“Grafene” e “Cervello umano”. Sono i nomi dei progetti che si sono aggiudicati la vittoria nel quadro delle Future and Emerging Technologies (FET) della Commissione europea. Le due iniziative riceveranno ciascuna un miliardo di euro per svolgere dieci anni di ricerca di importanza mondiale al crocevia tra scienza e tecnologia. Ciascuna di esse coinvolge ricercatori di almeno 15 stati europei e circa 200 istituti di ricerca.
Il progetto “Grafene” esplorerà e sfrutterà le proprietà uniche di un materiale rivoluzionario a base di carbonio, il grafene appunto, un materiale sottilissimo e un conduttore di elettricità migliore del rame, 100-300 volte più resistente dell’acciaio e che possiede proprietà ottiche straordinarie. L’uso del grafene è stato reso possibile dai ricercatori europei nel 2004, e tale materiale è destinato a diventare il materiale miracoloso del XXI secolo. A dirigere il team di 100 gruppi di ricerca del progetto “Grafene”, il professor Jari Kinaret, dell’università di Chalmers, in Svezia.
L’altro progetto vincitore si intitola “Cervello umano”, raggruppa scienziati provenienti da 87 istituzioni ed è diretto dal professor Henry Markram dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna: obiettivo finale creare un dispositivo sperimentale a livello mondiale per elaborare il modello di cervello umano più dettagliato, non solo allo scopo di studiarne il funzionamento, ma anche di sviluppare trattamenti personalizzati di malattie neurologiche e patologie affini. Una ricerca che getta le fondamenta scientifiche e tecniche per un progresso della medicina che potrebbe migliorare considerevolmente la qualità di vita di milioni di cittadini.
La Commissione europea sosterrà i due progetti in quanto iniziative faro delle FET per oltre 10 anni, attraverso i programmi quadro di ricerca, soprattutto tramite Horizon 2020, attualmente in fase di discussione, nell’ambito dei negoziati sulle prossime prospettive finanziarie. In particolare, i due vincitori riceveranno fino a 54 milioni di euro nell’ambito del programma di lavoro 2013 della Commissione europea nel settore ICT, e ulteriori finanziamento saranno garantiti dai futuri programmi quadro di ricerca dell’Ue, da partner privati come le università, dagli stati membri e dal mondo industriale.
Sfruttare le idee migliori permette così all’Europa di posizionarsi come superpotenza nel campo della conoscenza e diventare teatro della ricerca scientifica ai più alti livelli.
Pubblicato il 6 febbraio 2013
“Grafene” e “Cervello umano”. Sono i nomi dei progetti che si sono aggiudicati la vittoria nel quadro delle Future and Emerging Technologies (FET) della Commissione europea. Le due iniziative riceveranno ciascuna un miliardo di euro per svolgere dieci anni di ricerca di importanza mondiale al crocevia tra scienza e tecnologia. Ciascuna di esse coinvolge ricercatori di almeno 15 stati europei e circa 200 istituti di ricerca.
Il progetto “Grafene” esplorerà e sfrutterà le proprietà uniche di un materiale rivoluzionario a base di carbonio, il grafene appunto, un materiale sottilissimo e un conduttore di elettricità migliore del rame, 100-300 volte più resistente dell’acciaio e che possiede proprietà ottiche straordinarie. L’uso del grafene è stato reso possibile dai ricercatori europei nel 2004, e tale materiale è destinato a diventare il materiale miracoloso del XXI secolo. A dirigere il team di 100 gruppi di ricerca del progetto “Grafene”, il professor Jari Kinaret, dell’università di Chalmers, in Svezia.
L’altro progetto vincitore si intitola “Cervello umano”, raggruppa scienziati provenienti da 87 istituzioni ed è diretto dal professor Henry Markram dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna: obiettivo finale creare un dispositivo sperimentale a livello mondiale per elaborare il modello di cervello umano più dettagliato, non solo allo scopo di studiarne il funzionamento, ma anche di sviluppare trattamenti personalizzati di malattie neurologiche e patologie affini. Una ricerca che getta le fondamenta scientifiche e tecniche per un progresso della medicina che potrebbe migliorare considerevolmente la qualità di vita di milioni di cittadini.
La Commissione europea sosterrà i due progetti in quanto iniziative faro delle FET per oltre 10 anni, attraverso i programmi quadro di ricerca, soprattutto tramite Horizon 2020, attualmente in fase di discussione, nell’ambito dei negoziati sulle prossime prospettive finanziarie. In particolare, i due vincitori riceveranno fino a 54 milioni di euro nell’ambito del programma di lavoro 2013 della Commissione europea nel settore ICT, e ulteriori finanziamento saranno garantiti dai futuri programmi quadro di ricerca dell’Ue, da partner privati come le università, dagli stati membri e dal mondo industriale.
Sfruttare le idee migliori permette così all’Europa di posizionarsi come superpotenza nel campo della conoscenza e diventare teatro della ricerca scientifica ai più alti livelli.
Pubblicato il 6 febbraio 2013