Gli aggiornamenti dalla Provincia - Confermata la chiusura della vecchia Flaminia, criticità nella zona dell'Eugubino Gualdese
(Cittadino e Provincia Perugia 7 febbraio 2012) – Durante l’ultimo Consiglio provinciale il consigliere del Prc Luca Baldelli ha presentato un’interrogazione sulla eventuale chiusura del punto nascita dell’ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino. “Il limite di nascite imposto per mantenere il punto in vita è stato fatto apposta per chiudere – ha spiegato il consigliere - A farne le spese sono i cittadini, per partorire ci sarà come alternativa l’ospedale di Fabriano. Insomma, per nascere bisognerà andare nelle Marche”. “Non può essere tolto un presidio di civiltà come quello del punto nascita – ha concluso Baldelli – il criterio non può essere quello del mero rendiconto economico, il territorio interessato è anche svantaggiato in materia di collegamenti”. La risposta è stata data dal vicepresidente della Provincia Aviano Rossi: “Ne convengo: non può esservi un criterio puramente numerico che possa decidere se un territorio vasto come quello eugubino gualdese debba vedere la sopprimibilità del proprio punto nascita. Dal punto di vista sia clinico che di buon senso non si può pensare che le donne di quell’area debbano andare a partorire a Fabriano”. “Confermo quindi – ha concluso Rossi - la mia piena disponibilità a trattare il tema più analiticamente, ci porremo in maniera propositiva per affrontare questo problema”. Nella sua replica Baldelli ha aggiunto: “Tra l’altro ci troviamo di fronte ad una beffa, siamo, all’ospedale di Branca, appena al di sotto della cifra richiesta. Ribadisco un netto No alla logica di subordinare le prestazioni sanitarie a logiche di mercato”.
Gc12045.MLF
(Cittadino e Provincia Perugia 7 febbraio 2012) – Durante l’ultimo Consiglio provinciale il consigliere del Prc Luca Baldelli ha presentato un’interrogazione sulla eventuale chiusura del punto nascita dell’ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino. “Il limite di nascite imposto per mantenere il punto in vita è stato fatto apposta per chiudere – ha spiegato il consigliere - A farne le spese sono i cittadini, per partorire ci sarà come alternativa l’ospedale di Fabriano. Insomma, per nascere bisognerà andare nelle Marche”. “Non può essere tolto un presidio di civiltà come quello del punto nascita – ha concluso Baldelli – il criterio non può essere quello del mero rendiconto economico, il territorio interessato è anche svantaggiato in materia di collegamenti”. La risposta è stata data dal vicepresidente della Provincia Aviano Rossi: “Ne convengo: non può esservi un criterio puramente numerico che possa decidere se un territorio vasto come quello eugubino gualdese debba vedere la sopprimibilità del proprio punto nascita. Dal punto di vista sia clinico che di buon senso non si può pensare che le donne di quell’area debbano andare a partorire a Fabriano”. “Confermo quindi – ha concluso Rossi - la mia piena disponibilità a trattare il tema più analiticamente, ci porremo in maniera propositiva per affrontare questo problema”. Nella sua replica Baldelli ha aggiunto: “Tra l’altro ci troviamo di fronte ad una beffa, siamo, all’ospedale di Branca, appena al di sotto della cifra richiesta. Ribadisco un netto No alla logica di subordinare le prestazioni sanitarie a logiche di mercato”.
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