''Ritengo sia un errore non riconoscere la storia e la tradizione dei vari territori. Da nessuna parte come in Umbria questa diversita' anche in termini economici e' evidente. La Provincia di Terni e' infatti caratterizzata da grandi impianti industriali e da una tradizione legata all'industria pesante (con tutti i problemi legati alla disoccupazione del momento), mentre quella di Perugia e' legata a una struttura di piccole e medie aziende e all'agricoltura. Elementi di forte diversita' che non possono essere omologati o disarticolati con un semplice decreto''.
''Ritengo sia un errore non riconoscere la storia e la tradizione dei vari territori. Da nessuna parte come in Umbria questa diversita' anche in termini economici e' evidente. La Provincia di Terni e' infatti caratterizzata da grandi impianti industriali e da una tradizione legata all'industria pesante (con tutti i problemi legati alla disoccupazione del momento), mentre quella di Perugia e' legata a una struttura di piccole e medie aziende e all'agricoltura. Elementi di forte diversita' che non possono essere omologati o disarticolati con un semplice decreto''.
''Dobbiamo prendere atto dell'errore madornale del Governo ma anche del fatto che la Regione non ha fatto ricorso alla Corte costituzionale come l'Upi chiedeva. Cosa fatta invece da altre otto. Se ci fosse stato un segnale chiaro forse oggi saremmo piu' forti di quanto siamo''.
''Ci auguriamo che quanto meno ci siano disposizioni chiare come invece non e' avvenuto fino ad oggi (nessuno ha capito come saranno ripartite le funzioni e aggregati i territori). E questo stato di grande confusione crea un'enorme preoccupazione''.
"C'e' ancora spazio in sede parlamentare per modifiche in grado di mantenere gli attuali livelli istituzionali calibrati storicamente su due province".
''Ritengo sia un errore non riconoscere la storia e la tradizione dei vari territori. Da nessuna parte come in Umbria questa diversita' anche in termini economici e' evidente. La Provincia di Terni e' infatti caratterizzata da grandi impianti industriali e da una tradizione legata all'industria pesante (con tutti i problemi legati alla disoccupazione del momento), mentre quella di Perugia e' legata a una struttura di piccole e medie aziende e all'agricoltura. Elementi di forte diversita' che non possono essere omologati o disarticolati con un semplice decreto''.
''Dobbiamo prendere atto dell'errore madornale del Governo ma anche del fatto che la Regione non ha fatto ricorso alla Corte costituzionale come l'Upi chiedeva. Cosa fatta invece da altre otto. Se ci fosse stato un segnale chiaro forse oggi saremmo piu' forti di quanto siamo''.
''Ci auguriamo che quanto meno ci siano disposizioni chiare come invece non e' avvenuto fino ad oggi (nessuno ha capito come saranno ripartite le funzioni e aggregati i territori). E questo stato di grande confusione crea un'enorme preoccupazione''.
"C'e' ancora spazio in sede parlamentare per modifiche in grado di mantenere gli attuali livelli istituzionali calibrati storicamente su due province".