di reddito di cittadinanza, di sostegno al reddito per le famiglie meno abbienti, ma nulla di concreto è stato realizzato su questo fronte, abbondando ( e continuando ad abbondare ! ) promesse o, quando va bene, proposte velleitarie , insoddisfacenti e non concretamente praticabili senza profonde riforme interne. In Spagna, Germania, Inghilterra, Francia e Norvegia, per citare solo alcune nazioni, il reddito di cittadinanza è da tempo, in varie forme, vigente e rappresenta una misura di civiltà, un freno rilevante allo scivolamento nelle secche della povertà per tanti giovani e meno giovani che si trovano in uno stato di disoccupazione di lungo o breve termine. In Italia, accanto al problema della drammatica congiuntura economica presente esiste quello, contestuale e particolarmente allarmante, dell’estensione in massa della disoccupazione ( 11, 2 % nel dicembre2012, dati ISTAT), con particolare riferimento a quella giovanile ( 37,1 % a novembre del 2012, per la fascia di età dai 15 ai 24 anni, secondo i dati provvisori e destagionalizzati diffusi dall’ISTAT ). Una simile emergenza, capace di mettere in pericolo la stessa convivenza sociale e la tenuta democratica del Paese, se non adeguatamente affrontata e risolta ( i campanelli d’allarme sono molteplici e sempre più insistenti…). Non è più rinviabile l’attuazione di strumenti che, come il reddito di cittadinanza, esteso a disoccupati, giovani appena usciti dalla scuola, esodati , possano costituire un argine al generale progresso di impoverimento della popolazione italiana e allo scivolamento verso la recessione permanente”. il Gruppo provinciale del PRC – SE chiede alla Giunta di impegnarsi per : “Porre all’attenzione del Parlamento e del Governo del Paese la necessità di istituire urgentemente una forma di reddito di cittadinanza a beneficio dei disoccupati, dei giovani appena licenziati dal sistema scolastico, degli ex lavoratori appartenenti al novero degli esodati, nella misura di non meno di 1000 euro mensili, da finanziare con il ricorso ad una tassazione progressiva sui grandi patrimoni sopra i 500.000 euro ( ad eccezione dei capannoni e delle sedi delle piccole e medie industrie e delle imprese artigiane ), alla diminuzione delle spese militari, al taglio drastico a pensioni privilegiate (sopra i 3000 euro al mese ) ed emolumenti dei manager pubblici, all’abolizione degli enti inutili non elettivi ancora presenti in tutto il Paese. Tale reddito di cittadinanza, per non diventare uno strumento assistenzialistico e un ulteriore spreco per deve essere legato all’effettiva presenza di offerte lavorative; Stabilire, di concerto con la Regione Umbria, ancora prima che si intraprenda l’iter per l’istituzione di tale misura a livello nazionale, forme parziali di sostegno al reddito su base locale, in denaro e in natura ( sconti su trasporti, bollette ecc… ), da valutare in armonia con i vincoli di bilancio e le concrete disponibilità economiche, e sempre destinate alle stesse tipologie di soggetti”.
Gc13083.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 1 marzo 2013 – “La situazione economica e sociale dell’Italia – afferma in una mozione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - è da anni in uno stato ormai cronicizzato di crisi , di recessione e di allargamento delle fasce di povertà, precariato, disoccupazione e insicurezza a livelli mai visti prima ( nel 2011, l’11.1% delle famiglie, per un totale di 8 . 173 . 000 persone, versava in uno stato di povertà , classificabile come assoluto per il 5,2 % delle famiglie stesse ). L’emergenza sociale , legata al reddito e alle possibilità di impiego di vasti strati della popolazione , giovani e meno giovani, è e deve essere il primo punto nell’agenda politica , traendo la politica legittimità e senso dal perseguimento degli interessi generali e dalla risoluzione dei problemi più urgenti e pressanti che attanagliano la società. Da anni si parla dell’introduzione di forme di reddito di cittadinanza, di sostegno al reddito per le famiglie meno abbienti, ma nulla di concreto è stato realizzato su questo fronte, abbondando ( e continuando ad abbondare ! ) promesse o, quando va bene, proposte velleitarie , insoddisfacenti e non concretamente praticabili senza profonde riforme interne. In Spagna, Germania, Inghilterra, Francia e Norvegia, per citare solo alcune nazioni, il reddito di cittadinanza è da tempo, in varie forme, vigente e rappresenta una misura di civiltà, un freno rilevante allo scivolamento nelle secche della povertà per tanti giovani e meno giovani che si trovano in uno stato di disoccupazione di lungo o breve termine. In Italia, accanto al problema della drammatica congiuntura economica presente esiste quello, contestuale e particolarmente allarmante, dell’estensione in massa della disoccupazione ( 11, 2 % nel dicembre2012, dati ISTAT), con particolare riferimento a quella giovanile ( 37,1 % a novembre del 2012, per la fascia di età dai 15 ai 24 anni, secondo i dati provvisori e destagionalizzati diffusi dall’ISTAT ). Una simile emergenza, capace di mettere in pericolo la stessa convivenza sociale e la tenuta democratica del Paese, se non adeguatamente affrontata e risolta ( i campanelli d’allarme sono molteplici e sempre più insistenti…). Non è più rinviabile l’attuazione di strumenti che, come il reddito di cittadinanza, esteso a disoccupati, giovani appena usciti dalla scuola, esodati , possano costituire un argine al generale progresso di impoverimento della popolazione italiana e allo scivolamento verso la recessione permanente”. il Gruppo provinciale del PRC – SE chiede alla Giunta di impegnarsi per : “Porre all’attenzione del Parlamento e del Governo del Paese la necessità di istituire urgentemente una forma di reddito di cittadinanza a beneficio dei disoccupati, dei giovani appena licenziati dal sistema scolastico, degli ex lavoratori appartenenti al novero degli esodati, nella misura di non meno di 1000 euro mensili, da finanziare con il ricorso ad una tassazione progressiva sui grandi patrimoni sopra i 500.000 euro ( ad eccezione dei capannoni e delle sedi delle piccole e medie industrie e delle imprese artigiane ), alla diminuzione delle spese militari, al taglio drastico a pensioni privilegiate (sopra i 3000 euro al mese ) ed emolumenti dei manager pubblici, all’abolizione degli enti inutili non elettivi ancora presenti in tutto il Paese. Tale reddito di cittadinanza, per non diventare uno strumento assistenzialistico e un ulteriore spreco per deve essere legato all’effettiva presenza di offerte lavorative; Stabilire, di concerto con la Regione Umbria, ancora prima che si intraprenda l’iter per l’istituzione di tale misura a livello nazionale, forme parziali di sostegno al reddito su base locale, in denaro e in natura ( sconti su trasporti, bollette ecc… ), da valutare in armonia con i vincoli di bilancio e le concrete disponibilità economiche, e sempre destinate alle stesse tipologie di soggetti”.
Gc13083.red