(Cittadino e Provincia) 5 dicembre ‘12 – Si chiude a Santa Maria Degli Angeli presso l’Istituto Superiore, Marco Polo il progetto “Lo stato siamo noi” fortemente voluto dalla Provincia di Perugia, Assessorato alle attività culturali e sociali, politiche giovanili, Pubblica Istituzionale della Provincia di Perugia, cominciato nel 2010. “Un progetto – ha spiegato Donatella Porzi assessore alle attività culturali e sociali, politiche giovanili, Pubblica Istituzionale - che ci ha visto parlare di mafia in convegni, incontri in scuole di tutta Italia (Firenze, Tolentino ecc) e in sedi istituzionali. Oggi presentiamo il volume "Il tempo, i luoghi, gli uomini, storie d’Italia" di Gaetano Porcasi a cura di Salvo Vitale. Porcasi è anche l’autore dei quadri esposti a Villa Fidelia, quadri che raccontano la storia dolorosa della mafia e che denunciano la piaga dilagante che è questo fenomeno. Da questa esperienza di due anni del progetto “Lo stato Siamo Noi” nasce il portale www.legalmenteitalia.ue, uno strumento utile per crescere e confrontarsi, una “piazza virtuale” dove potersi incontrare eliminando le barriere della distanza e tenendo alto il confronto e il dibattito fra le scuole sull’argomento mafia”. All’incontro erano presenti Carlo Menichini Dirigente dell’Istituto, Antonino Iannazo ex sindaco di Corleone, Salvatore Calleri Presidente Fondazione Antonio Caponnetto e Renato Scalia poliziotto e consigliere Fondazione Antonio Caponnetto, Gaetano Porcasi autore del libro. “Io sono stato sindaco di una città che ha dato i natali a Toto Riina – ha spiegato Antonino Iannazo - ma anche al Generale Dalla Chiesa, Corleone è una città che vuole dire no alla mafia e vuole lottare contro di essa. I cittadino di Corleone devono quotidianamente scegliere con chi schierarsi, perché al bar, nei locali ovunque si incontrano parenti delle famiglie mafiose che tentano di esercitare il loro potere. A Corleone è stata confiscata, e restituita alla comunità, la casa di Bernardo Provenzana, noi, amministrazione comunale e cittadini, abbiamo deciso di aprirla e di darla alla società civile per farne un laboratorio della legalità, dove sono esposti i quadri di Gaetano Porcasi. In altre città i beni confiscati alla mafia restano chiusi nessuno li vuole e questo da forza alle famiglie mafiose che pensano ‘nessuno ha il coraggio di usarli perché sono nostri’ che tradotto vuol dire noi siamo ancora potenti”. Salvatore Calleri ha spiegato ai ragazzi presenti, l’origine della mafia e quali sono le forme di mafia presenti in Italia (ben 11), invitando i presenti a visitare il sito www.stopmafia.blogspott.it dove sono riportati tutti i dati. ”La mafia oggi è cresciuta – ha concluso Talleri - e si adatta ai paesi in cui si radica, cercando di sfruttare le debolezze del territorio in modo da restare nascosta a quelli che la conoscono poco”. Alla fine dell’incontro si è aperto il dibattito con un’ampia partecipazione dei ragazzi dell’Istituto Marco Polo.
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(Cittadino e Provincia) 5 dicembre ‘12 – Si chiude a Santa Maria Degli Angeli presso l’Istituto Superiore, Marco Polo il progetto “Lo stato siamo noi” fortemente voluto dalla Provincia di Perugia, Assessorato alle attività culturali e sociali, politiche giovanili, Pubblica Istituzionale della Provincia di Perugia, cominciato nel 2010. “Un progetto – ha spiegato Donatella Porzi assessore alle attività culturali e sociali, politiche giovanili, Pubblica Istituzionale - che ci ha visto parlare di mafia in convegni, incontri in scuole di tutta Italia (Firenze, Tolentino ecc) e in sedi istituzionali. Oggi presentiamo il volume "Il tempo, i luoghi, gli uomini, storie d’Italia" di Gaetano Porcasi a cura di Salvo Vitale. Porcasi è anche l’autore dei quadri esposti a Villa Fidelia, quadri che raccontano la storia dolorosa della mafia e che denunciano la piaga dilagante che è questo fenomeno. Da questa esperienza di due anni del progetto “Lo stato Siamo Noi” nasce il portale www.legalmenteitalia.ue, uno strumento utile per crescere e confrontarsi, una “piazza virtuale” dove potersi incontrare eliminando le barriere della distanza e tenendo alto il confronto e il dibattito fra le scuole sull’argomento mafia”. All’incontro erano presenti Carlo Menichini Dirigente dell’Istituto, Antonino Iannazo ex sindaco di Corleone, Salvatore Calleri Presidente Fondazione Antonio Caponnetto e Renato Scalia poliziotto e consigliere Fondazione Antonio Caponnetto, Gaetano Porcasi autore del libro. “Io sono stato sindaco di una città che ha dato i natali a Toto Riina – ha spiegato Antonino Iannazo - ma anche al Generale Dalla Chiesa, Corleone è una città che vuole dire no alla mafia e vuole lottare contro di essa. I cittadino di Corleone devono quotidianamente scegliere con chi schierarsi, perché al bar, nei locali ovunque si incontrano parenti delle famiglie mafiose che tentano di esercitare il loro potere. A Corleone è stata confiscata, e restituita alla comunità, la casa di Bernardo Provenzana, noi, amministrazione comunale e cittadini, abbiamo deciso di aprirla e di darla alla società civile per farne un laboratorio della legalità, dove sono esposti i quadri di Gaetano Porcasi. In altre città i beni confiscati alla mafia restano chiusi nessuno li vuole e questo da forza alle famiglie mafiose che pensano ‘nessuno ha il coraggio di usarli perché sono nostri’ che tradotto vuol dire noi siamo ancora potenti”. Salvatore Calleri ha spiegato ai ragazzi presenti, l’origine della mafia e quali sono le forme di mafia presenti in Italia (ben 11), invitando i presenti a visitare il sito www.stopmafia.blogspott.it dove sono riportati tutti i dati. ”La mafia oggi è cresciuta – ha concluso Talleri - e si adatta ai paesi in cui si radica, cercando di sfruttare le debolezze del territorio in modo da restare nascosta a quelli che la conoscono poco”. Alla fine dell’incontro si è aperto il dibattito con un’ampia partecipazione dei ragazzi dell’Istituto Marco Polo.
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