(Cittadino e Provincia – 8 ottobre 2014) - “La questione riforma delle Province – scrivono le Rsu delle Province di Terni, in una lettera inviata alla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini - vede oggi le regioni e il governo prendere atto di quanto sia fondamentale il ruolo di un ente intermedio che renda operative le strategie e la programmazione statale e regionale . L'attuazione della riforma Delrio definisce i criteri generali del necessario percorso di riordino istituzionale. Le Rsu della Provincia di Perugia e Terni ritengono che, vista l'approvazione da parte della Conferenza Unificata dell'Accordo tra Stato e Regioni e del conseguente Dpcm che demanda alle Regioni il controllo ed il coordinamento del processo di ricognizione delle funzioni, sia necessario che tale percorso sia definito all'interno di una visione complessiva e che sia evitata ogni sua riduzione alla semplice ricollocazione più o meno ottimale di singole funzioni o di gruppi di competenze. Tutto questo considerando che le Regioni sono chiamate a svolgere il compito di progettare gli assetti istituzionali del proprio territorio in modo coerente insieme alla necessità di garantire l'esercizio delle funzioni e/o servizi. Le RSU della Provincia di Perugina e Terni ritengono che nelle more di attuazione di questo percorso occorra continuare a garantire funzioni e servizi all'attuale livello di collocazione, con la nuova identità dell'ente Provincia, così come disegnato dalla Legge 56/2014. Al fine di garantire funzioni e servizi ai cittadini, si ritiene che eventuali forme di incompatibilità Che si dovessero determinare rispetto a deleghe attualmente in essere presso le Province, siano accompagnate da una certificazione e/o parere degli organi competenti che legittimi tale incompatibilità e non siano solo espressione di volontà di particolari interessi e legati esclusivamente al principio della efficienza, efficacia nell'amministrare la cosa pubblica.
Ritengono inoltre che occorra garantire che il riordino non produca alcun esubero di personale e nessun processo dì mobilità e che sia invece orientato al riconoscimento e valorizzazione delle professionalità e delle competenze. Come occorre dedicare particolare attenzione alle risorse finanziarie implicate nel processo di riordino in considerazione anche degli effetti derivanti dalla politiche di revisione della spesa degli ultimi anni. Dentro questo processo si rammenta, in modo non secondario, come sia necessario conoscere quali saranno le modalità con cui la Regione si appresta ad applicare le lettera a) e b) del comma go Legge 56/2014 che entra in merito alla soppressione di enti o agenzie e conseguente attribuzione alle province delle loro funzioni, tenendo conto della sopravvenuta necessità della Regione di dover inserire nella pianta organica provinciale 160 ex dipendenti delle comunità montane Relativamente a quanto detto, richiamato quanto prevede il DPCM rispetto alla necessità di istituire l'Osservatorio Regionale, si rammenta che ciò va fatto prima di prendere qualsiasi decisione in merito al percorso di riforma. Si chiede infine che le RSU della Provincia di Perugina e Terni siano coinvolte direttamente nel percorso partecipativo e decisionale in quanto organi di rappresentanza la cui legittimità deriva dal voto delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Cs14095.red
(Cittadino e Provincia – 8 ottobre 2014) - “La questione riforma delle Province – scrivono le Rsu delle Province di Terni, in una lettera inviata alla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini - vede oggi le regioni e il governo prendere atto di quanto sia fondamentale il ruolo di un ente intermedio che renda operative le strategie e la programmazione statale e regionale . L'attuazione della riforma Delrio definisce i criteri generali del necessario percorso di riordino istituzionale. Le Rsu della Provincia di Perugia e Terni ritengono che, vista l'approvazione da parte della Conferenza Unificata dell'Accordo tra Stato e Regioni e del conseguente Dpcm che demanda alle Regioni il controllo ed il coordinamento del processo di ricognizione delle funzioni, sia necessario che tale percorso sia definito all'interno di una visione complessiva e che sia evitata ogni sua riduzione alla semplice ricollocazione più o meno ottimale di singole funzioni o di gruppi di competenze. Tutto questo considerando che le Regioni sono chiamate a svolgere il compito di progettare gli assetti istituzionali del proprio territorio in modo coerente insieme alla necessità di garantire l'esercizio delle funzioni e/o servizi. Le RSU della Provincia di Perugina e Terni ritengono che nelle more di attuazione di questo percorso occorra continuare a garantire funzioni e servizi all'attuale livello di collocazione, con la nuova identità dell'ente Provincia, così come disegnato dalla Legge 56/2014. Al fine di garantire funzioni e servizi ai cittadini, si ritiene che eventuali forme di incompatibilità Che si dovessero determinare rispetto a deleghe attualmente in essere presso le Province, siano accompagnate da una certificazione e/o parere degli organi competenti che legittimi tale incompatibilità e non siano solo espressione di volontà di particolari interessi e legati esclusivamente al principio della efficienza, efficacia nell'amministrare la cosa pubblica.
Ritengono inoltre che occorra garantire che il riordino non produca alcun esubero di personale e nessun processo dì mobilità e che sia invece orientato al riconoscimento e valorizzazione delle professionalità e delle competenze. Come occorre dedicare particolare attenzione alle risorse finanziarie implicate nel processo di riordino in considerazione anche degli effetti derivanti dalla politiche di revisione della spesa degli ultimi anni. Dentro questo processo si rammenta, in modo non secondario, come sia necessario conoscere quali saranno le modalità con cui la Regione si appresta ad applicare le lettera a) e b) del comma go Legge 56/2014 che entra in merito alla soppressione di enti o agenzie e conseguente attribuzione alle province delle loro funzioni, tenendo conto della sopravvenuta necessità della Regione di dover inserire nella pianta organica provinciale 160 ex dipendenti delle comunità montane Relativamente a quanto detto, richiamato quanto prevede il DPCM rispetto alla necessità di istituire l'Osservatorio Regionale, si rammenta che ciò va fatto prima di prendere qualsiasi decisione in merito al percorso di riforma. Si chiede infine che le RSU della Provincia di Perugina e Terni siano coinvolte direttamente nel percorso partecipativo e decisionale in quanto organi di rappresentanza la cui legittimità deriva dal voto delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Cs14095.red