Guasticchi "Ricordare e far ricordare è un dovere istituzionale e morale" -Battistelli "L'esigenza di lasciare una testimonianza scritta di queste tragedie"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 21 marzo ’11) - “Matricola 47565 – Storia di Giovanni Boccali Calzoni da giovane soldato di leva a prigioniero nei lager nazisti 1943 – 1045”. Questo il titolo del volume di Stefania Palomba presentato stamani nella sala Pagliacci del Palazzo della Provincia di Perugia alla presenza del presidente dell’Ente Marco Vinicio Guasticchi, del vice sindaco del Comune di Deruta Franco Battistelli, dell’autrice e dello stesso Giovanni. Stefania Palomba, nel volume, narra il calvario vissuto dal nonno Giovanni come internato nei campi di sterminio nazisti. Dal libro emerge, con chiarezza, il contesto in cui si è consumato l’olocausto di milioni di ebrei, di militari che non accettarono di aderire alla repubblica di Salò e di tanti altri esseri umani. “Sono orgoglioso – ha detto il Presidente Guasticchi – di ospitare Giovanni, un nome che la Provincia deve ricordare e far ricordare: è un dovere istituzionale come Provincia e morale come presidente. Questo ci consentirà di lasciare una traccia affinchè una matricola come questa non venga dimenticata. Sono piccoli eventi e piccoli personaggi, ma sono milioni e costituiscono la storia. E’ giusto e doveroso ricordare l’eroismo di questi ragazzi che fecero scelte silenziose e coraggiose di resistenza passiva all’interno di campi di concentramento”. “Una mia recente visita al campo di concentramento di Mauthausen – sono le parole dell’autrice – mi ha prepotentemente riportato in memoria il calvario che mio nonno ha vissuto come militare che non accettò di passare all’esercito fascista della repubblica di Salò e per questo fu deportato in un campo di concentramento tedesco”.
“Stefania Palomba – ha affermato Battistelli – dopo la visita al campo di concentramento ha rivissuto il calvario del nonno Giovanni Boccali Calzoni. Chi, come me, ha conosciuto l’integrità morale, lo spirito di abnegazione nel lavoro e nella famiglia di Giovanni, ha avvertito subito l’esigenza di chiedere a Stefania che, come visitatrice dei campi di concentramento, lasciasse una testimonianza scritta di queste tragedie affinché le tante morti non siano inutili e affinché il frutto di quell’odio non dia seme né domani né mai”.
Giovanni Boccali Calzoni, operaio delle fornaci Briziarelli di Marsciano che vive a San Nicolò di Celle (Deruta), nel 1941 riceve la ‘cartolina’ per il servizio militare e viene mandato in Grecia a presidiare i territori conquistati dagli italiani. Quindi, la disfatta militare, la rottura dell’asse con Berlino, l’armistizio, la cattura da parte delle truppe tedesche in ritirata, la deportazione nel campo di concentramento di Trier. Giovanni è uno degli IMI - Internati Militari Italiani.
CL11050.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 21 marzo ’11) - “Matricola 47565 – Storia di Giovanni Boccali Calzoni da giovane soldato di leva a prigioniero nei lager nazisti 1943 – 1045”. Questo il titolo del volume di Stefania Palomba presentato stamani nella sala Pagliacci del Palazzo della Provincia di Perugia alla presenza del presidente dell’Ente Marco Vinicio Guasticchi, del vice sindaco del Comune di Deruta Franco Battistelli, dell’autrice e dello stesso Giovanni. Stefania Palomba, nel volume, narra il calvario vissuto dal nonno Giovanni come internato nei campi di sterminio nazisti. Dal libro emerge, con chiarezza, il contesto in cui si è consumato l’olocausto di milioni di ebrei, di militari che non accettarono di aderire alla repubblica di Salò e di tanti altri esseri umani. “Sono orgoglioso – ha detto il Presidente Guasticchi – di ospitare Giovanni, un nome che la Provincia deve ricordare e far ricordare: è un dovere istituzionale come Provincia e morale come presidente. Questo ci consentirà di lasciare una traccia affinchè una matricola come questa non venga dimenticata. Sono piccoli eventi e piccoli personaggi, ma sono milioni e costituiscono la storia. E’ giusto e doveroso ricordare l’eroismo di questi ragazzi che fecero scelte silenziose e coraggiose di resistenza passiva all’interno di campi di concentramento”. “Una mia recente visita al campo di concentramento di Mauthausen – sono le parole dell’autrice – mi ha prepotentemente riportato in memoria il calvario che mio nonno ha vissuto come militare che non accettò di passare all’esercito fascista della repubblica di Salò e per questo fu deportato in un campo di concentramento tedesco”.
“Stefania Palomba – ha affermato Battistelli – dopo la visita al campo di concentramento ha rivissuto il calvario del nonno Giovanni Boccali Calzoni. Chi, come me, ha conosciuto l’integrità morale, lo spirito di abnegazione nel lavoro e nella famiglia di Giovanni, ha avvertito subito l’esigenza di chiedere a Stefania che, come visitatrice dei campi di concentramento, lasciasse una testimonianza scritta di queste tragedie affinché le tante morti non siano inutili e affinché il frutto di quell’odio non dia seme né domani né mai”.
Giovanni Boccali Calzoni, operaio delle fornaci Briziarelli di Marsciano che vive a San Nicolò di Celle (Deruta), nel 1941 riceve la ‘cartolina’ per il servizio militare e viene mandato in Grecia a presidiare i territori conquistati dagli italiani. Quindi, la disfatta militare, la rottura dell’asse con Berlino, l’armistizio, la cattura da parte delle truppe tedesche in ritirata, la deportazione nel campo di concentramento di Trier. Giovanni è uno degli IMI - Internati Militari Italiani.
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