(Cittadino e Provincia) Perugia 8 febbraio 2013 – “La Provincia si è chiaramente espressa, nell’estate 2012, contro il Decreto Clini –affermano in una interrogazione i capigruppo del Prc e del pdci in Consiglio Provinciale - che autorizza l’incenerimento dei Combustibili Solidi Secondari negli impianti cementieri, con un documento approvato in sede di Consiglio. Per i prossimi giorni è stata calendarizzata, al Parlamento, la conversione in Legge del Decreto stesso . Il Decreto stesso, convertito , trasformerebbe di fatto i 59 impianti cementieri presenti in Italia in inceneritori, con tutti i rischi connessi all’operazione. Tale problematica esploderebbe in maniera dirompente nei nostri territori, dal momento che Città come Gubbio e Spoleto vedono la presenza di impianti industriali per la produzione del cemento, da tempo candidati a diventare inceneritori, nei disegni di forze e lobbies nazionali e locali. I cementifici, se trasformati in impianti di incerimento, contengono elementi di rischio per l’ambiente e la salute ancora più forti degli inceritori, dal momento che sono tenuti ad osservare limiti di emissione molto più tolleranti, e nella fattispecie : 30 mg / Nm3 per le polveri totali, invece dei 10 mg / Nm3 previsti per gli inceneritori; 600 mg / Nm3 per il biossido di zolfo, invece dei 50 mg / Nm3 previsti per gli inceritori; 1800 mg / Nm 3 per l’ossido di azoto, invece dei 200 mg / Nm3 previsti per gli inceritori. La posizione della Provincia, così come espressa in documenti di inequivocabile tenore e chiarissima volontà, votati dal Consiglio, va riaffermata in ogni modo, specie dinanzi alla conversione del Decreto, inopinatamente effettuata, con celerità mai vista rispetto ad altri provvedimenti, da un Parlamento giunto alla sua naturale scadenza”. Per questo Prc e Pdci interrogano la Giunta per sapere : “Se non sia opportuno compiere fin da subito tutti i passi utili , in sinergia con gli altri Enti locali, per impugnare il Decreto ed effettuare ogni ricorso utile contro di esso, presso gli organi competenti, nei tempi previsti dalla Legge”.
Gc13052.red
(Cittadino e Provincia) Perugia 8 febbraio 2013 – “La Provincia si è chiaramente espressa, nell’estate 2012, contro il Decreto Clini –affermano in una interrogazione i capigruppo del Prc e del pdci in Consiglio Provinciale - che autorizza l’incenerimento dei Combustibili Solidi Secondari negli impianti cementieri, con un documento approvato in sede di Consiglio. Per i prossimi giorni è stata calendarizzata, al Parlamento, la conversione in Legge del Decreto stesso . Il Decreto stesso, convertito , trasformerebbe di fatto i 59 impianti cementieri presenti in Italia in inceneritori, con tutti i rischi connessi all’operazione. Tale problematica esploderebbe in maniera dirompente nei nostri territori, dal momento che Città come Gubbio e Spoleto vedono la presenza di impianti industriali per la produzione del cemento, da tempo candidati a diventare inceneritori, nei disegni di forze e lobbies nazionali e locali. I cementifici, se trasformati in impianti di incerimento, contengono elementi di rischio per l’ambiente e la salute ancora più forti degli inceritori, dal momento che sono tenuti ad osservare limiti di emissione molto più tolleranti, e nella fattispecie : 30 mg / Nm3 per le polveri totali, invece dei 10 mg / Nm3 previsti per gli inceneritori; 600 mg / Nm3 per il biossido di zolfo, invece dei 50 mg / Nm3 previsti per gli inceritori; 1800 mg / Nm 3 per l’ossido di azoto, invece dei 200 mg / Nm3 previsti per gli inceritori. La posizione della Provincia, così come espressa in documenti di inequivocabile tenore e chiarissima volontà, votati dal Consiglio, va riaffermata in ogni modo, specie dinanzi alla conversione del Decreto, inopinatamente effettuata, con celerità mai vista rispetto ad altri provvedimenti, da un Parlamento giunto alla sua naturale scadenza”. Per questo Prc e Pdci interrogano la Giunta per sapere : “Se non sia opportuno compiere fin da subito tutti i passi utili , in sinergia con gli altri Enti locali, per impugnare il Decreto ed effettuare ogni ricorso utile contro di esso, presso gli organi competenti, nei tempi previsti dalla Legge”.
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