(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 novembre 2013 - “Da rappresentanti, oltre che dell’intero territorio provinciale, della comunità eugubino – gualdese, Le rivolgiamo la presente per invitarLa a prendere in seria considerazione e autorizzare , compiute le verifiche di prammatica, l’indirizzo alberghiero richiesto dall’Istituto “ Gattapone “ di Gubbio, con la precisa dizione “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “ – affermano in una lettera inviata all’Assessore Regionale Carla Casciari - i capigruppo provinciali del PRC, Luca Baldelli e del In Provincia, nonostante il nostro impegno e la nostra battaglia, condotta non in nome del campanilismo, ma in nome dei più autentici ed anche evidenti interessi del territorio, non si è riusciti a far passare la proposta ; hanno influito, nella deliberazione finale ( da noi non votata ! ) considerazioni di bilanciamento dell’offerta formativa nelle varie realtà territoriali che, permeate di una loro legittimità e solidità argomentativa, avrebbero potuto e potrebbero essere affrontate e tenute nel debito conto con scelte differenti . Ora, se è vero che il territorio eugubino , anche per l’impegno di coloro i quali scrivono, nel corso degli anni precedenti è riuscito a calamitare su di sé, per decisione della Provincia e della Regione, la quasi totalità degli indirizzi possibili, è anche vero che il territorio in questione è, indiscutibilmente, penalizzato da un atavico isolamento, risultando marginale rispetto alle grandi direttrici infrastrutturali che formano il volano dell’Italia mediana . Pertanto, l’espansione dell’offerta formativa è stata, in questi anni, anche un “risarcimento “, una contropartita a quell’isolamento cristallizzatosi nel divenire storico e solo recentemente in procinto di infrangersi grazie alle nuove scelte della politica nazionale e locale. L’isolamento, teniamo a sottolinearlo, non è solo una condizione data dalla pianificazione delle arterie viarie e dalla loro dislocazione nei vari territori , ma è, insieme, conseguentemente all’aspetto testè evidenziato, lontananza rispetto alle “ autostrade mentali “ , alle “infrastrutture culturali “ altrove a portata di mano, con un inevitabile gap che la scuola non può non proporsi di superare con decisione, in quanto pubblica e quindi universale nella sua missione educativa, impegnata costantemente nella rimozione di ogni ostacolo alla formazione di saperi e professionalità . Riteniamo che sia assurdo , in questo quadro generale, non riconoscere al territorio eugubino un indirizzo che, per le sue caratteristiche, è eminentemente aderente alle sue peculiarità e ricchezze : se è vero che Gubbio, nonostante l’isolamento viario e non, è nota in tutto il mondo per la sua storia, la sua arte, la sua cultura dell’ospitalità che affonda le proprie radici nei secoli, allora è perlomeno assurdo che questo territorio, che peraltro già gode delle presenza di un indirizzo turistico, non possa vedere completato il mosaico dell’offerta formativa con l’istituzione di un indirizzo alberghiero, comunque denominato . Sono in atto , oltretutto, fruttuose sinergie e proficue collaborazioni tra scuola e tessuto economico che, da tale indirizzi, possono solo trarre ulteriore linfa nell’interesse della Città, del comprensorio e, lo vogliamo dire, senza recar danno alcuno ad altri territori . Ci sono sembrate del tutto fuori luogo, iperboliche nella loro vis polemica, le prese di posizione, o meglio le levate di scudi, contro l’ipotesi dell’alberghiero a Gubbio, di settori significativi della Città di Assisi, centro culturale, religioso e turistico di cui nessuno, a partire da noi, disconosce il valore e per il quale tutti, a partire da noi, nutrono profondo rispetto e ammirazione . Il rispetto e , se ci è consentito, anche l’ammirazione, vorremmo però riscontrarli anche nei confronti di Gubbio e delle sue potenzialità, espresse e non, sul piano della piena valorizzazione del suo territorio . Assisi è una realtà storica, consolidata, che , con il suo Alberghiero, non verrebbe scalfita dall’attivazione di un indirizzo analogo a Gubbio ; riteniamo che, da questo punto di vista, ci sia spazio per tutti e anzi sussistano le condizioni, se l’impegno verrà indirizzato in tale direzione, per una sempre maggiore riqualificazione dell’offerta formativa di entrambi i territori, parallela ed equilibrata nelle modalità concrete di azione. Non è, per dirla in termini estremamente chiari, dall’eventuale presenza dell’Alberghiero a Gubbio che l’indirizzo da tempo immemorabile presente ad Assisi può ricevere minacce alla propria esistenza ed alla stabilità dei suoi “numeri “ ( bisognerebbe anche ricordarsi che dietro ai numeri ci sono pure le persone ….. ). La Città di Assisi, grazie in primo luogo a San Francesco, gode di numeri relativi alle presenze turistiche imponenti, numeri che provengono dal bacino turistico sia nazionale che internazionale ; Gubbio, per la sua posizione più decentrata, nonché per oggettive condizioni di partenza e di “ svantaggio comparato “, risulta “ dietro “ da questo punto di vista . Attivando l’indirizzo alberghiero si darebbero due tipi di risposte : i giovani eugubini che attualmente si recano ad Assisi ogni giorno, con collegamenti di linee pubbliche che la Provincia solo di recente ha migliorato e potenziato, e che comunque non rappresentano ancora oggi il massimo di comfort possibile, potrebbero frequentare l’indirizzo nel proprio territorio, con molti meno disagi ; assieme a questo, il territorio eugubino potrebbe sperare in maggiore capacità attrattiva sul piano dei numeri del turismo, per i prossimi anni , grazie alla formazione di professionalità di alto profilo in tale campo . Sappiamo bene che i numeri del turismo dipendono, in misura prevalente, dall’andamento dell’economia e dalla capacità di spesa delle famiglie; non siamo così ingenui dall’attribuire all’istituzione di un indirizzo alberghiero il valore taumaturgico che qualcuno crede. Tuttavia, se è vero questo, è anche vero che una Città ad eminente vocazione turistica non possa non godere di un “ vivaio “ professionale formato in loco, con criteri moderni , anzi all’avanguardia, continuamente aggiornati e volti a recepire novità e innovazioni, nel campo dell’economia dell’accoglienza . La Regione Umbria da tempo punta sulla TAC : la ormai celebre filiera turismo – ambiente – cultura . Come può affermarsi – ci chiediamo –una potente filiera di questo tipo senza la messa a valore di tutte le eccellenze presenti e senza una politica dell’offerta formativa che ad essa sia il più possibile aderente ? Com’è possibile – ci permettiamo di dire – che a valutazioni oggettive sui bisogni e sulle specificità da difendere e promuovere , si sostituiscano valutazioni strumentali figlie di alchimie politicistiche, ragionamenti tutti interni ai rapporti di forza all’interno della compagine regionale e provinciale ? Serve riflettere e ripensare gli indirizzi in base alle effettive vocazioni dei territori, non certo il bilancino delle convenienze del momento . Quando la Provincia e la Regione, negli anni precedenti, hanno deciso di attivare un alcuni Istituti l’indirizzo di meccatronica, o quello di relazioni internazionali per il marketing, lo hanno fatto consapevole della necessità di elevare il peso specifico delle competenze presenti nei territori e di difendere comparti ad alto valore aggiunto . I risultati , come avevamo previsto , non sono certo mancati . Dispiace notare che, attorno al problema dell’Indirizzo alberghiero, altre siano state le logiche fino ad oggi prevalse . Logiche legittime, certo, ma a nostro giudizio non rispondenti all’interesse generale e a quello specifico dei territori . Come consiglieri , espressione di una ben precisa realtà territoriale, anche su base comprensoriale, non abbiamo dato il nostro voto ad una scelta che abbiamo giudicato e giudichiamo errata ! Lo abbiamo fatto, cosa non secondaria, nonostante il nostro ruolo , non certo “ comodo “, di Presidenti di Commissione, perché convinti della giustezza delle nostre posizioni . E’ pertanto da questo “ piedistallo “ eretto non certo sulla pietra dell’alterigia, ma sul granito della conoscenza del territorio e dei suoi bisogno, che chiediamo a Lei, rispettosamente, ma con estrema decisione, di dare al territorio eugubino e del comprensorio eugubino – gualdese l’opportunità dell’Alberghiero fin dall’anno scolastico 2014 / 2015”.
Gc13575.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 novembre 2013 - “Da rappresentanti, oltre che dell’intero territorio provinciale, della comunità eugubino – gualdese, Le rivolgiamo la presente per invitarLa a prendere in seria considerazione e autorizzare , compiute le verifiche di prammatica, l’indirizzo alberghiero richiesto dall’Istituto “ Gattapone “ di Gubbio, con la precisa dizione “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “ – affermano in una lettera inviata all’Assessore Regionale Carla Casciari - i capigruppo provinciali del PRC, Luca Baldelli e del In Provincia, nonostante il nostro impegno e la nostra battaglia, condotta non in nome del campanilismo, ma in nome dei più autentici ed anche evidenti interessi del territorio, non si è riusciti a far passare la proposta ; hanno influito, nella deliberazione finale ( da noi non votata ! ) considerazioni di bilanciamento dell’offerta formativa nelle varie realtà territoriali che, permeate di una loro legittimità e solidità argomentativa, avrebbero potuto e potrebbero essere affrontate e tenute nel debito conto con scelte differenti . Ora, se è vero che il territorio eugubino , anche per l’impegno di coloro i quali scrivono, nel corso degli anni precedenti è riuscito a calamitare su di sé, per decisione della Provincia e della Regione, la quasi totalità degli indirizzi possibili, è anche vero che il territorio in questione è, indiscutibilmente, penalizzato da un atavico isolamento, risultando marginale rispetto alle grandi direttrici infrastrutturali che formano il volano dell’Italia mediana . Pertanto, l’espansione dell’offerta formativa è stata, in questi anni, anche un “risarcimento “, una contropartita a quell’isolamento cristallizzatosi nel divenire storico e solo recentemente in procinto di infrangersi grazie alle nuove scelte della politica nazionale e locale. L’isolamento, teniamo a sottolinearlo, non è solo una condizione data dalla pianificazione delle arterie viarie e dalla loro dislocazione nei vari territori , ma è, insieme, conseguentemente all’aspetto testè evidenziato, lontananza rispetto alle “ autostrade mentali “ , alle “infrastrutture culturali “ altrove a portata di mano, con un inevitabile gap che la scuola non può non proporsi di superare con decisione, in quanto pubblica e quindi universale nella sua missione educativa, impegnata costantemente nella rimozione di ogni ostacolo alla formazione di saperi e professionalità . Riteniamo che sia assurdo , in questo quadro generale, non riconoscere al territorio eugubino un indirizzo che, per le sue caratteristiche, è eminentemente aderente alle sue peculiarità e ricchezze : se è vero che Gubbio, nonostante l’isolamento viario e non, è nota in tutto il mondo per la sua storia, la sua arte, la sua cultura dell’ospitalità che affonda le proprie radici nei secoli, allora è perlomeno assurdo che questo territorio, che peraltro già gode delle presenza di un indirizzo turistico, non possa vedere completato il mosaico dell’offerta formativa con l’istituzione di un indirizzo alberghiero, comunque denominato . Sono in atto , oltretutto, fruttuose sinergie e proficue collaborazioni tra scuola e tessuto economico che, da tale indirizzi, possono solo trarre ulteriore linfa nell’interesse della Città, del comprensorio e, lo vogliamo dire, senza recar danno alcuno ad altri territori . Ci sono sembrate del tutto fuori luogo, iperboliche nella loro vis polemica, le prese di posizione, o meglio le levate di scudi, contro l’ipotesi dell’alberghiero a Gubbio, di settori significativi della Città di Assisi, centro culturale, religioso e turistico di cui nessuno, a partire da noi, disconosce il valore e per il quale tutti, a partire da noi, nutrono profondo rispetto e ammirazione . Il rispetto e , se ci è consentito, anche l’ammirazione, vorremmo però riscontrarli anche nei confronti di Gubbio e delle sue potenzialità, espresse e non, sul piano della piena valorizzazione del suo territorio . Assisi è una realtà storica, consolidata, che , con il suo Alberghiero, non verrebbe scalfita dall’attivazione di un indirizzo analogo a Gubbio ; riteniamo che, da questo punto di vista, ci sia spazio per tutti e anzi sussistano le condizioni, se l’impegno verrà indirizzato in tale direzione, per una sempre maggiore riqualificazione dell’offerta formativa di entrambi i territori, parallela ed equilibrata nelle modalità concrete di azione. Non è, per dirla in termini estremamente chiari, dall’eventuale presenza dell’Alberghiero a Gubbio che l’indirizzo da tempo immemorabile presente ad Assisi può ricevere minacce alla propria esistenza ed alla stabilità dei suoi “numeri “ ( bisognerebbe anche ricordarsi che dietro ai numeri ci sono pure le persone ….. ). La Città di Assisi, grazie in primo luogo a San Francesco, gode di numeri relativi alle presenze turistiche imponenti, numeri che provengono dal bacino turistico sia nazionale che internazionale ; Gubbio, per la sua posizione più decentrata, nonché per oggettive condizioni di partenza e di “ svantaggio comparato “, risulta “ dietro “ da questo punto di vista . Attivando l’indirizzo alberghiero si darebbero due tipi di risposte : i giovani eugubini che attualmente si recano ad Assisi ogni giorno, con collegamenti di linee pubbliche che la Provincia solo di recente ha migliorato e potenziato, e che comunque non rappresentano ancora oggi il massimo di comfort possibile, potrebbero frequentare l’indirizzo nel proprio territorio, con molti meno disagi ; assieme a questo, il territorio eugubino potrebbe sperare in maggiore capacità attrattiva sul piano dei numeri del turismo, per i prossimi anni , grazie alla formazione di professionalità di alto profilo in tale campo . Sappiamo bene che i numeri del turismo dipendono, in misura prevalente, dall’andamento dell’economia e dalla capacità di spesa delle famiglie; non siamo così ingenui dall’attribuire all’istituzione di un indirizzo alberghiero il valore taumaturgico che qualcuno crede. Tuttavia, se è vero questo, è anche vero che una Città ad eminente vocazione turistica non possa non godere di un “ vivaio “ professionale formato in loco, con criteri moderni , anzi all’avanguardia, continuamente aggiornati e volti a recepire novità e innovazioni, nel campo dell’economia dell’accoglienza . La Regione Umbria da tempo punta sulla TAC : la ormai celebre filiera turismo – ambiente – cultura . Come può affermarsi – ci chiediamo –una potente filiera di questo tipo senza la messa a valore di tutte le eccellenze presenti e senza una politica dell’offerta formativa che ad essa sia il più possibile aderente ? Com’è possibile – ci permettiamo di dire – che a valutazioni oggettive sui bisogni e sulle specificità da difendere e promuovere , si sostituiscano valutazioni strumentali figlie di alchimie politicistiche, ragionamenti tutti interni ai rapporti di forza all’interno della compagine regionale e provinciale ? Serve riflettere e ripensare gli indirizzi in base alle effettive vocazioni dei territori, non certo il bilancino delle convenienze del momento . Quando la Provincia e la Regione, negli anni precedenti, hanno deciso di attivare un alcuni Istituti l’indirizzo di meccatronica, o quello di relazioni internazionali per il marketing, lo hanno fatto consapevole della necessità di elevare il peso specifico delle competenze presenti nei territori e di difendere comparti ad alto valore aggiunto . I risultati , come avevamo previsto , non sono certo mancati . Dispiace notare che, attorno al problema dell’Indirizzo alberghiero, altre siano state le logiche fino ad oggi prevalse . Logiche legittime, certo, ma a nostro giudizio non rispondenti all’interesse generale e a quello specifico dei territori . Come consiglieri , espressione di una ben precisa realtà territoriale, anche su base comprensoriale, non abbiamo dato il nostro voto ad una scelta che abbiamo giudicato e giudichiamo errata ! Lo abbiamo fatto, cosa non secondaria, nonostante il nostro ruolo , non certo “ comodo “, di Presidenti di Commissione, perché convinti della giustezza delle nostre posizioni . E’ pertanto da questo “ piedistallo “ eretto non certo sulla pietra dell’alterigia, ma sul granito della conoscenza del territorio e dei suoi bisogno, che chiediamo a Lei, rispettosamente, ma con estrema decisione, di dare al territorio eugubino e del comprensorio eugubino – gualdese l’opportunità dell’Alberghiero fin dall’anno scolastico 2014 / 2015”.
Gc13575.red