(Cittadino e Provincia) – Spello, 17 ottobre ‘22 – Una “Diana Cacciatrice” restaurata che sormonta la fontana principale dei giardini di Villa Fidelia di Spello è stata simbolicamente ‘restituita’ a Stefania Proietti presidente della Provincia di Perugia, in rappresentanza dell’ente proprietario della storica dimora.
Ed è proprio nella sua sede naturale che si è tenuta, nella mattinata di ieri (domenica), la cerimonia di riconsegna della scultura – impressa in una targa - ad opera di Giuseppina Massi Benedetti, Presidente del Garden Club Perugia alla presidente Proietti. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Spello Moreno Landrini, la consigliera provinciale Erika Borghesi e ovviante della restauratrice Carla Mancini insieme al suo staff.
Il restauro è stato realizzato grazie ad un generoso lascito testamentario da parte di una socia del Garden Club Perugia, Adriana Viscardi e la scelta è ricaduta su questa opera che presentava evidenti segni di degrado perché assalita da muschi e licheni oltre che mancante di alcune parti.
L’affezione per Villa Fidelia, ad opera del Garden Club perugino è iniziata a maturarsi in occasione de “I Giorni delle Rose”, la manifestazione dedicata alla regina dei fiori in programma a giugno ma che per due anni ha subito uno stop imposto dalla pandemia, ma Massi Benedetti ha annunciato il ritorno de ‘I Giorni delle rose’ per il 2023.
La presidente Proietti elogiando il patrimonio della Provincia ha evidenziato come Villa Fidelia ne costituisca uno dei beni di maggio pregio ed “è nostra intenzione valorizzarlo sempre di più per costituirne una risorsa per l’intera regione”. Proietti si è complimentata con il Garden Club per “I Giorni delle Rose”, “manifestazione che valorizza tutta la Villa rendendo questo bene godibile ai tanti appassionati e visitatori”.
Il sindaco Landrini si è detto piacevolmente emozionato di ritrovarsi qui a Villa Fidelia. “E’ un orgoglio – ha detto - sia per il Comune, Provincia ma anche per l’intera regione il poter fruire di questo spazio che però merita e necessita di essere valorizzato”.
Erika Borghesi ha, invece, sottolineato che si è puntato molto sulla riqualificazione del parco e lo si può constatare passeggiando all’interno di esso.
L’accurato intervento di “Diana cacciatrice” è stato condotto dalla restauratrice Carla Mancini e il suo staff, durante l’estate del 2020 e oltre ad assicurare la conservazione dell’opera ha garantito la completa fruizione del bene anche dal punto di vista estetico, per mezzo della ricostruzione di alcune parti mancanti, erose dal tempo e dalla storia.
Tale operazione si è resa possibile in quanto è stato ritrovato l’originale della “Diana“ dalla quale è stato tratto il calco per la creazione della statua della Fontana. La statua in terracotta, come risulta dal marchio di fabbrica impresso sul basamento, fu fabbricata presso la fornace ”Manifattura di Signa” di conseguenza sistemata nel giardino di Villa Fidelia in occasione delle nozze di Re Boris III di Bulgaria con la Principessa Giovanna di Savoia, svoltesi nel 1930.
In seguito ad accurate ricerche d’archivio, trovato anche l’interesse della Biblioteca Comunale di Signa, è stato possibile individuare l’origine del manufatto, il catalogo illustrato della Manifattura di Signa, dà precise indicazioni anche sulla statua originale.
Infatti la didascalia sotto l’illustrazione pubblicata nel catalogo recita: “Diana di Versailles. (Già a Versailles, ora al museo del Louvre). È anche detta la Diana di Versailles dal luogo della sua prima ubicazione. Trovata nella Villa Adriana a Tivoli”. La “Diana di Versailles” è una statua di marmo, poco più grande della grandezza naturale, raffigurante la dea greca Artemide (Diana nella mitologia romana con un capriolo).
L’opera originale si trova presso il museo del Louvre ed è una copia romana di primo-II secolo d.C., da un originale bronzeo greco, attribuito allo scultore Leocare, IV sec. a.C. La statua fu scoperta in Italia, nelle vicinanze di Villa Adriana e nel 1556 fu donata da Papa Paolo IV al Re Enrico Secondo di Francia, fu installata come elemento principale nel giardino della Regina, presso il Castello di Fontainebleau,nell’ala esposta ad ovest della galleria dei servi; lì era l’opera che spiccava maggiormente ed era tra le prime sculture romane ad essere viste in Francia. Nel 1602 Enrico IV la rimosse per trasferirla al Palazzo del Louvre, dove la statua fu installata in una galleria progettata appositamente per essa (la sala degli Antichi, ora sala delle Cariatidi).
Patrimonio22004.RB
(Cittadino e Provincia) – Spello, 17 ottobre ‘22 – Una “Diana Cacciatrice” restaurata che sormonta la fontana principale dei giardini di Villa Fidelia di Spello è stata simbolicamente ‘restituita’ a Stefania Proietti presidente della Provincia di Perugia, in rappresentanza dell’ente proprietario della storica dimora.
Ed è proprio nella sua sede naturale che si è tenuta, nella mattinata di ieri (domenica), la cerimonia di riconsegna della scultura – impressa in una targa - ad opera di Giuseppina Massi Benedetti, Presidente del Garden Club Perugia alla presidente Proietti. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Spello Moreno Landrini, la consigliera provinciale Erika Borghesi e ovviante della restauratrice Carla Mancini insieme al suo staff.
Il restauro è stato realizzato grazie ad un generoso lascito testamentario da parte di una socia del Garden Club Perugia, Adriana Viscardi e la scelta è ricaduta su questa opera che presentava evidenti segni di degrado perché assalita da muschi e licheni oltre che mancante di alcune parti.
L’affezione per Villa Fidelia, ad opera del Garden Club perugino è iniziata a maturarsi in occasione de “I Giorni delle Rose”, la manifestazione dedicata alla regina dei fiori in programma a giugno ma che per due anni ha subito uno stop imposto dalla pandemia, ma Massi Benedetti ha annunciato il ritorno de ‘I Giorni delle rose’ per il 2023.
La presidente Proietti elogiando il patrimonio della Provincia ha evidenziato come Villa Fidelia ne costituisca uno dei beni di maggio pregio ed “è nostra intenzione valorizzarlo sempre di più per costituirne una risorsa per l’intera regione”. Proietti si è complimentata con il Garden Club per “I Giorni delle Rose”, “manifestazione che valorizza tutta la Villa rendendo questo bene godibile ai tanti appassionati e visitatori”.
Il sindaco Landrini si è detto piacevolmente emozionato di ritrovarsi qui a Villa Fidelia. “E’ un orgoglio – ha detto - sia per il Comune, Provincia ma anche per l’intera regione il poter fruire di questo spazio che però merita e necessita di essere valorizzato”.
Erika Borghesi ha, invece, sottolineato che si è puntato molto sulla riqualificazione del parco e lo si può constatare passeggiando all’interno di esso.
L’accurato intervento di “Diana cacciatrice” è stato condotto dalla restauratrice Carla Mancini e il suo staff, durante l’estate del 2020 e oltre ad assicurare la conservazione dell’opera ha garantito la completa fruizione del bene anche dal punto di vista estetico, per mezzo della ricostruzione di alcune parti mancanti, erose dal tempo e dalla storia.
Tale operazione si è resa possibile in quanto è stato ritrovato l’originale della “Diana“ dalla quale è stato tratto il calco per la creazione della statua della Fontana. La statua in terracotta, come risulta dal marchio di fabbrica impresso sul basamento, fu fabbricata presso la fornace ”Manifattura di Signa” di conseguenza sistemata nel giardino di Villa Fidelia in occasione delle nozze di Re Boris III di Bulgaria con la Principessa Giovanna di Savoia, svoltesi nel 1930.
In seguito ad accurate ricerche d’archivio, trovato anche l’interesse della Biblioteca Comunale di Signa, è stato possibile individuare l’origine del manufatto, il catalogo illustrato della Manifattura di Signa, dà precise indicazioni anche sulla statua originale.
Infatti la didascalia sotto l’illustrazione pubblicata nel catalogo recita: “Diana di Versailles. (Già a Versailles, ora al museo del Louvre). È anche detta la Diana di Versailles dal luogo della sua prima ubicazione. Trovata nella Villa Adriana a Tivoli”. La “Diana di Versailles” è una statua di marmo, poco più grande della grandezza naturale, raffigurante la dea greca Artemide (Diana nella mitologia romana con un capriolo).
L’opera originale si trova presso il museo del Louvre ed è una copia romana di primo-II secolo d.C., da un originale bronzeo greco, attribuito allo scultore Leocare, IV sec. a.C. La statua fu scoperta in Italia, nelle vicinanze di Villa Adriana e nel 1556 fu donata da Papa Paolo IV al Re Enrico Secondo di Francia, fu installata come elemento principale nel giardino della Regina, presso il Castello di Fontainebleau,nell’ala esposta ad ovest della galleria dei servi; lì era l’opera che spiccava maggiormente ed era tra le prime sculture romane ad essere viste in Francia. Nel 1602 Enrico IV la rimosse per trasferirla al Palazzo del Louvre, dove la statua fu installata in una galleria progettata appositamente per essa (la sala degli Antichi, ora sala delle Cariatidi).
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