(Cittadino e Provincia) – Paciano, 10 luglio ’20 – Tornano alle proprie postazioni i ragazzi dei laboratori artigianali di ceramica, tessitura e vetro del progetto “I patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Dopo quattro mesi anomali, trascorsi tra fermo totale delle attività e ripresa a distanza, c’è voglia di tonare ad incontrarsi e ad esercitare la propria manualità. Tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio dunque, gli operatori di Frontiera Lavoro, la cooperativa sociale che gestisce il progetto, hanno accolto nuovamente in presenza a Paciano e a Piegaro i giovani partecipanti ai laboratori artigianali. Si tratta dei laboratori di tessitura e ceramica che si svolgono a Paciano, presso TrasiMemo Banca della Memoria del Trasimeno, e di quello di lavorazione del vetro che si svolge a Piegaro, presso il Museo del Vetro.
“Il periodo trascorso ‘on-line’ – riferisce la coordinatrice del progetto, Giulia Balestro – si è rivelato una novità che ha dato i suoi frutti, soprattutto a livello relazionale, rinsaldando i legami tra i membri. Tuttavia – prosegue - lavorare con la tradizione e con i mestieri dei nostri luoghi è stata un’impresa ardua e impegnativa anche perché a distanza. Siamo davvero contenti di esserci ritrovati e di rivivere appieno e in sicurezza i nostri spazi che in questo periodo hanno fatto sentire la loro mancanza”.
Il progetto “I patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità. La democratizzazione della cultura a partire da “TrasiMEMO Arts & Crafts” interessa i poli museali di Città della Pieve, Magione, Paciano e Piegaro. I destinatari sono soggetti in carico al Centro di Salute Mentale del Trasimeno, allo SREE del Distretto del Trasimeno ed ai Servizi Sociali Comunali, che vengono coinvolti in attività pratiche all’interno dei musei demo etnoantropologici del territorio. L’obiettivo è quello di utilizzare i patrimoni culturali quali luoghi e mezzi attraverso i quali superare l’isolamento sociale e raggiungere un adeguato benessere psicologico e cognitivo.
Paciano20019.ET
(Cittadino e Provincia) – Paciano, 10 luglio ’20 – Tornano alle proprie postazioni i ragazzi dei laboratori artigianali di ceramica, tessitura e vetro del progetto “I patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Dopo quattro mesi anomali, trascorsi tra fermo totale delle attività e ripresa a distanza, c’è voglia di tonare ad incontrarsi e ad esercitare la propria manualità. Tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio dunque, gli operatori di Frontiera Lavoro, la cooperativa sociale che gestisce il progetto, hanno accolto nuovamente in presenza a Paciano e a Piegaro i giovani partecipanti ai laboratori artigianali. Si tratta dei laboratori di tessitura e ceramica che si svolgono a Paciano, presso TrasiMemo Banca della Memoria del Trasimeno, e di quello di lavorazione del vetro che si svolge a Piegaro, presso il Museo del Vetro.
“Il periodo trascorso ‘on-line’ – riferisce la coordinatrice del progetto, Giulia Balestro – si è rivelato una novità che ha dato i suoi frutti, soprattutto a livello relazionale, rinsaldando i legami tra i membri. Tuttavia – prosegue - lavorare con la tradizione e con i mestieri dei nostri luoghi è stata un’impresa ardua e impegnativa anche perché a distanza. Siamo davvero contenti di esserci ritrovati e di rivivere appieno e in sicurezza i nostri spazi che in questo periodo hanno fatto sentire la loro mancanza”.
Il progetto “I patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità. La democratizzazione della cultura a partire da “TrasiMEMO Arts & Crafts” interessa i poli museali di Città della Pieve, Magione, Paciano e Piegaro. I destinatari sono soggetti in carico al Centro di Salute Mentale del Trasimeno, allo SREE del Distretto del Trasimeno ed ai Servizi Sociali Comunali, che vengono coinvolti in attività pratiche all’interno dei musei demo etnoantropologici del territorio. L’obiettivo è quello di utilizzare i patrimoni culturali quali luoghi e mezzi attraverso i quali superare l’isolamento sociale e raggiungere un adeguato benessere psicologico e cognitivo.
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