(Cittadino e Provincia) – Perugia 26 gennaio 2013 – “ I prelievi selettivi si configurano sempre più, nei nostri territori, e in in special modo in alcuni di essi – afferma in una interrogazione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - come una necessità assoluta per contenere la fauna selvatica e, di conseguenza, i danni che essa produce con nefaste incursioni nelle proprietà dei coltivatori diretti e non solo. La Provincia, ogni anno , con la ristrettezza di risorse a tutti ben nota, compie giganteschi sforzi per rifondere delle dovute somme coloro i quali inoltrano domande per i danni della fauna selvatica, con rimborsi che spesso giungono a 1 / 2 anni dal verificarsi degli incresciosi eventi. Tale situazione ha spinto la Provincia di Perugia, coerentemente con il suo dichiarato spirito di Ente vicino ai cittadini, e in seguito a forti pressioni pervenute attraverso atti, interventi e audizioni della III Commissione permanente, a pigiare al massimo il pedale dei prelievi selettivi, con giornate appositamente pianificate in tal senso. Le esigenze di contenimento dei danni da fauna selvatica non possono essere avvertite in tutta la loro portata solo dall’Ente Provincia, ma debbono altresì preoccupare tutte le articolazioni istituzionali e i Corpi dello Stato, con atti conseguenti e con uno spirito di collaborazione volto alla tutela del bene comune. Tale approccio non sembra aver ispirato l’azione del Corpo forestale dello Stato, che, con la motivazione della presenza di neve in alcuni territori, ha deciso di interdire i prelievi programmati da Provincia e ATC, con atti inoppugnabili , nella settimana compresa tra il 13 e il 19 gennaio. Questa interdizione non sembra basarsi su nessun presupposto legislativo e normativo, dal momento che la Legge 157 / 92 fa una chiara distinzione tra caccia programmata (calendarizzata su base regionale e opportunamente normata) e prelievi selettivi di contenimento. Inltre tale distinzione è corredata (art. 21, Comma 1, Lettera m ) dalla proibizione di effettuare la caccia ( e non i prelievi selettivi !) “ su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve, salvo che nella zona faunistica delle Alpi , secondo le disposizioni emanate dalle Regioni interessate. La Terza Commissione Consiliare Permanente della Provincia di Perugia istruirà una serie di iniziative per venire a capo di tale incresciosa situazione, che ha comportato perdita di tempo, in misura rilevante, per intere squadre di cacciatori in vari territori e forte sconcerto nel mondo dell’agricoltura, sul piede della rivolta a causa di danni crescenti, rimborsati parzialmente e tardi”. Per questo il Prc interroga la Giunta per sapere “Se, al di là delle giuste iniziative sollecitate dal Consiglio, vi sia la chiara e definita volontà di confrontarsi con il Corpo forestale dello Stato, per chiarire definitivamente tutti gli aspetti legislativi in questione , agire in maniera coordinata ed evitare, per il futuro, problemi e “ sfasature “ non giustificate né giustificabili agli occhi dei cittadini”.
Gc13028.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 26 gennaio 2013 – “ I prelievi selettivi si configurano sempre più, nei nostri territori, e in in special modo in alcuni di essi – afferma in una interrogazione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - come una necessità assoluta per contenere la fauna selvatica e, di conseguenza, i danni che essa produce con nefaste incursioni nelle proprietà dei coltivatori diretti e non solo. La Provincia, ogni anno , con la ristrettezza di risorse a tutti ben nota, compie giganteschi sforzi per rifondere delle dovute somme coloro i quali inoltrano domande per i danni della fauna selvatica, con rimborsi che spesso giungono a 1 / 2 anni dal verificarsi degli incresciosi eventi. Tale situazione ha spinto la Provincia di Perugia, coerentemente con il suo dichiarato spirito di Ente vicino ai cittadini, e in seguito a forti pressioni pervenute attraverso atti, interventi e audizioni della III Commissione permanente, a pigiare al massimo il pedale dei prelievi selettivi, con giornate appositamente pianificate in tal senso. Le esigenze di contenimento dei danni da fauna selvatica non possono essere avvertite in tutta la loro portata solo dall’Ente Provincia, ma debbono altresì preoccupare tutte le articolazioni istituzionali e i Corpi dello Stato, con atti conseguenti e con uno spirito di collaborazione volto alla tutela del bene comune. Tale approccio non sembra aver ispirato l’azione del Corpo forestale dello Stato, che, con la motivazione della presenza di neve in alcuni territori, ha deciso di interdire i prelievi programmati da Provincia e ATC, con atti inoppugnabili , nella settimana compresa tra il 13 e il 19 gennaio. Questa interdizione non sembra basarsi su nessun presupposto legislativo e normativo, dal momento che la Legge 157 / 92 fa una chiara distinzione tra caccia programmata (calendarizzata su base regionale e opportunamente normata) e prelievi selettivi di contenimento. Inltre tale distinzione è corredata (art. 21, Comma 1, Lettera m ) dalla proibizione di effettuare la caccia ( e non i prelievi selettivi !) “ su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve, salvo che nella zona faunistica delle Alpi , secondo le disposizioni emanate dalle Regioni interessate. La Terza Commissione Consiliare Permanente della Provincia di Perugia istruirà una serie di iniziative per venire a capo di tale incresciosa situazione, che ha comportato perdita di tempo, in misura rilevante, per intere squadre di cacciatori in vari territori e forte sconcerto nel mondo dell’agricoltura, sul piede della rivolta a causa di danni crescenti, rimborsati parzialmente e tardi”. Per questo il Prc interroga la Giunta per sapere “Se, al di là delle giuste iniziative sollecitate dal Consiglio, vi sia la chiara e definita volontà di confrontarsi con il Corpo forestale dello Stato, per chiarire definitivamente tutti gli aspetti legislativi in questione , agire in maniera coordinata ed evitare, per il futuro, problemi e “ sfasature “ non giustificate né giustificabili agli occhi dei cittadini”.
Gc13028.red