(Cittadino e Provincia – Perugia, 12 maggio ’12) - Conoscersi per potersi parlare. La conoscenza come base del dialogo. Anche e soprattutto tra le religioni, spesso prese a pretesto per giustificare l’aggressione. La mostra di Paolo Ferrera, inaugurata ieri presso le sale del CERP della Provincia di Perugia e che rimarrà allestita sino al 20 maggio, vuole esemplificare proprio la possibilità di convivenza pacifica delle religioni, mostrando come, nella Cuba più profonda delle periferie, le religioni africane, rimaste incontaminate nei secoli, convivano tranquillamente, fondendosi, nella loro ritualità, con la vita stessa dei fedeli. L’inaugurazione della mostra antropologico - fotografica è stata preceduta dalla proiezione di un video dello stesso autore e da un dibattito molto intenso, moderato dal giornalista Massimo Zangarelli, che ha visto come protagonisti soprattutto i rappresentanti delle religioni monoteistiche. Così l’Imam di Perugia ha negato essere l’Islam religione aggressiva, cercando di discernere gli errori di interpretazione di certi gruppi di musulmani dalle leggi morali contenute nel Corano. Mentre don Elio Bromuri, direttore de la “Voce”, riconoscendo il valore assoluto della reciproca conoscenza, ha affermato che essa deve però, al fine, portare al discernimento, cioè a riconoscere come le religioni non possano essere considerate tutte eguali, mettendo comunque in guardia dai possibili semi di violenza integralistica che possono essere presenti in ogni religione. Integralismo da cui ha messo in guardia anche il fondatore dell’associazione Italia- Israele, Gustavo Reichenbach, nella convinzione che una pacificazione dell’area Mediorientale porterebbe vantaggi economici e sociali elevatissimi. Infine da ricordare la sottolineatura, fatta dalla professoressa Yulet Soya Carrello, sull’importanza delle religioni per l’identità dei cubani e la difesa della ricerca antropologica nella sua neutralità rispetto all’oggetto di fede, ma nella sua capacità di far capire il senso tutto umano delle manifestazioni religiose, evidenziata dalla professoressa Alessandra Ciattini della università “ la Sapienza”, autrice anche, con Paolo Ferrera, del libro “ASHE”- viaggio nei riti religiosi afrocubani. L’incontro è stato organizzato dai Lions Montone Aries, Gubbio Piazzagrande e Umbertide.
CL12056.CC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 12 maggio ’12) - Conoscersi per potersi parlare. La conoscenza come base del dialogo. Anche e soprattutto tra le religioni, spesso prese a pretesto per giustificare l’aggressione. La mostra di Paolo Ferrera, inaugurata ieri presso le sale del CERP della Provincia di Perugia e che rimarrà allestita sino al 20 maggio, vuole esemplificare proprio la possibilità di convivenza pacifica delle religioni, mostrando come, nella Cuba più profonda delle periferie, le religioni africane, rimaste incontaminate nei secoli, convivano tranquillamente, fondendosi, nella loro ritualità, con la vita stessa dei fedeli. L’inaugurazione della mostra antropologico - fotografica è stata preceduta dalla proiezione di un video dello stesso autore e da un dibattito molto intenso, moderato dal giornalista Massimo Zangarelli, che ha visto come protagonisti soprattutto i rappresentanti delle religioni monoteistiche. Così l’Imam di Perugia ha negato essere l’Islam religione aggressiva, cercando di discernere gli errori di interpretazione di certi gruppi di musulmani dalle leggi morali contenute nel Corano. Mentre don Elio Bromuri, direttore de la “Voce”, riconoscendo il valore assoluto della reciproca conoscenza, ha affermato che essa deve però, al fine, portare al discernimento, cioè a riconoscere come le religioni non possano essere considerate tutte eguali, mettendo comunque in guardia dai possibili semi di violenza integralistica che possono essere presenti in ogni religione. Integralismo da cui ha messo in guardia anche il fondatore dell’associazione Italia- Israele, Gustavo Reichenbach, nella convinzione che una pacificazione dell’area Mediorientale porterebbe vantaggi economici e sociali elevatissimi. Infine da ricordare la sottolineatura, fatta dalla professoressa Yulet Soya Carrello, sull’importanza delle religioni per l’identità dei cubani e la difesa della ricerca antropologica nella sua neutralità rispetto all’oggetto di fede, ma nella sua capacità di far capire il senso tutto umano delle manifestazioni religiose, evidenziata dalla professoressa Alessandra Ciattini della università “ la Sapienza”, autrice anche, con Paolo Ferrera, del libro “ASHE”- viaggio nei riti religiosi afrocubani. L’incontro è stato organizzato dai Lions Montone Aries, Gubbio Piazzagrande e Umbertide.
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