Per il cacciatore una denuncia penale e il sequestro dell'arma
(Cittadino e Provincia) – Perugia 28 gennaio 2013 – “La Provincia di Perugia, con l’atto votato in Consiglio – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - ha ancora una volta, fino in fondo, fatto la sua parte nel salvataggio dell’Azienda pubblica dei trasporti “Umbriamobilità “. Dimenticare o sottacere, da parte di qualcuno, questo merito, ci pare grave indice di miopia, quando non di malafede politica . Questo a maggior ragione in un momento in cui il Governo nazionale, sorretto da PD e PDL, in nome del più rigido monetarismo e del più fanatico neoliberismo, ha tagliato massicciamente le risorse per il Trasporto pubblico locale destinate agli Enti locali . Questo dato non può sfuggire a nessuno, né alla politica, né al Sindacato, né all’opinione pubblica . Quanto poi alla diatriba degli Enti locali, ci si dovrebbe unire assieme per superare le difficoltà, invece di inasprire i toni. L’ intesa è figlia della chiarezza e la chiarezza esige lo scioglimento di alcuni nodi : perché nulla si dice in merito ai ritardi del Piano regionale dei trasporti ? Perché non si dice che una Provincia pronta a partire con l’aggiornamento della sua pianificazione generale in tema di trasporti e con una sana razionalizzazione della rete dei servizi si trova, allo stato attuale, a non poter dispiegare pienamente la sua potestà programmatoria anche per i ritardi della Regione sulla sua programmazione? Perché nessuno raccoglie la riflessione di alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali che hanno sollevato la questione di 350 immobili di proprietà FCU ( 100 % regionale ) e dei 4 treni Minuetto che potrebbero rappresentare , almeno in parte, una garanzia patrimoniale volta a mettere in sicurezza l’Azienda e il sistema creditizio ? E’ appena il caso di ricordare che la Provincia di Perugia, con un bilancio complessivo inferiore di 15 volte rispetto a quello della Regione Umbria (190 milioni di euro, in cifre tonde, contro i circa 3,9 mila milioni di euro del budget regionale) ha da tempo provveduto al pagamento anticipato dei corrispettivi dei servizi ad “ Umbriamobilità”, qualificandosi come l’Ente più preciso e puntuale, e ha effettuato il più rilevante prestito pubblico della storia degli Enti locali negli ultimi anni, con 3.800.000 euro concessi l’estate scorsa all’Azienda del trasporto pubblico regionale, fondi che l’hanno salvata da tracollo certo, con conseguente privatizzazione o riavvio , partendo da zero e con costi inimmaginabili, di una nuova azienda in seguito ai libri condotti in Tribunale . Per tutti questi motivi auspichiamo che il vertice di lunedì produca chiarezza, compattezza, unità di intenti rispetto al salvataggio ed al rilancio di “ Umbriamobilità “ , nella salvaguardia del carattere integralmente pubblico della stessa , con i soci attuali o con eventuali soci aggiuntivi indifferentemente, degli impegni di ricapitalizzazione, del rifiuto di ogni logica di dismissione e di privatizzazione che dovesse relegare gli Enti locali in una posizione di totale marginalità nella futura compagine societaria di “ Umbriamobilità”. Una cosa in particolare deve essere chiara, senza nessuno spirito ricattatorio, essendoci altresì in ballo i più profondi convincimenti e principi che ispirano la dottrina e l’azione di un Partito: se, in nome di logiche emergenziali, si dovessero produrre in futuro atti mirati a privatizzazioni comunque mascherate, con vendite di quote e dismissioni non ponderate, andando oltre il senso e il dettato delle delibere votate ( che parlano unicamente di “ partner industriale “ e “ ampliamento della compagine societaria “, facendo riferimento anche ai tre cardini strategici delle Linee guida del Piano di risanamento), a rincari indiscriminati di tariffe ( la cui definizione spetta in ogni caso agli Enti proprietari e non all’Azienda ), a tagli di servizi, che sono altra cosa dalle giuste e doverose razionalizzazioni previste anche nei tre punti delle Linee di risanamento del CDA, il sostegno del Gruppo consiliare provinciale del PRC alle scelte fino ad ora condivise verrebbe meno e con esso verrebbe immediatamente ridiscusso il sostegno ( che mai è mancato, leale e trasparente !) alla maggioranza. Ciò significherebbe sposare, anche a livello locale, invece dell’agenda del centrosinistra unitario del 2009, l’Agenda Monti, con tutte le conseguenze del caso che chi si assumesse la responsabilità dello strappo non potrebbe ignorare. A tal fine ricordiamo che il PRC e l’IDV hanno preteso e ottenuto, in Commissione provinciale, condiviso da tutta la maggioranza, un documento che impegna i Presidenti di Commissione ed il Consiglio a monitorare in continuo le azioni relative ad “Umbriamobilità” e a giocare un ruolo decisivo e a 360 gradi sulla definizione di tutte le eventuali azioni di ricerca di un socio esterno per l’Azienda . Un paletto, questo, che a nessuno è consentito passare in cavalleria o far finta che non esista se non come vana petizione di principio”.
Gc13030.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 28 gennaio 2013 – “La Provincia di Perugia, con l’atto votato in Consiglio – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - ha ancora una volta, fino in fondo, fatto la sua parte nel salvataggio dell’Azienda pubblica dei trasporti “Umbriamobilità “. Dimenticare o sottacere, da parte di qualcuno, questo merito, ci pare grave indice di miopia, quando non di malafede politica . Questo a maggior ragione in un momento in cui il Governo nazionale, sorretto da PD e PDL, in nome del più rigido monetarismo e del più fanatico neoliberismo, ha tagliato massicciamente le risorse per il Trasporto pubblico locale destinate agli Enti locali . Questo dato non può sfuggire a nessuno, né alla politica, né al Sindacato, né all’opinione pubblica . Quanto poi alla diatriba degli Enti locali, ci si dovrebbe unire assieme per superare le difficoltà, invece di inasprire i toni. L’ intesa è figlia della chiarezza e la chiarezza esige lo scioglimento di alcuni nodi : perché nulla si dice in merito ai ritardi del Piano regionale dei trasporti ? Perché non si dice che una Provincia pronta a partire con l’aggiornamento della sua pianificazione generale in tema di trasporti e con una sana razionalizzazione della rete dei servizi si trova, allo stato attuale, a non poter dispiegare pienamente la sua potestà programmatoria anche per i ritardi della Regione sulla sua programmazione? Perché nessuno raccoglie la riflessione di alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali che hanno sollevato la questione di 350 immobili di proprietà FCU ( 100 % regionale ) e dei 4 treni Minuetto che potrebbero rappresentare , almeno in parte, una garanzia patrimoniale volta a mettere in sicurezza l’Azienda e il sistema creditizio ? E’ appena il caso di ricordare che la Provincia di Perugia, con un bilancio complessivo inferiore di 15 volte rispetto a quello della Regione Umbria (190 milioni di euro, in cifre tonde, contro i circa 3,9 mila milioni di euro del budget regionale) ha da tempo provveduto al pagamento anticipato dei corrispettivi dei servizi ad “ Umbriamobilità”, qualificandosi come l’Ente più preciso e puntuale, e ha effettuato il più rilevante prestito pubblico della storia degli Enti locali negli ultimi anni, con 3.800.000 euro concessi l’estate scorsa all’Azienda del trasporto pubblico regionale, fondi che l’hanno salvata da tracollo certo, con conseguente privatizzazione o riavvio , partendo da zero e con costi inimmaginabili, di una nuova azienda in seguito ai libri condotti in Tribunale . Per tutti questi motivi auspichiamo che il vertice di lunedì produca chiarezza, compattezza, unità di intenti rispetto al salvataggio ed al rilancio di “ Umbriamobilità “ , nella salvaguardia del carattere integralmente pubblico della stessa , con i soci attuali o con eventuali soci aggiuntivi indifferentemente, degli impegni di ricapitalizzazione, del rifiuto di ogni logica di dismissione e di privatizzazione che dovesse relegare gli Enti locali in una posizione di totale marginalità nella futura compagine societaria di “ Umbriamobilità”. Una cosa in particolare deve essere chiara, senza nessuno spirito ricattatorio, essendoci altresì in ballo i più profondi convincimenti e principi che ispirano la dottrina e l’azione di un Partito: se, in nome di logiche emergenziali, si dovessero produrre in futuro atti mirati a privatizzazioni comunque mascherate, con vendite di quote e dismissioni non ponderate, andando oltre il senso e il dettato delle delibere votate ( che parlano unicamente di “ partner industriale “ e “ ampliamento della compagine societaria “, facendo riferimento anche ai tre cardini strategici delle Linee guida del Piano di risanamento), a rincari indiscriminati di tariffe ( la cui definizione spetta in ogni caso agli Enti proprietari e non all’Azienda ), a tagli di servizi, che sono altra cosa dalle giuste e doverose razionalizzazioni previste anche nei tre punti delle Linee di risanamento del CDA, il sostegno del Gruppo consiliare provinciale del PRC alle scelte fino ad ora condivise verrebbe meno e con esso verrebbe immediatamente ridiscusso il sostegno ( che mai è mancato, leale e trasparente !) alla maggioranza. Ciò significherebbe sposare, anche a livello locale, invece dell’agenda del centrosinistra unitario del 2009, l’Agenda Monti, con tutte le conseguenze del caso che chi si assumesse la responsabilità dello strappo non potrebbe ignorare. A tal fine ricordiamo che il PRC e l’IDV hanno preteso e ottenuto, in Commissione provinciale, condiviso da tutta la maggioranza, un documento che impegna i Presidenti di Commissione ed il Consiglio a monitorare in continuo le azioni relative ad “Umbriamobilità” e a giocare un ruolo decisivo e a 360 gradi sulla definizione di tutte le eventuali azioni di ricerca di un socio esterno per l’Azienda . Un paletto, questo, che a nessuno è consentito passare in cavalleria o far finta che non esista se non come vana petizione di principio”.
Gc13030.red