Guasticchi "La nostra 'spending review' è investire 7mila euro per risparmiare un milione e mezzo di costi sociali"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 23 ottobre ’12) - “La nostra ‘spending review’ è investire 7mila euro per risparmiare un milione e mezzo di costi sociali”. Così il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha sintetizzato i risultati straordinari della campagna di prevenzione attuata sulla strada ‘Apecchiese’ nel 2012. Quest'anno gli incidenti mortali e gravi sono scesi a zero (ne sono avvenuti solo due con feriti però lievi). Nel 2007, per fare un esempio, ci furono 20 incidenti gravi e due mortali, con costi sociali pari a 4,26 milioni di euro. “Quanto avvenuto – ha aggiunto Guasticchi – è l'esempio di cosa un ente pubblico dovrebbe fare per risparmiare veramente risorse pubbliche”. Merito dei controllori di velocità (speed check) ma anche della campagna informativa: “La campagna di sicurezza dell'Apecchiese ha attirato l'attenzione anche dei media nazionali. Abbiamo così potuto raggiungere tanti utenti della strada, convinti a correre di meno. Alla base di tutto c'è stata la collaborazione tra enti, forze dell'ordine e utenti della strada. Il futuro delle istituzioni è la collaborazione: da soli, divisi, non si va da nessuna parte”. Alla conferenza stampa sono intervenuti l'assessore provinciale Domenico Caprini, i sindaci di Città di Castello Luciano Bacchetta, di Apecchio Orazio Ioni, di Piobbico Giorgio Mochi, gli assessori di Città di Castello Luca Secondi e Massimo Massetti, il consigliere comunale Cesare Sassolini, il direttore sanitario dell'Asl 1 Silvio Pasqui, i funzionari della Provincia Ivo Fucelli e Fabio Pelliccia. Il Sindaco di Città di Castello ha parlato di risultati eccellenti: “Gli effetti dissuasivi di tutta l'operazione hanno dato effetti al di là delle più rosee aspettative. Si è sviluppata una collaborazione tra enti così proficua che dovrebbe essere di esempio anche per altre vicende. La Provincia è stata l'ispiratrice, coordinatrice e attuatrice dell'iniziativa. Basilare è stata la collaborazione con il comitato spontaneo dei motociclisti, senza cui i risultati non sarebbero stati possibili. I loro suggerimenti, da utenti responsabili della strada, sono stati opportuni. Tutto ciò in un solo anno di lavoro, dopo che del problema se ne parlava da decenni e dopo che venivano da un 2011 in cui sembrava che non si sarebbe riusciti a venire a capo della matassa”. Per l'assessore provinciale Domenico Caprini i risultati di quest'anno completano il ciclo di azioni messe in campo: “Troppi incidenti, troppe vite perse. Non si poteva restare con le mani in mano. C'è stata la collaborazione di tutti, in primis delle forze dell'ordine, che hanno attuato una costante azione di controllo, mirata a fermare chi metteva a repentaglio la vita propria e degli altri. Noi siamo intervenuti con la manutenzione straordinaria, con la stesura di asfalto ruvido che ha permesso maggiore aderenza dei mezzi. Poi con l'9onstallazione dei quattro box per gli autovelox e in accordo con i motociclisti abbiamo alzato il limite di velocità da 50 a 70 chilometri orari, a dimostrazione che gli speed check non erano per far cassa ma per tutelare la salute degli utenti. Tutto ciò mentre il flusso veicolare non è diminuito, segno che c'è stato un uso più intelligente della strada. Abbiamo tracciato la “strada”. Ora l'idea andrebbe esportata su tutto il territorio. Speriamo di farlo, se troveremo la collaborazione delle amministrazioni comunali”. Il comandante della polizia municipale Luisella Alberti ha confermato il trend positivo del 2012: “C'è stato un calo drastico dell'incidentalità. Quest'anno solo due indicenti con lesioni lievi e nessun danno a terzi. Anche le violazioni sono diminuite, segno che c'è stata maggiore attenzione da parte degli utenti della strada”. Silvio Pasqui ha rivolto un plauso all'iniziativa della Provincia: “La collaborazione tra enti diversi paga sempre. Questa iniziativa ha comportato un notevole risparmio di danni sociali, che sono enormi in caso di incidenti gravi. Basti pensare che un cittadino incidentato con lesioni permanenti gravi costa alla collettività 400mila euro solo il primo anno. Queste iniziative preservano la salute dei cittadini e meno costi per la società”. Per il comitato dei motociclisti erano presenti Francesca Carlini e il portavoce Paolo Ippoliti, che ha affermato: “Avevamo raccolto 1.300 firme per chiedere la messa in sicurezza dell'Apecchiese. Siamo soddisfatti che la nostra azione ha raggiunto lo scopo. Grazie alla provincia che ha accolto la nostra istanza, dando corpo a uno dei rari casi di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Oggi il 70% del tratto è in condizioni eccellenti. Bene anche l'operato delle forze dell'ordine, che si sono comportati più da “amici” che “sceriffi”. Però il lavoro va continuato. Ad esempio sui guardrail. L'Apecchiese è giudicata una delle cinque strade più belle d'Italia. Se il lavoro iniziato continuerà, se inserita in un percorso turistici virtuoso, può diventare una ricchezza per il Comune e la regione”. Il sindaco di Apecchio ha fatto i complimenti al presidente della Provincia e ai suoi aassessori per l'eccellenza dei risultati ottenuti nel tratto umbro della strada: “Per noi la 257 è di vitale importanza da un punto vista sociale ed economico. Serviranno anche interventi strutturali, purtroppo al momento molto complicati dalla carenza di finanziamenti a disposizione degli enti pubblici”. Il consigliere comunale tifernate Sassolini ha messo in rilievo gli interventi sull'Apecchiese come esempio di buona politica: “Grazie a Guasticchi e Caprini che in maniera intelligente hanno saputo gestire una situazione difficile. Noi come opposizione avevamo spinto molto affinché venissero attuati questi interventi. Ascoltando anche la voce delle minoranze, abbiamo dimostrato come si possono dare esempi di buona politica e di come si possano risolvere i problemi quando la politica funziona. La crisi della politica si supera col giusto fare. Serve collaborazione, questo dovrebbero capirlo tutti. Positivo il ruolo dell'assessore Caprini che a livello provinciale ha saputo interpretare le esigenze dei suoi concittadini. Ora questo esempio è a beneficio per altre strade della regione. Con una spesa modica abbiamo risparmiato milioni di danni sociali”. Anche il sindaco di Piobbico ha ammesso: “In Umbria vate raggiunti un bel risultato. Spero che la nostra Provincia di Pesaro segua l'esempio, anche se quest'anno non hanno saputo trovare i soldi nemmeno per tagliare l'erba. L'insicurezza dell'Apecchiese era oggettivamente un problema: da noi la gente non veniva perché terrorizzata dall'incoscienza di alcuni motociclistici.
Scheda – Gli interventi di messa in sicurezza della S. R. ‘Apecchiese’
Ivo Fucelli, delegato esecutivo del Presidente della Provincia di Perugia, ha presentato presso la sala consiliare del Municipio di Città di Castello gli interventi di "messa in sicurezza" della S.R. 257 "Apecchiese". “Il tratto stradale, conosciuto per la bellezza dell'itinerario che unisce la provincia di Perugia con quella di Pesaro Urbino, è anche tristemente noto per i numerosi incidenti stradali, gravi e mortali, che hanno coinvolto gli utenti della strada ed in particolare i motociclisti. La Provincia di Perugia, pur nelle attuali difficoltà di bilancio e a fronte di circa 3.000 chilometri strade poste sotto la propria gestione, ha ritenuto comunque necessario attuare interventi volti a migliorare il tracciato stradale e contenere la causa prima degli incidenti: l'eccessiva velocità. Tra gli interventi già effettuati si segnala l'apposizione di un nuovo guardrail cosiddetto "salvavita" sulle curve più pericolose, la bitumatura di tratti stradali usurati, la pulitura delle ripe e degli argini stradali, il rifacimento della segnaletica orizzontale in un tratto di 15 chilometri. Ma di altrettanta fondamentale importanza è stata la campagna informativa, per intervenire sulla prevenzione di quello che è il comune denominatore di tutti gli incidenti più gravi: la velocità. Per quanto riguarda questo problema, attualmente di 70 chilometri orari, sono stati installati quattro autovelox alle seguenti progressive chilometriche: 6+600; 8+800;13+300; 15+700. Questi autovelox sono gestiti con il sistema random, cioè l'apparecchio di rilevazione è presente su un solo alloggiamento e viene trasferito periodicamente con criterio di casualità. Le decisioni sono state tanto più efficaci perché assunte in collaborazione con tutte le forze dell'ordine e con il comitato dei motociclisti. La collaborazione tra le forze dell'ordine ha poi permesso di attuare controlli e verifiche costanti nel tempo, senza sovrapposizioni. Finora non ci sono stati né incidenti gravi né mortali. I risultati sono stati oltremodo soddisfacenti essendo possibile constatare anche "de visu" una fruizione del percorso improntata al rispetto dei limiti ed a maggiore prudenza. Il tutto è stato accompagnato da una campagna di sensibilizzazione denominata "Prendila dolce, può essere amara", cui hanno contribuito efficacemente anche le associazioni dei motociclisti più rappresentative. In conclusione è opportuna la riflessione fatta un'imprenditrice che possiede un'attività lungo l'Apecchiese: prima erano tutti pazzi, ora ne passa uno ogni tanto. Ecco, riuscissimo a riportare alla ragione anche quell'uno potremmo dire di aver risolto il problema definitivamente”. L'ingegner Fabio Pelliccia ha invece illustrato i dati del flusso veicolare: “Ogni giorno transitano in media 1.204 veicoli, di cui 116 mezzi pesanti. Gli utenti che superano di oltre 20 chilometri orari i limiti sono meno del 4%. Dal 2005 al 2012 la Provincia ha investito sull'arteria 700mila euro”.
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(Cittadino e Provincia – Perugia, 23 ottobre ’12) - “La nostra ‘spending review’ è investire 7mila euro per risparmiare un milione e mezzo di costi sociali”. Così il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha sintetizzato i risultati straordinari della campagna di prevenzione attuata sulla strada ‘Apecchiese’ nel 2012. Quest'anno gli incidenti mortali e gravi sono scesi a zero (ne sono avvenuti solo due con feriti però lievi). Nel 2007, per fare un esempio, ci furono 20 incidenti gravi e due mortali, con costi sociali pari a 4,26 milioni di euro. “Quanto avvenuto – ha aggiunto Guasticchi – è l'esempio di cosa un ente pubblico dovrebbe fare per risparmiare veramente risorse pubbliche”. Merito dei controllori di velocità (speed check) ma anche della campagna informativa: “La campagna di sicurezza dell'Apecchiese ha attirato l'attenzione anche dei media nazionali. Abbiamo così potuto raggiungere tanti utenti della strada, convinti a correre di meno. Alla base di tutto c'è stata la collaborazione tra enti, forze dell'ordine e utenti della strada. Il futuro delle istituzioni è la collaborazione: da soli, divisi, non si va da nessuna parte”. Alla conferenza stampa sono intervenuti l'assessore provinciale Domenico Caprini, i sindaci di Città di Castello Luciano Bacchetta, di Apecchio Orazio Ioni, di Piobbico Giorgio Mochi, gli assessori di Città di Castello Luca Secondi e Massimo Massetti, il consigliere comunale Cesare Sassolini, il direttore sanitario dell'Asl 1 Silvio Pasqui, i funzionari della Provincia Ivo Fucelli e Fabio Pelliccia. Il Sindaco di Città di Castello ha parlato di risultati eccellenti: “Gli effetti dissuasivi di tutta l'operazione hanno dato effetti al di là delle più rosee aspettative. Si è sviluppata una collaborazione tra enti così proficua che dovrebbe essere di esempio anche per altre vicende. La Provincia è stata l'ispiratrice, coordinatrice e attuatrice dell'iniziativa. Basilare è stata la collaborazione con il comitato spontaneo dei motociclisti, senza cui i risultati non sarebbero stati possibili. I loro suggerimenti, da utenti responsabili della strada, sono stati opportuni. Tutto ciò in un solo anno di lavoro, dopo che del problema se ne parlava da decenni e dopo che venivano da un 2011 in cui sembrava che non si sarebbe riusciti a venire a capo della matassa”. Per l'assessore provinciale Domenico Caprini i risultati di quest'anno completano il ciclo di azioni messe in campo: “Troppi incidenti, troppe vite perse. Non si poteva restare con le mani in mano. C'è stata la collaborazione di tutti, in primis delle forze dell'ordine, che hanno attuato una costante azione di controllo, mirata a fermare chi metteva a repentaglio la vita propria e degli altri. Noi siamo intervenuti con la manutenzione straordinaria, con la stesura di asfalto ruvido che ha permesso maggiore aderenza dei mezzi. Poi con l'9onstallazione dei quattro box per gli autovelox e in accordo con i motociclisti abbiamo alzato il limite di velocità da 50 a 70 chilometri orari, a dimostrazione che gli speed check non erano per far cassa ma per tutelare la salute degli utenti. Tutto ciò mentre il flusso veicolare non è diminuito, segno che c'è stato un uso più intelligente della strada. Abbiamo tracciato la “strada”. Ora l'idea andrebbe esportata su tutto il territorio. Speriamo di farlo, se troveremo la collaborazione delle amministrazioni comunali”. Il comandante della polizia municipale Luisella Alberti ha confermato il trend positivo del 2012: “C'è stato un calo drastico dell'incidentalità. Quest'anno solo due indicenti con lesioni lievi e nessun danno a terzi. Anche le violazioni sono diminuite, segno che c'è stata maggiore attenzione da parte degli utenti della strada”. Silvio Pasqui ha rivolto un plauso all'iniziativa della Provincia: “La collaborazione tra enti diversi paga sempre. Questa iniziativa ha comportato un notevole risparmio di danni sociali, che sono enormi in caso di incidenti gravi. Basti pensare che un cittadino incidentato con lesioni permanenti gravi costa alla collettività 400mila euro solo il primo anno. Queste iniziative preservano la salute dei cittadini e meno costi per la società”. Per il comitato dei motociclisti erano presenti Francesca Carlini e il portavoce Paolo Ippoliti, che ha affermato: “Avevamo raccolto 1.300 firme per chiedere la messa in sicurezza dell'Apecchiese. Siamo soddisfatti che la nostra azione ha raggiunto lo scopo. Grazie alla provincia che ha accolto la nostra istanza, dando corpo a uno dei rari casi di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Oggi il 70% del tratto è in condizioni eccellenti. Bene anche l'operato delle forze dell'ordine, che si sono comportati più da “amici” che “sceriffi”. Però il lavoro va continuato. Ad esempio sui guardrail. L'Apecchiese è giudicata una delle cinque strade più belle d'Italia. Se il lavoro iniziato continuerà, se inserita in un percorso turistici virtuoso, può diventare una ricchezza per il Comune e la regione”. Il sindaco di Apecchio ha fatto i complimenti al presidente della Provincia e ai suoi aassessori per l'eccellenza dei risultati ottenuti nel tratto umbro della strada: “Per noi la 257 è di vitale importanza da un punto vista sociale ed economico. Serviranno anche interventi strutturali, purtroppo al momento molto complicati dalla carenza di finanziamenti a disposizione degli enti pubblici”. Il consigliere comunale tifernate Sassolini ha messo in rilievo gli interventi sull'Apecchiese come esempio di buona politica: “Grazie a Guasticchi e Caprini che in maniera intelligente hanno saputo gestire una situazione difficile. Noi come opposizione avevamo spinto molto affinché venissero attuati questi interventi. Ascoltando anche la voce delle minoranze, abbiamo dimostrato come si possono dare esempi di buona politica e di come si possano risolvere i problemi quando la politica funziona. La crisi della politica si supera col giusto fare. Serve collaborazione, questo dovrebbero capirlo tutti. Positivo il ruolo dell'assessore Caprini che a livello provinciale ha saputo interpretare le esigenze dei suoi concittadini. Ora questo esempio è a beneficio per altre strade della regione. Con una spesa modica abbiamo risparmiato milioni di danni sociali”. Anche il sindaco di Piobbico ha ammesso: “In Umbria vate raggiunti un bel risultato. Spero che la nostra Provincia di Pesaro segua l'esempio, anche se quest'anno non hanno saputo trovare i soldi nemmeno per tagliare l'erba. L'insicurezza dell'Apecchiese era oggettivamente un problema: da noi la gente non veniva perché terrorizzata dall'incoscienza di alcuni motociclistici.
Scheda – Gli interventi di messa in sicurezza della S. R. ‘Apecchiese’
Ivo Fucelli, delegato esecutivo del Presidente della Provincia di Perugia, ha presentato presso la sala consiliare del Municipio di Città di Castello gli interventi di "messa in sicurezza" della S.R. 257 "Apecchiese". “Il tratto stradale, conosciuto per la bellezza dell'itinerario che unisce la provincia di Perugia con quella di Pesaro Urbino, è anche tristemente noto per i numerosi incidenti stradali, gravi e mortali, che hanno coinvolto gli utenti della strada ed in particolare i motociclisti. La Provincia di Perugia, pur nelle attuali difficoltà di bilancio e a fronte di circa 3.000 chilometri strade poste sotto la propria gestione, ha ritenuto comunque necessario attuare interventi volti a migliorare il tracciato stradale e contenere la causa prima degli incidenti: l'eccessiva velocità. Tra gli interventi già effettuati si segnala l'apposizione di un nuovo guardrail cosiddetto "salvavita" sulle curve più pericolose, la bitumatura di tratti stradali usurati, la pulitura delle ripe e degli argini stradali, il rifacimento della segnaletica orizzontale in un tratto di 15 chilometri. Ma di altrettanta fondamentale importanza è stata la campagna informativa, per intervenire sulla prevenzione di quello che è il comune denominatore di tutti gli incidenti più gravi: la velocità. Per quanto riguarda questo problema, attualmente di 70 chilometri orari, sono stati installati quattro autovelox alle seguenti progressive chilometriche: 6+600; 8+800;13+300; 15+700. Questi autovelox sono gestiti con il sistema random, cioè l'apparecchio di rilevazione è presente su un solo alloggiamento e viene trasferito periodicamente con criterio di casualità. Le decisioni sono state tanto più efficaci perché assunte in collaborazione con tutte le forze dell'ordine e con il comitato dei motociclisti. La collaborazione tra le forze dell'ordine ha poi permesso di attuare controlli e verifiche costanti nel tempo, senza sovrapposizioni. Finora non ci sono stati né incidenti gravi né mortali. I risultati sono stati oltremodo soddisfacenti essendo possibile constatare anche "de visu" una fruizione del percorso improntata al rispetto dei limiti ed a maggiore prudenza. Il tutto è stato accompagnato da una campagna di sensibilizzazione denominata "Prendila dolce, può essere amara", cui hanno contribuito efficacemente anche le associazioni dei motociclisti più rappresentative. In conclusione è opportuna la riflessione fatta un'imprenditrice che possiede un'attività lungo l'Apecchiese: prima erano tutti pazzi, ora ne passa uno ogni tanto. Ecco, riuscissimo a riportare alla ragione anche quell'uno potremmo dire di aver risolto il problema definitivamente”. L'ingegner Fabio Pelliccia ha invece illustrato i dati del flusso veicolare: “Ogni giorno transitano in media 1.204 veicoli, di cui 116 mezzi pesanti. Gli utenti che superano di oltre 20 chilometri orari i limiti sono meno del 4%. Dal 2005 al 2012 la Provincia ha investito sull'arteria 700mila euro”.
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