(Cittadino e Provincia) Perugia 1 dicembre ’12 – Si è parlato di precari in Provincia in Consiglio Provinciale. Ad introdurre il discorso è stato Maurizio Ronconi (Udc) che ha voluto delucidazione dalla Giunta provinciale su quale sarà il destino delle circa 50 persone precarie dell’Ente, che hanno il contratto in scadenza al 31 dicembre 2012. A rispondere in consiglio è stato l’assessore Carlo Antonini: “Non ci sottraiamo al confronto su questo tema di rilevanza assoluta che è stato affrontato diverse volte in Giunta e nelle diverse commissioni consiliari. È chiaro che navighiamo in un mare di incertezza. In questi giorni il Ministro Patroni Griffi ha aperto a un possibile prolungamento dei contratti dei precari della pubblica amministrazione fino a luglio 2013, il problema che il DL 78/2010 prevede la diminuzione del 50% dei contratti a tempo determinato. A partire dal prossimo 1 gennaio, quindi, l’applicazione di tale norma presso la Provincia di Perugia produrrà la perdita o la drastica riduzione del salario di dipendenti a tempo determinato con prestazione lavorativa part time che percepiscono un reddito di 400-900 euro mensili. L’applicazione della norma estesa a tutte le province e i comuni italiani finisce per interessare diverse migliaia di persone con dei riflessi sociali di non poco conto. Recentemente ho scritto personalmente – continua Antonini – una lettera, alla quale ad oggi non ho mai avuto risposta - al Presidente del Consiglio Mario Monti in cui chiedevo che ci fosse consentito di non dover tagliare obbligatoriamente la spesa per il personale a tempo determinato garantendo comunque il risparmio del 50% della spesa sostenuta nel 2009, operando riduzioni nel complesso delle spese di personale, senza produrre la conseguenza di buttare in mezzo alla strada giovani e meno giovani che non avranno altre possibilità occupazionali”. In chiusura nel documento Carlo Antonini chiedeva al Presidente Monti “di riflettere sulla necessità di adottare un decreto legge che permetta alle nostre amministrazioni di operare scelte che, fermi restando i saldi di bilancio e l’obbligo di ridurre le spese di personale e non quelle relative ai servizi al cittadino, tutelino le fasce meno garantite”.
Oi12694.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 1 dicembre ’12 – Si è parlato di precari in Provincia in Consiglio Provinciale. Ad introdurre il discorso è stato Maurizio Ronconi (Udc) che ha voluto delucidazione dalla Giunta provinciale su quale sarà il destino delle circa 50 persone precarie dell’Ente, che hanno il contratto in scadenza al 31 dicembre 2012. A rispondere in consiglio è stato l’assessore Carlo Antonini: “Non ci sottraiamo al confronto su questo tema di rilevanza assoluta che è stato affrontato diverse volte in Giunta e nelle diverse commissioni consiliari. È chiaro che navighiamo in un mare di incertezza. In questi giorni il Ministro Patroni Griffi ha aperto a un possibile prolungamento dei contratti dei precari della pubblica amministrazione fino a luglio 2013, il problema che il DL 78/2010 prevede la diminuzione del 50% dei contratti a tempo determinato. A partire dal prossimo 1 gennaio, quindi, l’applicazione di tale norma presso la Provincia di Perugia produrrà la perdita o la drastica riduzione del salario di dipendenti a tempo determinato con prestazione lavorativa part time che percepiscono un reddito di 400-900 euro mensili. L’applicazione della norma estesa a tutte le province e i comuni italiani finisce per interessare diverse migliaia di persone con dei riflessi sociali di non poco conto. Recentemente ho scritto personalmente – continua Antonini – una lettera, alla quale ad oggi non ho mai avuto risposta - al Presidente del Consiglio Mario Monti in cui chiedevo che ci fosse consentito di non dover tagliare obbligatoriamente la spesa per il personale a tempo determinato garantendo comunque il risparmio del 50% della spesa sostenuta nel 2009, operando riduzioni nel complesso delle spese di personale, senza produrre la conseguenza di buttare in mezzo alla strada giovani e meno giovani che non avranno altre possibilità occupazionali”. In chiusura nel documento Carlo Antonini chiedeva al Presidente Monti “di riflettere sulla necessità di adottare un decreto legge che permetta alle nostre amministrazioni di operare scelte che, fermi restando i saldi di bilancio e l’obbligo di ridurre le spese di personale e non quelle relative ai servizi al cittadino, tutelino le fasce meno garantite”.
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