(Cittadino e Provincia) – Perugia 9 marzo 2012 – “Alla presenza di molte persone – è scritto in una nota inviataci dal gruppo dei Socialisti Riformisti della Provincia di Perugia - si è tenuta, nei giorni scorsi, presso il centro sociale di Capro una tavola rotonda sul tema della “Violenza sulle donne: quali strumenti per combatterla?”. I lavori, moderati da Enrico Bastioli, hanno visto gli interventi del sindaco di Bevagna Annalista Polticchia, Lilia Fatti del Centro pari opportunità della Regione Umbria e dei consiglieri provinciali Paola De Bonis e Laura Zampa. Nell’introdurre i lavori Enrico Bastioli a nome della direzione del Centro Sociale di Capro, ha voluto ricordare come ancora oggi la violenza verso le donne sia un problema mondiale e che si sviluppa drammaticamente soprattutto nell’ambito familiare che coinvolge donne di ogni estrazione sociale e culturale. Non vi sono statistiche quantitative sul maltrattamento ma si stima – ha detto Bastioli – che una donna su cinque abbia subito nella sua vita una qualche forma di violenza. Qualcosa per contrastare il fenomeno si sta muovendo nel nostro paese con il decreto ministeriale per il piano di azione che consenta di punire i reati più gravi e investire maggiormente sulla prevenzione e sulla formazione di una cultura di rispetto delle donne. Nel portare i saluti della Città agli intervenuti, il Sindaco di Bevagna Polticchia ha ringraziato il Centro sociale di Capro che con tale iniziativa ha voluto creare un momento di confronto e riflessione su questa delicata materia e ha confermato l’impegno della sua amministrazione per contrastare fenomeni di violenza sulle donne nel territorio comunale e offrire supporto e assistenza a chi ne fosse comunque colpito. Nel 2011 sono state circa 450 le donne che si sono rivolte al telefono donna istituito dal centro per le pari opportunità istituito dalla Regione Umbria e in questo scorcio di 2012 sono già 125 le donne che hanno telefonato al servizio. Questi alcuni dei dati presentati da Lilia Fatti operatrice di accoglienza del Centro pari opportunità della regione, operante dal lontano 1987. La Fratti ha illustrato ai presenti i servizi che offre il Centro alle donne della nostra regione il più importante dei quali certamente il Telefono Donna. A chi vi si rivolge infatti vengono offerti gratuitamente dalle operatrici percorsi di uscita dalla violenza fornendo supporto e definendo strategie di accompagnamento, attivando inoltre tutte le consulenze legali e psicologiche di cui le donne vittime di violenza possono aver bisogno. Il Consigliere Paola De Bonis, prendendo spunto dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono applicabili anche alla violenza sessuale di gruppo e cioè che il giudice non è più obbligato a disporre od a mantenere la custodia in carcere per coloro che sono indagati per il reato di violenza di gruppo, ma può applicare anche misure cautelari alternative, ha ribadito la necessità per le donne e per tutta la società che il quadro normativo che contrasta la violenza sia supportato da una certezza della sua applicabilità. Le leggi ci sono ma devono essere applicate e non restare in balia di interpretazioni giurisprudenziali che ne inficiano il loro valore, forza e portata. Della necessità di implementare i servizi di assistenza, ascolto e consulenza a favore delle donne vittime di violenza ha parlato infine il consigliere Laura Zampa. E’ necessario infatti mantenere alta la guarda su questi fenomeni con azioni di sensibilizzazione e comunicazione e interventi di tutoraggio e presa in carico come quelli che già in modo encomiabile sta realizzando la Regione. A questo proposito la Zampa ha ricordato l’impegno dell’intero consiglio provinciale a diffondere in modo massivo il materiale informativo del Telefono Donna anche tramite gli sportelli polifunzionali provinciali, per i cui operatori è necessario prevedere una formazione ad hoc, e a promuovere presso l’Anci la diffusione della positiva pratica dei Protocolli d’Intesa”.
Gc12094.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 9 marzo 2012 – “Alla presenza di molte persone – è scritto in una nota inviataci dal gruppo dei Socialisti Riformisti della Provincia di Perugia - si è tenuta, nei giorni scorsi, presso il centro sociale di Capro una tavola rotonda sul tema della “Violenza sulle donne: quali strumenti per combatterla?”. I lavori, moderati da Enrico Bastioli, hanno visto gli interventi del sindaco di Bevagna Annalista Polticchia, Lilia Fatti del Centro pari opportunità della Regione Umbria e dei consiglieri provinciali Paola De Bonis e Laura Zampa. Nell’introdurre i lavori Enrico Bastioli a nome della direzione del Centro Sociale di Capro, ha voluto ricordare come ancora oggi la violenza verso le donne sia un problema mondiale e che si sviluppa drammaticamente soprattutto nell’ambito familiare che coinvolge donne di ogni estrazione sociale e culturale. Non vi sono statistiche quantitative sul maltrattamento ma si stima – ha detto Bastioli – che una donna su cinque abbia subito nella sua vita una qualche forma di violenza. Qualcosa per contrastare il fenomeno si sta muovendo nel nostro paese con il decreto ministeriale per il piano di azione che consenta di punire i reati più gravi e investire maggiormente sulla prevenzione e sulla formazione di una cultura di rispetto delle donne. Nel portare i saluti della Città agli intervenuti, il Sindaco di Bevagna Polticchia ha ringraziato il Centro sociale di Capro che con tale iniziativa ha voluto creare un momento di confronto e riflessione su questa delicata materia e ha confermato l’impegno della sua amministrazione per contrastare fenomeni di violenza sulle donne nel territorio comunale e offrire supporto e assistenza a chi ne fosse comunque colpito. Nel 2011 sono state circa 450 le donne che si sono rivolte al telefono donna istituito dal centro per le pari opportunità istituito dalla Regione Umbria e in questo scorcio di 2012 sono già 125 le donne che hanno telefonato al servizio. Questi alcuni dei dati presentati da Lilia Fatti operatrice di accoglienza del Centro pari opportunità della regione, operante dal lontano 1987. La Fratti ha illustrato ai presenti i servizi che offre il Centro alle donne della nostra regione il più importante dei quali certamente il Telefono Donna. A chi vi si rivolge infatti vengono offerti gratuitamente dalle operatrici percorsi di uscita dalla violenza fornendo supporto e definendo strategie di accompagnamento, attivando inoltre tutte le consulenze legali e psicologiche di cui le donne vittime di violenza possono aver bisogno. Il Consigliere Paola De Bonis, prendendo spunto dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono applicabili anche alla violenza sessuale di gruppo e cioè che il giudice non è più obbligato a disporre od a mantenere la custodia in carcere per coloro che sono indagati per il reato di violenza di gruppo, ma può applicare anche misure cautelari alternative, ha ribadito la necessità per le donne e per tutta la società che il quadro normativo che contrasta la violenza sia supportato da una certezza della sua applicabilità. Le leggi ci sono ma devono essere applicate e non restare in balia di interpretazioni giurisprudenziali che ne inficiano il loro valore, forza e portata. Della necessità di implementare i servizi di assistenza, ascolto e consulenza a favore delle donne vittime di violenza ha parlato infine il consigliere Laura Zampa. E’ necessario infatti mantenere alta la guarda su questi fenomeni con azioni di sensibilizzazione e comunicazione e interventi di tutoraggio e presa in carico come quelli che già in modo encomiabile sta realizzando la Regione. A questo proposito la Zampa ha ricordato l’impegno dell’intero consiglio provinciale a diffondere in modo massivo il materiale informativo del Telefono Donna anche tramite gli sportelli polifunzionali provinciali, per i cui operatori è necessario prevedere una formazione ad hoc, e a promuovere presso l’Anci la diffusione della positiva pratica dei Protocolli d’Intesa”.
Gc12094.red