(Cittadino e Provincia) – Perugia 14 febbraio 2013 – “Premesso che,con Delibera Cicr ( Comitato interministeriale per il credito e il risparmio ) del 30 / 06 / 2012, effettiva dal primo ottobre successivo, le Banche –afferma in una mozione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - hanno imposto il pagamento , a tutta la clientela, di nuovi tipi di Commissioni e nello specifico : “ Commissione di disponibilità fondi “ ( nel caso dei conti con fido ),pari ad un massimo dello 0,5 % del fido concesso, da pagare su base trimestrale anche in caso di mancato utilizzo del fido stesso ( es. 100 euro annui per un fido di 5000 euro ); “ Commissione di istruttoria veloce “ ( Civ ), nel caso in cui il correntista vada in rosso senza avere un fido e l’Istituto di credito al quale egli fa capo gli conceda un credito istantaneo ( questo balzello si può applicare, sempre su base trimestrale, solo se la Banca dimostra di aver compiuto effettivamente un’indagine per valutare l’affidabilità del cliente stesso ). Questi provvedimenti nel caso della “ Commissione di disponibilità fondi “ non tengono conto dell’effettivo utilizzo del fido da parte del cliente ( semplice cittadino o artigiano o lavoratore dipendente o imprenditore che sia ) e quindi assomigliano in maniera chiara e palese ad un esproprio forzoso, mentre nell’altro caso, quello della “ Commissione di istruttoria veloce “, sono viziati da probabile illegittimità , in quanto solitamente, negli estratti conto, non viene rappresentata la distinzione tra saldo disponibile ( al quale solo e soltanto va addebitato lo sconfinamento ), contabile ( data di registrazione ) e per valuta ( data di decorrenza degli interessi ). Tali misure, fortemente volute dal mondo bancario e recepite da un mondo politico fin troppo prono ai suoi voleri, quando non diretta espressione delle banche stesse, si traducono per i correntisti e gli operatori economici, in balzelli e gravami spesso insostenibili, per via della crisi, con un peggioramento netto rispetto alla tanto deprecata e ormai abolita Commissione di Massimo Scoperto ( CMS), con la quale , fino al 2009, si pagava pegno per gli sconfinamenti. Nel caso della Civ, nel 2012 il balzello oscillava tra i 5 euro della BCC e gli 80 euro al mese del Monte dei Paschi e che solo sette Banche ( Barclays, Che Banca !, Creval, Fineco, Ing Direct, Intesa San Paolo e Iwbank ) avevano rinunciato ad applicare Commissione su scoperti senza fido. Il Prc chiede quindi alla Giunta Provinciale di “Stabilire contatti con il mondo bancario, la Regione, i parlamentari, il Governo, le Associazioni dei Consumatori ( analogo percorso dovranno compiere le apposite Commissioni consiliari ) per aprire una discussione sul tema e giungere, in tempi ragionevoli, ad una revisione dei suddetti provvedimenti , con l’eleminazione di alcuni balzelli e gravami impropri, penalizzanti e non giustificabili, essendo ormai la questione del credito, della sua gestione, dei suoi costi e benefici per i cittadini e per il mondo economico, un tema che non si può né sottovalutare, né rinviare, né lasciare al libero gioco degli interessi delle lobbies e degli agenti di influenza, rappresentando un nodo centrale dell’andamento del sistema Paese e delle possibilità di sviluppo del tessuto sociale ed economico a tutti i livelli” .
Gc13064.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 14 febbraio 2013 – “Premesso che,con Delibera Cicr ( Comitato interministeriale per il credito e il risparmio ) del 30 / 06 / 2012, effettiva dal primo ottobre successivo, le Banche –afferma in una mozione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - hanno imposto il pagamento , a tutta la clientela, di nuovi tipi di Commissioni e nello specifico : “ Commissione di disponibilità fondi “ ( nel caso dei conti con fido ),pari ad un massimo dello 0,5 % del fido concesso, da pagare su base trimestrale anche in caso di mancato utilizzo del fido stesso ( es. 100 euro annui per un fido di 5000 euro ); “ Commissione di istruttoria veloce “ ( Civ ), nel caso in cui il correntista vada in rosso senza avere un fido e l’Istituto di credito al quale egli fa capo gli conceda un credito istantaneo ( questo balzello si può applicare, sempre su base trimestrale, solo se la Banca dimostra di aver compiuto effettivamente un’indagine per valutare l’affidabilità del cliente stesso ). Questi provvedimenti nel caso della “ Commissione di disponibilità fondi “ non tengono conto dell’effettivo utilizzo del fido da parte del cliente ( semplice cittadino o artigiano o lavoratore dipendente o imprenditore che sia ) e quindi assomigliano in maniera chiara e palese ad un esproprio forzoso, mentre nell’altro caso, quello della “ Commissione di istruttoria veloce “, sono viziati da probabile illegittimità , in quanto solitamente, negli estratti conto, non viene rappresentata la distinzione tra saldo disponibile ( al quale solo e soltanto va addebitato lo sconfinamento ), contabile ( data di registrazione ) e per valuta ( data di decorrenza degli interessi ). Tali misure, fortemente volute dal mondo bancario e recepite da un mondo politico fin troppo prono ai suoi voleri, quando non diretta espressione delle banche stesse, si traducono per i correntisti e gli operatori economici, in balzelli e gravami spesso insostenibili, per via della crisi, con un peggioramento netto rispetto alla tanto deprecata e ormai abolita Commissione di Massimo Scoperto ( CMS), con la quale , fino al 2009, si pagava pegno per gli sconfinamenti. Nel caso della Civ, nel 2012 il balzello oscillava tra i 5 euro della BCC e gli 80 euro al mese del Monte dei Paschi e che solo sette Banche ( Barclays, Che Banca !, Creval, Fineco, Ing Direct, Intesa San Paolo e Iwbank ) avevano rinunciato ad applicare Commissione su scoperti senza fido. Il Prc chiede quindi alla Giunta Provinciale di “Stabilire contatti con il mondo bancario, la Regione, i parlamentari, il Governo, le Associazioni dei Consumatori ( analogo percorso dovranno compiere le apposite Commissioni consiliari ) per aprire una discussione sul tema e giungere, in tempi ragionevoli, ad una revisione dei suddetti provvedimenti , con l’eleminazione di alcuni balzelli e gravami impropri, penalizzanti e non giustificabili, essendo ormai la questione del credito, della sua gestione, dei suoi costi e benefici per i cittadini e per il mondo economico, un tema che non si può né sottovalutare, né rinviare, né lasciare al libero gioco degli interessi delle lobbies e degli agenti di influenza, rappresentando un nodo centrale dell’andamento del sistema Paese e delle possibilità di sviluppo del tessuto sociale ed economico a tutti i livelli” .
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