(Cittadino e Provincia) – Perugia, 23 gennaio ’15 – “La RSU della Provincia di Perugia denuncia la sostanziale esclusione dai tavoli sui quali si sta decidendo il futuro dei lavoratori che rappresenta”. E’ quanto recita un comunicato stampa diffuso dalla stessa Rsu e che di seguito riportiamo. “Si evidenziano invece tentativi di strumentalizzazione del personale per dividerlo al suo interno e per contrapporlo alle rappresentanze sindacali. In questo senso prendiamo atto della convocazione per il giorno 26 gennaio di un confronto estemporaneo e confuso in cui sono coinvolti i dirigenti, i loro sindacati e i membri del Consiglio Provinciale e nel quale appunto la RSU e quindi i lavoratori sono considerati ultimi per importanza. Si richiama invece il Presidente Mismetti al rispetto degli impegni assunti nei confronti della RSU in merito alla necessità urgente di chiarimenti sulle seguenti questioni: situazione economico finanziaria del nostro Ente; rideterminazione della dotazione organica; contrattazione decentrata; utilizzo della Polizia Provinciale. Nel merito del ddl preadottato dalla Giunta Regionale questa RSU mette in evidenza una serie di contraddizioni e di ambiguità in particolare su tutte la materie ambientali che risultano essere “spezzettate”: ne risulta gravemente pregiudicata l’efficienza dei servizi, l’organizzazione degli stessi, così come ne consegue una difficile e rischiosa quantificazione in termini di numero di personale coinvolto dalle riallocazioni nonché dei relativi costi che rimarrebbero in carico alla Provincia e che a nostro avviso dovrebbero essere coperti invece dalla Regione. Le funzioni ambientali in generale sono invece fondamentali per la gestione del territorio e devono quindi essere trattati con la massima trasparenza che invece, in questo modo, rischia di essere fortemente compromessa. Si richiama poi l’attenzione sulle funzioni generali di assistenza tecnica ed amministrativa a favore degli enti locali che la stessa legge 56/2014 assegna alla Provincia e che invece sembrano essere allocate in capo alla Regione o ad altre ipotetiche forme associative dei Comuni. Denunciamo poi che demandare ad una successiva deliberazione di Giunta Regionale la trattazione degli aspetti economico-finanziari, organizzativi e la disciplina dei criteri per l’individuazione del personale coinvolto significa dilazionare i tempi ed aumentare l’incertezza di tutti i lavoratori della Provincia. Rimane poi ancora tutta da chiarire la soluzione prospettata per i lavoratori delle ex Comunità Montane che continuano a “dondolare” tra Unioni dei Comuni già abortite, ipotetiche forme associative tutte da inventare e allocazione presso il fantasma Provincia, anche in questo caso rimandando a successivi atti di Giunta la quantificazione delle risorse economiche necessarie. Chiediamo invece che su tutto il processo di riordino sia fatta subito chiarezza sui seguenti aspetti fondamentali: le risorse economiche e i posti di lavoro. Questa RSU si riserva un’analisi più approfondita del testo per arrivare pronta alla fase di partecipazione che verrà avviata dal Consiglio Regionale e per la quale è in attesa di ricevere invito formale, come da impegni presi a suo tempo dal Presidente del Consiglio Regionale Eros Brega e dal presidente della Commissione Consiliare Regionale competente Oliviero Dottorini”.
AP15002.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 23 gennaio ’15 – “La RSU della Provincia di Perugia denuncia la sostanziale esclusione dai tavoli sui quali si sta decidendo il futuro dei lavoratori che rappresenta”. E’ quanto recita un comunicato stampa diffuso dalla stessa Rsu e che di seguito riportiamo. “Si evidenziano invece tentativi di strumentalizzazione del personale per dividerlo al suo interno e per contrapporlo alle rappresentanze sindacali. In questo senso prendiamo atto della convocazione per il giorno 26 gennaio di un confronto estemporaneo e confuso in cui sono coinvolti i dirigenti, i loro sindacati e i membri del Consiglio Provinciale e nel quale appunto la RSU e quindi i lavoratori sono considerati ultimi per importanza. Si richiama invece il Presidente Mismetti al rispetto degli impegni assunti nei confronti della RSU in merito alla necessità urgente di chiarimenti sulle seguenti questioni: situazione economico finanziaria del nostro Ente; rideterminazione della dotazione organica; contrattazione decentrata; utilizzo della Polizia Provinciale. Nel merito del ddl preadottato dalla Giunta Regionale questa RSU mette in evidenza una serie di contraddizioni e di ambiguità in particolare su tutte la materie ambientali che risultano essere “spezzettate”: ne risulta gravemente pregiudicata l’efficienza dei servizi, l’organizzazione degli stessi, così come ne consegue una difficile e rischiosa quantificazione in termini di numero di personale coinvolto dalle riallocazioni nonché dei relativi costi che rimarrebbero in carico alla Provincia e che a nostro avviso dovrebbero essere coperti invece dalla Regione. Le funzioni ambientali in generale sono invece fondamentali per la gestione del territorio e devono quindi essere trattati con la massima trasparenza che invece, in questo modo, rischia di essere fortemente compromessa. Si richiama poi l’attenzione sulle funzioni generali di assistenza tecnica ed amministrativa a favore degli enti locali che la stessa legge 56/2014 assegna alla Provincia e che invece sembrano essere allocate in capo alla Regione o ad altre ipotetiche forme associative dei Comuni. Denunciamo poi che demandare ad una successiva deliberazione di Giunta Regionale la trattazione degli aspetti economico-finanziari, organizzativi e la disciplina dei criteri per l’individuazione del personale coinvolto significa dilazionare i tempi ed aumentare l’incertezza di tutti i lavoratori della Provincia. Rimane poi ancora tutta da chiarire la soluzione prospettata per i lavoratori delle ex Comunità Montane che continuano a “dondolare” tra Unioni dei Comuni già abortite, ipotetiche forme associative tutte da inventare e allocazione presso il fantasma Provincia, anche in questo caso rimandando a successivi atti di Giunta la quantificazione delle risorse economiche necessarie. Chiediamo invece che su tutto il processo di riordino sia fatta subito chiarezza sui seguenti aspetti fondamentali: le risorse economiche e i posti di lavoro. Questa RSU si riserva un’analisi più approfondita del testo per arrivare pronta alla fase di partecipazione che verrà avviata dal Consiglio Regionale e per la quale è in attesa di ricevere invito formale, come da impegni presi a suo tempo dal Presidente del Consiglio Regionale Eros Brega e dal presidente della Commissione Consiliare Regionale competente Oliviero Dottorini”.
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