(Cittadino e Provincia – Perugia 19 aprile 2012) - “L’attività cinofila e venatoria – è scritto in una mozione presentata dal gruppo del Prc della Provincia di Perugia - è assai diffusa nei nostri territori, con una significativa e massiccia presenza di squadre di cinghialisti che possiedono una quantità rilevante di cani per le lòro ovvie necessità. La problematica riguardante la presenza di cucce e ricoveri adeguati è salita alla ribalta delle cronache dal momento che il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia provinciale e altri pubblici ufficiali stanno effettuando controlli su strutture atte al ricovero dei cani, sia di carattere pubblico che di carattere privato, al fine di verificare la rispondenza di dette strutture ai requisiti urbanistici, ai postulati igienico - sanitari e ai criteri delle migliori condizioni di vivibilità per gli animali. La questione posta in evidenza interessa anche pastori, cittadini privati, tartufai, i quali si trovano dinanzi, con loro grande disagio, a normative sovrabbondanti, sovente contraddittorie, non omogenee da Comune a Comune e da Asl ad Asl, e spesso anche ostative all’effettuazione di opere necessarie ( basti pensare, a mò di esempio, che non sempre i regolamenti comunali consentono la realizzazione di pavimentazioni lavabili e coperture almeno parziali per i box ). La materia è alquanto complessa e che premere solo il pedale dell’aspetto sanzionatorio ( doveroso in molti casi ) non risolve il problema, bensì rischia di aggravarlo, aprendo contenziosi di non facile risoluzione. La regione Umbria ha costituito una sorta di task force per affrontare in maniera organica e risolutiva la problematica in questione, allo scopo di definire una normativa chiara, intellegibile, completa e univoca, che non lasci spazio ad ambiguità, interpretazioni di segno differente e che consenta l’applicazione delle leggi e dei regolamenti in maniera univoca su tutto il territorio provinciale e regionale”. A fronte diq ueste considerazione il Gruppo provinciale del PRC chiede alla Giunta Provinciale di “Premere sulla Regione affinchè, nel più breve tempo possibile, si possa arrivare alla definizione di una normativa comprensibile ed esaustiva sui canili , a partire dalla definitiva chiarezza sul concetto stesso di canile o di “ ricovero che ospita più di dieci ani “, dal momento che la varietà delle situazioni presenti sul campo è quanto mai ampia e di profondere ogni azione utile affinchè, nella definizione della nuova, auspicata normativa, si possa coniugare al meglio l’aspetto dei regolamenti urbanistici con quello del benessere animale, principio basilare di civiltà”.
Gc12139.red
(Cittadino e Provincia – Perugia 19 aprile 2012) - “L’attività cinofila e venatoria – è scritto in una mozione presentata dal gruppo del Prc della Provincia di Perugia - è assai diffusa nei nostri territori, con una significativa e massiccia presenza di squadre di cinghialisti che possiedono una quantità rilevante di cani per le lòro ovvie necessità. La problematica riguardante la presenza di cucce e ricoveri adeguati è salita alla ribalta delle cronache dal momento che il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia provinciale e altri pubblici ufficiali stanno effettuando controlli su strutture atte al ricovero dei cani, sia di carattere pubblico che di carattere privato, al fine di verificare la rispondenza di dette strutture ai requisiti urbanistici, ai postulati igienico - sanitari e ai criteri delle migliori condizioni di vivibilità per gli animali. La questione posta in evidenza interessa anche pastori, cittadini privati, tartufai, i quali si trovano dinanzi, con loro grande disagio, a normative sovrabbondanti, sovente contraddittorie, non omogenee da Comune a Comune e da Asl ad Asl, e spesso anche ostative all’effettuazione di opere necessarie ( basti pensare, a mò di esempio, che non sempre i regolamenti comunali consentono la realizzazione di pavimentazioni lavabili e coperture almeno parziali per i box ). La materia è alquanto complessa e che premere solo il pedale dell’aspetto sanzionatorio ( doveroso in molti casi ) non risolve il problema, bensì rischia di aggravarlo, aprendo contenziosi di non facile risoluzione. La regione Umbria ha costituito una sorta di task force per affrontare in maniera organica e risolutiva la problematica in questione, allo scopo di definire una normativa chiara, intellegibile, completa e univoca, che non lasci spazio ad ambiguità, interpretazioni di segno differente e che consenta l’applicazione delle leggi e dei regolamenti in maniera univoca su tutto il territorio provinciale e regionale”. A fronte diq ueste considerazione il Gruppo provinciale del PRC chiede alla Giunta Provinciale di “Premere sulla Regione affinchè, nel più breve tempo possibile, si possa arrivare alla definizione di una normativa comprensibile ed esaustiva sui canili , a partire dalla definitiva chiarezza sul concetto stesso di canile o di “ ricovero che ospita più di dieci ani “, dal momento che la varietà delle situazioni presenti sul campo è quanto mai ampia e di profondere ogni azione utile affinchè, nella definizione della nuova, auspicata normativa, si possa coniugare al meglio l’aspetto dei regolamenti urbanistici con quello del benessere animale, principio basilare di civiltà”.
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