In Prima Commissione i tecnici di Provincia, Regione, Arpa e ASL per trovare soluzioni definitive
(Cittadino e Provincia) Perugia 22 aprile ’10 - È stato approvato all’unanimità dalla Prima Commissione consiliare, presieduta da Massimiliano Capitani, un ordine del giorno presentato dal Presidente Capitani e dal consigliere Laura Zampa, sulla normativa per lo smaltimento e/o la valorizzazione energetica della pollina (materiale fecale). Nel documento si chiede al Presidente della Provincia e alla sua giunta, di individuare un percorso condiviso tra amministrazioni competenti (Regione Umbria, Province e Comuni), le associazioni di categoria e tutti i soggetti portatori di interesse, al fine di poter sottoscrivere un “Accordo di Programma” che serva: a indicare le migliori tecniche disponibili per lo smaltimento, a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente tutelando le riserve idriche dai nitrati ed a stabilire una tempistica di impegni che obblighino soggetti pubblici e privati al rispetto di regole precise. Prima dell’approvazione dell’ordine del giorno in commissione sono stati sentiti i rappresentanti di Regione, Arpa, Asl e Comune di Spoleto. Nel territorio di Spoleto esercita la sua attività una azienda privata che, possedendo circa un milione e mezzo di polli, ha grossi problemi legati allo smaltimento della pollina. “Tale azienda - spiega Fiorella Campana Assessore all’Ambiente del Comune di Spoleto – da anni ha il problema dello smaltimento della pollina che attualmente usa come fertilizzante e in parte stocca in terreni di proprietà. I cittadini della zona continuano a protestare per la presenza di coleotteri e mosche e per il cattivo odore derivante sia dallo stoccaggio che dallo spargimento sui campi”. “La materia è regolata – ha spiegato Andrea Monsignori della Regione dell’Umbria – dall’Unione Europea con il regolamento Reg. UE 1774/02, dalla Direttiva 2008/98/Ce e dallo stato con l’articolo 183 del Lgs 152/2006. Sulla base di un parere dell’ufficio avvocatura della Regione, la pollina è assimilata alla biomassa e può essere utilizzata come combustibile ai fini energetici”. “L’azienda privata che opera nel settore avicolo del territorio Spoletino – ha spiegato Mario Segoni dell’ARPA – propone di risolvere il problema dello smaltimento tramite la realizzazione di un impianto di combustione della pollina, con una tecnologia “a letto fluido”, già utilizzato da anni in Portogallo. Sicuramente – conclude Segoni - lo smaltimento tramite valorizzazione energetica della pollina è migliorativo rispetto alla situazione ambientale attuale che provoca grossi disagi ai cittadini”. Lo stesso concetto è stato ribadito da Marco Facincani e da Sergio Caporicci delle ASL i quali hanno ribadito che non è più sostenibile lo stoccaggio della pollina e tanto meno lo spargimento della stessa nei campi. “La Provincia – ha dichiarato Borislav Vujovic tecnico della Provincia di Perugia - è un Ente che autorizza in base alle normative vigenti. L’impianto che vuole realizzare l’azienda spoletina dovrà rispettare una serie prescrizioni che vanno tutte verso la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute umana. Per realizzare questo impianto dovranno essere rispettati i valori di emissione richiamati dalle tabelle dei rifiuti”. La commissione si è conclusa con gli interventi di Luca Baldelli (Prc), Laura Zampa (PD) e del Presidente Massimiliano Capitani. Quest’ultimo ha auspicato un ruolo propositivo da parte della Provincia nel processo normativo sulla materia dello smaltimento della pollina, mentre Baldelli ha chiesto un tavolo di approfondimento e una maggiore attenzione alle autorizzazioni in materia, al fine di tutelare i cittadini.
Oi10151.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 22 aprile ’10 - È stato approvato all’unanimità dalla Prima Commissione consiliare, presieduta da Massimiliano Capitani, un ordine del giorno presentato dal Presidente Capitani e dal consigliere Laura Zampa, sulla normativa per lo smaltimento e/o la valorizzazione energetica della pollina (materiale fecale). Nel documento si chiede al Presidente della Provincia e alla sua giunta, di individuare un percorso condiviso tra amministrazioni competenti (Regione Umbria, Province e Comuni), le associazioni di categoria e tutti i soggetti portatori di interesse, al fine di poter sottoscrivere un “Accordo di Programma” che serva: a indicare le migliori tecniche disponibili per lo smaltimento, a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente tutelando le riserve idriche dai nitrati ed a stabilire una tempistica di impegni che obblighino soggetti pubblici e privati al rispetto di regole precise. Prima dell’approvazione dell’ordine del giorno in commissione sono stati sentiti i rappresentanti di Regione, Arpa, Asl e Comune di Spoleto. Nel territorio di Spoleto esercita la sua attività una azienda privata che, possedendo circa un milione e mezzo di polli, ha grossi problemi legati allo smaltimento della pollina. “Tale azienda - spiega Fiorella Campana Assessore all’Ambiente del Comune di Spoleto – da anni ha il problema dello smaltimento della pollina che attualmente usa come fertilizzante e in parte stocca in terreni di proprietà. I cittadini della zona continuano a protestare per la presenza di coleotteri e mosche e per il cattivo odore derivante sia dallo stoccaggio che dallo spargimento sui campi”. “La materia è regolata – ha spiegato Andrea Monsignori della Regione dell’Umbria – dall’Unione Europea con il regolamento Reg. UE 1774/02, dalla Direttiva 2008/98/Ce e dallo stato con l’articolo 183 del Lgs 152/2006. Sulla base di un parere dell’ufficio avvocatura della Regione, la pollina è assimilata alla biomassa e può essere utilizzata come combustibile ai fini energetici”. “L’azienda privata che opera nel settore avicolo del territorio Spoletino – ha spiegato Mario Segoni dell’ARPA – propone di risolvere il problema dello smaltimento tramite la realizzazione di un impianto di combustione della pollina, con una tecnologia “a letto fluido”, già utilizzato da anni in Portogallo. Sicuramente – conclude Segoni - lo smaltimento tramite valorizzazione energetica della pollina è migliorativo rispetto alla situazione ambientale attuale che provoca grossi disagi ai cittadini”. Lo stesso concetto è stato ribadito da Marco Facincani e da Sergio Caporicci delle ASL i quali hanno ribadito che non è più sostenibile lo stoccaggio della pollina e tanto meno lo spargimento della stessa nei campi. “La Provincia – ha dichiarato Borislav Vujovic tecnico della Provincia di Perugia - è un Ente che autorizza in base alle normative vigenti. L’impianto che vuole realizzare l’azienda spoletina dovrà rispettare una serie prescrizioni che vanno tutte verso la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute umana. Per realizzare questo impianto dovranno essere rispettati i valori di emissione richiamati dalle tabelle dei rifiuti”. La commissione si è conclusa con gli interventi di Luca Baldelli (Prc), Laura Zampa (PD) e del Presidente Massimiliano Capitani. Quest’ultimo ha auspicato un ruolo propositivo da parte della Provincia nel processo normativo sulla materia dello smaltimento della pollina, mentre Baldelli ha chiesto un tavolo di approfondimento e una maggiore attenzione alle autorizzazioni in materia, al fine di tutelare i cittadini.
Oi10151.DB