(Cittadino e Provincia) Perugia 18 giugno '14 – Boom di presenze alle quattro mostre allestite al Cerp fino al 29 giugno, che pur rispecchiando stili diversi si integrano armonicamente, sfruttando la bellezza delle diverse sale del centro espositivo perugino. Ad esporre sono: Marco Francalancia e Nikos Lioutas “Un Viaggio/molti viaggi, terre genti, sensazioni; Stefano Ronchi “Frammenti di Natura” la fotografia naturalistica è ricercare l'anima degli animali”, Giacomo E. Calderoni con “Il Tassili n’Ajjer” (immagini dal Sahara, il deserto segreto) e la mostra di sculture di Giulio Volpi: “Le nuove sculture: percorsi interiori”, 12 opere in pietra, travertino e marmo con inserimenti metallici ispirati alla simbologia. "Mai come in questa occasione – ha spiegato Donatella Porzi Assessore alle Attività Culturali Provincia di Perugia – con l'apertura contemporanea di ben quattro mostre, il Centro Espositivo della Rocca Paolina si rivela all'altezza della scommessa sulle possibilità del suo uso funzionale a più esigenze culturali che abbiamo fatto, ormai da tre anni, con una programmazione intrecciata e calendari integrati. Si tratta di tre mostre fotografiche e di una di scultura, i cui autori hanno trovato agevole occupare spazi di assoluta autonomia e legami sottili di armonica continuità nelle sale del nostro Centro. Dal modo in cui i fotografi e Volpi si sono installati nel Centro Espositivo si può capire perfettamente quale sia lo spirito col quale questi spazi vanno utilizzati: senza patemi, senza remore, senza personalismi, senza protagonismi in senso assoluto, ma con spontaneità, con voglia di mostrarsi, con desiderio di cercare il pubblico, con spigliata organizzazione. Tutto il contrario, insomma, di un museo imbalsamato o di un freddo contenitore di incerti sperimentalismi, per poter puntare ad essere, invece, un Centro dinamico e multipolare, al servizio dell'area vasta che afferisce al nuovo ente e, nello stesso tempo, utile al disegno espositivo da stendere su tutta l'acropoli perugina. Stiamo cercando – conclude Porzi -, in mancanza di risorse, di mantenere attivo il Cerp anche in un momento di passaggio istituzionale come l'attuale. Credo, proprio pensando alle mostre oggi aperte, che valga la pena continuare a far vivere la struttura, a costo anche di precisi sacrifici, perché il futuro di queste sale sarà un titolo di merito e di promozione per chiunque vorrà progettarne un uso assolutamente integrato col tessuto culturale dell'acropoli del capoluogo". Nella mostra di Marco Francalancia e Nikos Lioutas, l’angolo visuale è suggerito dall’istante, dal caso, o dalla profonda conoscenza. Ma il risultato non varia. Per entrambi i fotografi è la compenetrazione con il soggetto, costituito da epifanie di realtà, che conta. E quando questo, nella sensibilità dell’artista, assume dignità di rappresentazione, diviene scatto fotografico. Considerevole nel lavoro dell’uno e dell’altro è la capacità di dare immediatamente ordine nell’inquadratura e riuscire a mantenere un controllo elevato dei bilanciamenti cromatici. La poesia delle immagini è corroborata perciò da un’estetica sopraffina che ne accresce il potere di convinzione. La mostra fotografica di Stefano Ronchi, uno dei cento migliori fotografi del mondo di naturalistico, è legata ad un'iniziativa di beneficenza (offerta libera) a favore del Dynamo Camp, unica struttura italiana di Terapia Ricreativa pensata per ospitare minori le cui vite sono compromesse dalla malattia. Piacevole e suggestivo è il movie di Giacomo E. Calderoni, “L’esposizione riguarda il Sahara algerino e si articola in 41 foto abbinate a 9 citazioni e massime riguardanti il deserto”. Gli audiovisivi sono realizzati con diapositive scattate durante due spedizioni nel Sahara algerino. “La vita è un viaggio, viaggiare è vivere due volte”.
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(Cittadino e Provincia) Perugia 18 giugno '14 – Boom di presenze alle quattro mostre allestite al Cerp fino al 29 giugno, che pur rispecchiando stili diversi si integrano armonicamente, sfruttando la bellezza delle diverse sale del centro espositivo perugino. Ad esporre sono: Marco Francalancia e Nikos Lioutas “Un Viaggio/molti viaggi, terre genti, sensazioni; Stefano Ronchi “Frammenti di Natura” la fotografia naturalistica è ricercare l'anima degli animali”, Giacomo E. Calderoni con “Il Tassili n’Ajjer” (immagini dal Sahara, il deserto segreto) e la mostra di sculture di Giulio Volpi: “Le nuove sculture: percorsi interiori”, 12 opere in pietra, travertino e marmo con inserimenti metallici ispirati alla simbologia. "Mai come in questa occasione – ha spiegato Donatella Porzi Assessore alle Attività Culturali Provincia di Perugia – con l'apertura contemporanea di ben quattro mostre, il Centro Espositivo della Rocca Paolina si rivela all'altezza della scommessa sulle possibilità del suo uso funzionale a più esigenze culturali che abbiamo fatto, ormai da tre anni, con una programmazione intrecciata e calendari integrati. Si tratta di tre mostre fotografiche e di una di scultura, i cui autori hanno trovato agevole occupare spazi di assoluta autonomia e legami sottili di armonica continuità nelle sale del nostro Centro. Dal modo in cui i fotografi e Volpi si sono installati nel Centro Espositivo si può capire perfettamente quale sia lo spirito col quale questi spazi vanno utilizzati: senza patemi, senza remore, senza personalismi, senza protagonismi in senso assoluto, ma con spontaneità, con voglia di mostrarsi, con desiderio di cercare il pubblico, con spigliata organizzazione. Tutto il contrario, insomma, di un museo imbalsamato o di un freddo contenitore di incerti sperimentalismi, per poter puntare ad essere, invece, un Centro dinamico e multipolare, al servizio dell'area vasta che afferisce al nuovo ente e, nello stesso tempo, utile al disegno espositivo da stendere su tutta l'acropoli perugina. Stiamo cercando – conclude Porzi -, in mancanza di risorse, di mantenere attivo il Cerp anche in un momento di passaggio istituzionale come l'attuale. Credo, proprio pensando alle mostre oggi aperte, che valga la pena continuare a far vivere la struttura, a costo anche di precisi sacrifici, perché il futuro di queste sale sarà un titolo di merito e di promozione per chiunque vorrà progettarne un uso assolutamente integrato col tessuto culturale dell'acropoli del capoluogo". Nella mostra di Marco Francalancia e Nikos Lioutas, l’angolo visuale è suggerito dall’istante, dal caso, o dalla profonda conoscenza. Ma il risultato non varia. Per entrambi i fotografi è la compenetrazione con il soggetto, costituito da epifanie di realtà, che conta. E quando questo, nella sensibilità dell’artista, assume dignità di rappresentazione, diviene scatto fotografico. Considerevole nel lavoro dell’uno e dell’altro è la capacità di dare immediatamente ordine nell’inquadratura e riuscire a mantenere un controllo elevato dei bilanciamenti cromatici. La poesia delle immagini è corroborata perciò da un’estetica sopraffina che ne accresce il potere di convinzione. La mostra fotografica di Stefano Ronchi, uno dei cento migliori fotografi del mondo di naturalistico, è legata ad un'iniziativa di beneficenza (offerta libera) a favore del Dynamo Camp, unica struttura italiana di Terapia Ricreativa pensata per ospitare minori le cui vite sono compromesse dalla malattia. Piacevole e suggestivo è il movie di Giacomo E. Calderoni, “L’esposizione riguarda il Sahara algerino e si articola in 41 foto abbinate a 9 citazioni e massime riguardanti il deserto”. Gli audiovisivi sono realizzati con diapositive scattate durante due spedizioni nel Sahara algerino. “La vita è un viaggio, viaggiare è vivere due volte”.
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