Sindaco Fratini: “Preoccupazione anche per un piano sanitario regionale troppo generico"
(Cittadino e Provincia) – San Giustino, 27 gennaio ‘22 - Rivedere il Piano Sanitario Regionale preadottato a novembre dalla Giunta Tesei e, di conseguenza, avviare un necessario cambio di passo nella gestione dell’emergenza sanitaria in Altotevere e in Umbria per quanto riguarda tamponi, tracciamento e disponibilità dei vaccini.
È questo quello che è emerso nel Consiglio Comunale monotematico sulla sanità che si è tenuto lunedì 24 gennaio nel Comune di San Giustino. Alla seduta, convocata in modalità streaming dalla presidente del Consiglio Ginevra Comanducci, era presente in rappresentanza della ASL 1 e Direttrice del Distretto Sanitario Altotevere la dottoressa Daniela Felicioni. Assente invece, benché invitato, l’assessore regionale con deleghe alla sanità Luca Coletto.
Dopo oltre tre ore di discussione le due mozioni, riguardanti la necessità di revisione del Piano Sanitario e la richiesta di accelerazione sulla gestione dell’emergenza Covid, hanno visto il voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione di centrodestra.
“Ringrazio il gruppo di maggioranza San Giustino Domani che con questi due documenti ha permesso una riflessione approfondita sulla situazione sanitaria in Umbria - dichiara il sindaco Paolo Fratini –. Da molto tempo, assieme agli altri Sindaci dell’Altotevere, chiediamo all’assessore regionale di avviare un confronto e una condivisione vera del nuovo piano sanitario che, così come presentato, appare molto generico e non entra concretamente nel merito della sua attuazione. Nonostante le rassicurazioni del Consigliere Belloni, nella veste di portavoce dell’Assessore Coletto, abbiamo evidenziato come questo piano non tiene conto di un percorso di valorizzazione del presidio ospedaliero di primo livello come quello di Città di Castello. Non prevede un piano delle assunzioni che interessi tutti i livelli sanitari, che implementi l’attuale organico, con un potenziamento ed ammodernamento delle strutture e delle strumentazioni sanitarie. Non prevede un piano d’investimenti rafforzato rispetto alla realtà attuale. Dal piano sanitario preadottato non si percepisce in maniera chiara l’organizzazione della medicina territoriale, che per noi deve contare nell’attivazione di almeno tre Case di Comunità distribuite nel territorio dell’Alto Tevere, che dovranno essere il fulcro dei servizi principali di sanità territoriale e complementari al sistema dei medici di base. Siamo molto critici anche per quanto riguarda il riassetto e la riduzione dei distretti sanitari. La proposta della giunta regionale di ridurre da 12 a 5 distretti sanitari e di accorpare il distretto dell’Altotevere a quello del Trasimeno desta più di qualche perplessità vista l’assenza di infrastrutture di collegamento tra i due territori e la loro appartenenza a due diverse zone sociali. Per quanto riguarda nello specifico la comunità di San Giustino, riteniamo fondamentale il mantenimento e l’implementazione dei servizi nella Casa di Comunità e il potenziamento della medicina territoriale con nuove unità di personale destinate alle cure domiciliari. Una specifica riflessione è necessaria anche sui servizi per i disabili adulti, in quanto non è più rinviabile il passaggio del Centro Socio Educativo Altomare a struttura socio-sanitaria per continuare a garantire servizi agli utenti e alle loro famiglie”.
Il primo cittadino affronta anche il tema della gestione Covid: “Anche per quanto riguarda la gestione dell’emergenza sanitaria la situazione continua ad essere fortemente critica. Da oltre un mese tracciamento, modi e luoghi della trasmissione del virus, controlli e quarantene risultano essere completamente saltati. Molti cittadini hanno provveduto ad autogestirsi con tamponi e isolamento. A tutto questo si aggiunge la carenza di vaccini per l’Altotevere dove emerge il dato, poco edificante, che oltre un quinto della popolazione residente ha dovuto spostarsi per vaccinarsi in altri distretti percorrendo anche centinaia di chilometri. Tutto questo è inaccettabile e continuiamo a riaffermare che è necessario un cambio di strategia con più personale per effettuare le inoculazioni e una diffusione più capillare dei punti vaccinali. In poche parole, dobbiamo spostare i vaccini e non le persone. Anche da questo punto di vista la risposta con 60 dosi di vaccino per domenica 30 Gennaio nella AFT di San Giustino la riteniamo del tutto insufficiente”.
Sangius22005.IC
(Cittadino e Provincia) – San Giustino, 27 gennaio ‘22 - Rivedere il Piano Sanitario Regionale preadottato a novembre dalla Giunta Tesei e, di conseguenza, avviare un necessario cambio di passo nella gestione dell’emergenza sanitaria in Altotevere e in Umbria per quanto riguarda tamponi, tracciamento e disponibilità dei vaccini.
È questo quello che è emerso nel Consiglio Comunale monotematico sulla sanità che si è tenuto lunedì 24 gennaio nel Comune di San Giustino. Alla seduta, convocata in modalità streaming dalla presidente del Consiglio Ginevra Comanducci, era presente in rappresentanza della ASL 1 e Direttrice del Distretto Sanitario Altotevere la dottoressa Daniela Felicioni. Assente invece, benché invitato, l’assessore regionale con deleghe alla sanità Luca Coletto.
Dopo oltre tre ore di discussione le due mozioni, riguardanti la necessità di revisione del Piano Sanitario e la richiesta di accelerazione sulla gestione dell’emergenza Covid, hanno visto il voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione di centrodestra.
“Ringrazio il gruppo di maggioranza San Giustino Domani che con questi due documenti ha permesso una riflessione approfondita sulla situazione sanitaria in Umbria - dichiara il sindaco Paolo Fratini –. Da molto tempo, assieme agli altri Sindaci dell’Altotevere, chiediamo all’assessore regionale di avviare un confronto e una condivisione vera del nuovo piano sanitario che, così come presentato, appare molto generico e non entra concretamente nel merito della sua attuazione. Nonostante le rassicurazioni del Consigliere Belloni, nella veste di portavoce dell’Assessore Coletto, abbiamo evidenziato come questo piano non tiene conto di un percorso di valorizzazione del presidio ospedaliero di primo livello come quello di Città di Castello. Non prevede un piano delle assunzioni che interessi tutti i livelli sanitari, che implementi l’attuale organico, con un potenziamento ed ammodernamento delle strutture e delle strumentazioni sanitarie. Non prevede un piano d’investimenti rafforzato rispetto alla realtà attuale. Dal piano sanitario preadottato non si percepisce in maniera chiara l’organizzazione della medicina territoriale, che per noi deve contare nell’attivazione di almeno tre Case di Comunità distribuite nel territorio dell’Alto Tevere, che dovranno essere il fulcro dei servizi principali di sanità territoriale e complementari al sistema dei medici di base. Siamo molto critici anche per quanto riguarda il riassetto e la riduzione dei distretti sanitari. La proposta della giunta regionale di ridurre da 12 a 5 distretti sanitari e di accorpare il distretto dell’Altotevere a quello del Trasimeno desta più di qualche perplessità vista l’assenza di infrastrutture di collegamento tra i due territori e la loro appartenenza a due diverse zone sociali. Per quanto riguarda nello specifico la comunità di San Giustino, riteniamo fondamentale il mantenimento e l’implementazione dei servizi nella Casa di Comunità e il potenziamento della medicina territoriale con nuove unità di personale destinate alle cure domiciliari. Una specifica riflessione è necessaria anche sui servizi per i disabili adulti, in quanto non è più rinviabile il passaggio del Centro Socio Educativo Altomare a struttura socio-sanitaria per continuare a garantire servizi agli utenti e alle loro famiglie”.
Il primo cittadino affronta anche il tema della gestione Covid: “Anche per quanto riguarda la gestione dell’emergenza sanitaria la situazione continua ad essere fortemente critica. Da oltre un mese tracciamento, modi e luoghi della trasmissione del virus, controlli e quarantene risultano essere completamente saltati. Molti cittadini hanno provveduto ad autogestirsi con tamponi e isolamento. A tutto questo si aggiunge la carenza di vaccini per l’Altotevere dove emerge il dato, poco edificante, che oltre un quinto della popolazione residente ha dovuto spostarsi per vaccinarsi in altri distretti percorrendo anche centinaia di chilometri. Tutto questo è inaccettabile e continuiamo a riaffermare che è necessario un cambio di strategia con più personale per effettuare le inoculazioni e una diffusione più capillare dei punti vaccinali. In poche parole, dobbiamo spostare i vaccini e non le persone. Anche da questo punto di vista la risposta con 60 dosi di vaccino per domenica 30 Gennaio nella AFT di San Giustino la riteniamo del tutto insufficiente”.
Sangius22005.IC