Caprini "La Provincia semplifica ancora"
(Cittadino e Provincia) – Perugia 6 novembre 2012 – “La regione dell’Umbria conosceva da tempo i contenuti ed anche l’epilogo del decreto governativo sulle province - Afferma in una nota il Capogruppo dell’Udc in Consiglio Provinciale Maurizio Ronconi -, ha perso tempo illudendosi e soprattutto illudendo i territori . Ora a decreto approvato, dopo che altre regioni, ma non l’Umbria, da tempo hanno promosso ricorsi costituzionali contro il decreto,la Giunta regionale propone un inutile e tardivo ricorso invece di impegnare i parlamentari a presentare un emendamento in sede di conversione per l’indicazione di capoluogo Terni al fine di garantire il necessario riequilibrio territoriale. Perseverare negli errori è davvero imperdonabile e la strada intrapresa dalla Regione porterà inevitabilmente ad un altro fallimento, quello definitivo, con la conseguenza di una regione che presto non avrà neppure l’autorevolezza per difendere se stessa e la sua autonomia. La tentazione della sinistra umbra di appropriarsi delle questioni istituzionali è sempre la stessa dimenticando per altro che, a decreto invariato, l’organo di governo delle province sarà rappresentato dal Presidente e dal Consiglio e non più dalla giunta e dunque i passaggi che porteranno alle nuove province non potranno che essere gestiti collegialmente”.
Gc12451.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 6 novembre 2012 – “La regione dell’Umbria conosceva da tempo i contenuti ed anche l’epilogo del decreto governativo sulle province - Afferma in una nota il Capogruppo dell’Udc in Consiglio Provinciale Maurizio Ronconi -, ha perso tempo illudendosi e soprattutto illudendo i territori . Ora a decreto approvato, dopo che altre regioni, ma non l’Umbria, da tempo hanno promosso ricorsi costituzionali contro il decreto,la Giunta regionale propone un inutile e tardivo ricorso invece di impegnare i parlamentari a presentare un emendamento in sede di conversione per l’indicazione di capoluogo Terni al fine di garantire il necessario riequilibrio territoriale. Perseverare negli errori è davvero imperdonabile e la strada intrapresa dalla Regione porterà inevitabilmente ad un altro fallimento, quello definitivo, con la conseguenza di una regione che presto non avrà neppure l’autorevolezza per difendere se stessa e la sua autonomia. La tentazione della sinistra umbra di appropriarsi delle questioni istituzionali è sempre la stessa dimenticando per altro che, a decreto invariato, l’organo di governo delle province sarà rappresentato dal Presidente e dal Consiglio e non più dalla giunta e dunque i passaggi che porteranno alle nuove province non potranno che essere gestiti collegialmente”.
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