(Cittadino e Provincia) – Trevi, 28 gennaio ‘24 – A Trevi si è rinnovato il rito della processione dell’Illuminata o di Sant’Emiliano. Per celebrare il Patrono della città Sant’Emiliano Vescovo di Trevi (la ricorrenza è il 28 gennaio), la statua del Santo viene portata in processione per le vie del centro la sera del 27 gennaio, preceduta dai labari, dai "cerei" e dal gonfalone, secondo un ordine di sfilata che si ripete da secoli.
Per la Provincia di Perugia, a sfilare per le vie del borgo il suo vicepresidente, Moreno Landrini insieme al sindaco della città, Ferdinando Gemma. Il percorso della processione ricalca il tracciato interno della seconda cerchia di mura castellane, sempre lo stesso almeno dal 1264, anno in cui si effettuarono altri ampliamenti.
I cerei sono degli apparati che nell’antichità riportavano i simboli delle arti e delle corporazioni cittadine e che oggi sono caratterizzati invece dai loghi delle associazioni e delle attività commerciali e produttive che sostengono l’evento. In origine erano composti da ceri o candele ciascuno dei quali presentava l’emblema della realtà che aveva offerto la cera: un elemento non da poco visto che illuminare il corteo prima dell’avvento della luce elettrica era particolarmente difficoltoso – a disposizione c’erano solo lucerne e candele – e anche costoso, visto l’elevato prezzo della cera. L’aspetto della luce già nell’antichità era particolarmente curato: tutto il percorso veniva illuminato in modo importante e risaltava fortemente rispetto all’illuminazione notturna del tempo che era minima o addirittura inesistente. Da qui l’appellativo di Processione dell’Illuminata. Oggi l’antica suggestione luminosa viene riprodotta per mezzo dell’utilizzo di fiaccole.
Trevi24001.RB
(Cittadino e Provincia) – Trevi, 28 gennaio ‘24 – A Trevi si è rinnovato il rito della processione dell’Illuminata o di Sant’Emiliano. Per celebrare il Patrono della città Sant’Emiliano Vescovo di Trevi (la ricorrenza è il 28 gennaio), la statua del Santo viene portata in processione per le vie del centro la sera del 27 gennaio, preceduta dai labari, dai "cerei" e dal gonfalone, secondo un ordine di sfilata che si ripete da secoli.
Per la Provincia di Perugia, a sfilare per le vie del borgo il suo vicepresidente, Moreno Landrini insieme al sindaco della città, Ferdinando Gemma. Il percorso della processione ricalca il tracciato interno della seconda cerchia di mura castellane, sempre lo stesso almeno dal 1264, anno in cui si effettuarono altri ampliamenti.
I cerei sono degli apparati che nell’antichità riportavano i simboli delle arti e delle corporazioni cittadine e che oggi sono caratterizzati invece dai loghi delle associazioni e delle attività commerciali e produttive che sostengono l’evento. In origine erano composti da ceri o candele ciascuno dei quali presentava l’emblema della realtà che aveva offerto la cera: un elemento non da poco visto che illuminare il corteo prima dell’avvento della luce elettrica era particolarmente difficoltoso – a disposizione c’erano solo lucerne e candele – e anche costoso, visto l’elevato prezzo della cera. L’aspetto della luce già nell’antichità era particolarmente curato: tutto il percorso veniva illuminato in modo importante e risaltava fortemente rispetto all’illuminazione notturna del tempo che era minima o addirittura inesistente. Da qui l’appellativo di Processione dell’Illuminata. Oggi l’antica suggestione luminosa viene riprodotta per mezzo dell’utilizzo di fiaccole.
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