Contro queste norme numerosi i ricorsi alla Corte costituzionale
(Cittadino e Provincia – Perugia, 8 giugno ’12) – “Villa Redenta di Spoleto non è stata venduta dalla Provincia di Perugia. L’eventuale alienazione del complesso, che l’Ente ha in animo di scongiurare, se possibile, dipende dalla evoluzione delle cifre del Patto di Stabilità, vero e ineludibile ostacolo rispetto alla possibilità di mantenere il bene”. L’affermazione è dell’assessore al patrimonio Piero Mignini il quale ribadisce il fatto che i vincoli strettissimi del Patto hanno messo in seria difficoltà anche un Ente virtuoso come la Provincia di Perugia. “Stiamo lavorando – assicura Mignini – per verificare ogni possibilità di rientrare nei vincoli suddetti. Comunque, nella ipotesi peggiore, quella dell’alienazione della Villa, così come garantito anche in sede di assise consiliare, saranno seguite procedure atte a far sì che la fruizione del parco della Villa resti di carattere pubblico. Se l’Ente dovesse aprire il bando per l’alienazione del complesso, l’operazione sarà condotta in modo tale da salvaguardare il patrimonio pubblico e lasciare a disposizione della comunità spoletina, e non solo, la struttura storica in vendita”. L’esigenza della salvaguardia della fruizione di questo importante patrimonio pubblico è stata ampiamente sottolineata anche dai Consiglieri provinciali del territorio spoletino Laura Zampa e Massimiliano Capitani i quali si sono adoperati per evitare l’alienazione ma, in considerazione dei problemi posti dal Patto di Stabilità che non hanno permesso di evitare l’inserimento di Villa Redenta all’interno del Piano di Alienazione dell’Ente, si sono fatti promotori, nella competente commissione e in Consiglio Provinciale, della presentazione di un ordine del giorno, poi presentato da tutti i capigruppo di maggioranza. Con il documento, che è stato approvato a maggioranza in Consiglio in sede di approvazione del bilancio preventivo, Zampa e Capitani avevano richiesto l’uso pubblico della struttura, cosa che oggi l’assessore Piero Mignini assicura formalmente, e avevano assicurato che avrebbero vigilato per il rispetto degli impegni presi.
Esp12009.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 8 giugno ’12) – “Villa Redenta di Spoleto non è stata venduta dalla Provincia di Perugia. L’eventuale alienazione del complesso, che l’Ente ha in animo di scongiurare, se possibile, dipende dalla evoluzione delle cifre del Patto di Stabilità, vero e ineludibile ostacolo rispetto alla possibilità di mantenere il bene”. L’affermazione è dell’assessore al patrimonio Piero Mignini il quale ribadisce il fatto che i vincoli strettissimi del Patto hanno messo in seria difficoltà anche un Ente virtuoso come la Provincia di Perugia. “Stiamo lavorando – assicura Mignini – per verificare ogni possibilità di rientrare nei vincoli suddetti. Comunque, nella ipotesi peggiore, quella dell’alienazione della Villa, così come garantito anche in sede di assise consiliare, saranno seguite procedure atte a far sì che la fruizione del parco della Villa resti di carattere pubblico. Se l’Ente dovesse aprire il bando per l’alienazione del complesso, l’operazione sarà condotta in modo tale da salvaguardare il patrimonio pubblico e lasciare a disposizione della comunità spoletina, e non solo, la struttura storica in vendita”. L’esigenza della salvaguardia della fruizione di questo importante patrimonio pubblico è stata ampiamente sottolineata anche dai Consiglieri provinciali del territorio spoletino Laura Zampa e Massimiliano Capitani i quali si sono adoperati per evitare l’alienazione ma, in considerazione dei problemi posti dal Patto di Stabilità che non hanno permesso di evitare l’inserimento di Villa Redenta all’interno del Piano di Alienazione dell’Ente, si sono fatti promotori, nella competente commissione e in Consiglio Provinciale, della presentazione di un ordine del giorno, poi presentato da tutti i capigruppo di maggioranza. Con il documento, che è stato approvato a maggioranza in Consiglio in sede di approvazione del bilancio preventivo, Zampa e Capitani avevano richiesto l’uso pubblico della struttura, cosa che oggi l’assessore Piero Mignini assicura formalmente, e avevano assicurato che avrebbero vigilato per il rispetto degli impegni presi.
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