L'impegno della Provincia con i propri progetti sociali e culturali
(Cittadino e Provincia) – Perugia 9 maggio 2012 – Il gruppo provinciale di Futuro e Libertà interviene sui recenti e sanguinosi fatti di cronaca occorsi nel centro storico di Perugia con la seguente nota : “Ennesimo Far-West quello che si è consumato la scorsa notte in pieno centro storico a Perugia. E viene legittimamente da chiedersi dove siamo e cosa sia diventata questa città. Ma soprattutto in tanti si chiedono dove siano finite le istituzioni, dove sono il Sindaco e Il Presidente della Provincia? Loro sarebbe il compito di prevenire, tutelare, arginare il fenomeno crescente e dilagante dello spaccio di droga, della criminalità ad esso legata, della sicurezza dei cittadini, ma la realtà è che sono talmente impegnati a promuovere ciascuno la propria immagine attraverso un presenzialismo ed un’opera di auto promozione e di marketing, da brillare sostanzialmente per un’assenza che è poco definire imbarazzante e gravissima. Non siamo smemorati e ricordiamo bene i recenti annunci, i proclami del Presidente sui battaglioni di polizia provinciale che avrebbe schierato, sugli accordi con Comune e Prefettura, sullo spiegamento di forze che avrebbe piegato il fenomeno. Così come ricordiamo la levata di scudi – ipocrita – del Sindaco e compagnia quando i media nazionali avevano osato dipingere Perugia come capitale dello spaccio: ricordiamo l’indignazione, le frasi tipo “Ma Perugia non è solo questo…”. Invece Perugia ora è proprio questo: un centro di smistamento della droga, un luogo fertile per la delinquenza, una città dove ci si accoltella per pochi euro o per detenere il potere e il monopolio dello spaccio. Altro che Capitale europea della Cultura! I fatti di sangue di ieri denunciano, come mai prima, quanto i nostri uomini istituzionali siano poco concreti e risolutivi rispetto ai problemi della città e dei cittadini che amministrano e quanto invece, incapaci di stabilire evidentemente le giuste priorità, siano concentrati sul proprio ritorno di immagine. Di fronte a tanta squallida evidenza sarebbe auspicabile solo che i massimi esponenti di Comune e Provincia facessero un sano mea culpa rassegnando le proprie dimissioni per conclamata incapacità. Dei proclami, francamente, possiamo proprio farne a meno quando la gente continua a morire e ad avere paura di vivere qui”.
Gc12159.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 9 maggio 2012 – Il gruppo provinciale di Futuro e Libertà interviene sui recenti e sanguinosi fatti di cronaca occorsi nel centro storico di Perugia con la seguente nota : “Ennesimo Far-West quello che si è consumato la scorsa notte in pieno centro storico a Perugia. E viene legittimamente da chiedersi dove siamo e cosa sia diventata questa città. Ma soprattutto in tanti si chiedono dove siano finite le istituzioni, dove sono il Sindaco e Il Presidente della Provincia? Loro sarebbe il compito di prevenire, tutelare, arginare il fenomeno crescente e dilagante dello spaccio di droga, della criminalità ad esso legata, della sicurezza dei cittadini, ma la realtà è che sono talmente impegnati a promuovere ciascuno la propria immagine attraverso un presenzialismo ed un’opera di auto promozione e di marketing, da brillare sostanzialmente per un’assenza che è poco definire imbarazzante e gravissima. Non siamo smemorati e ricordiamo bene i recenti annunci, i proclami del Presidente sui battaglioni di polizia provinciale che avrebbe schierato, sugli accordi con Comune e Prefettura, sullo spiegamento di forze che avrebbe piegato il fenomeno. Così come ricordiamo la levata di scudi – ipocrita – del Sindaco e compagnia quando i media nazionali avevano osato dipingere Perugia come capitale dello spaccio: ricordiamo l’indignazione, le frasi tipo “Ma Perugia non è solo questo…”. Invece Perugia ora è proprio questo: un centro di smistamento della droga, un luogo fertile per la delinquenza, una città dove ci si accoltella per pochi euro o per detenere il potere e il monopolio dello spaccio. Altro che Capitale europea della Cultura! I fatti di sangue di ieri denunciano, come mai prima, quanto i nostri uomini istituzionali siano poco concreti e risolutivi rispetto ai problemi della città e dei cittadini che amministrano e quanto invece, incapaci di stabilire evidentemente le giuste priorità, siano concentrati sul proprio ritorno di immagine. Di fronte a tanta squallida evidenza sarebbe auspicabile solo che i massimi esponenti di Comune e Provincia facessero un sano mea culpa rassegnando le proprie dimissioni per conclamata incapacità. Dei proclami, francamente, possiamo proprio farne a meno quando la gente continua a morire e ad avere paura di vivere qui”.
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