Roma - Guasticchi al summit UPI
Il Presidente della Provincia di Perugia, ha dichiarato:
“Se si cancellano le province e si lascia intatto l’apparato degli enti strumentali non elettivi, uffici territoriali, la spesa anziché diminuire aumenta e perdipù senza un ente intermedio la distanza fra cittadini e istituzioni sara’ sempre piu’ marcata”.
“Non si puo’ ripartire ad ogni cambio della guardia a Palazzo Chigi dal solito ritornello sul taglio delle province quale unica via per risanare il paese e rendere una pubblica amministrazione piu’ snella e moderna occorre altresì secondo noi, ridisegnare un assetto istituzionale complessivo che preveda si, una nuova rimodulazione delle province sul territorio, di pari passo pero’ con il taglio dei parlamentari, sbandierato piu’ volte, l’istituzione del Senato delle regioni, l’accorpamento dei piccoli comuni e la cancellazione, quella si, di tutti gli enti strumentali non elettivi che nel 2012 sono costati oltre 7miliardi e 500mila euro”.
“Monti prima e Letta adesso hanno avuto la possibilita’ di prendere in considerazione il dossier Upi sui reali costi di funzionamento e gestione politico-amministrativa delle province, che ricordo, “pesano” sui cittadini 1,5 euro annui e incidono per 1,26 per cento sul totale della spesa pubblica”. “Se si dovesse tagliare davvero razionalizzando la spesa pubblica in base al tradizionale rapporto costi-benefici, si saprebbe da dove iniziare e non solo dalle province”.
Il Presidente della Provincia di Perugia, ha dichiarato:
“Se si cancellano le province e si lascia intatto l’apparato degli enti strumentali non elettivi, uffici territoriali, la spesa anziché diminuire aumenta e perdipù senza un ente intermedio la distanza fra cittadini e istituzioni sara’ sempre piu’ marcata”.
“Non si puo’ ripartire ad ogni cambio della guardia a Palazzo Chigi dal solito ritornello sul taglio delle province quale unica via per risanare il paese e rendere una pubblica amministrazione piu’ snella e moderna occorre altresì secondo noi, ridisegnare un assetto istituzionale complessivo che preveda si, una nuova rimodulazione delle province sul territorio, di pari passo pero’ con il taglio dei parlamentari, sbandierato piu’ volte, l’istituzione del Senato delle regioni, l’accorpamento dei piccoli comuni e la cancellazione, quella si, di tutti gli enti strumentali non elettivi che nel 2012 sono costati oltre 7miliardi e 500mila euro”.
“Monti prima e Letta adesso hanno avuto la possibilita’ di prendere in considerazione il dossier Upi sui reali costi di funzionamento e gestione politico-amministrativa delle province, che ricordo, “pesano” sui cittadini 1,5 euro annui e incidono per 1,26 per cento sul totale della spesa pubblica”. “Se si dovesse tagliare davvero razionalizzando la spesa pubblica in base al tradizionale rapporto costi-benefici, si saprebbe da dove iniziare e non solo dalle province”.