(Cittadino e Provincia) Perugia, 7 aprile '14 - Una vita nel calcio e per il calcio. Sono le motivazioni di fondo del premio alla carriera che la Provincia, attraverso l’assessorato allo Sport, ha voluto assegnare ad Elio Grassi, allenatore, insegnante e soprattutto educatore, che ha sempre mirato a formare giovani a tutto tondo, coniugando l’aspetto tecnico a quello squisitamente umano. Aspetti su cui si è voluto marcare l’accento, ricordano l’apprezzamento che il “mister” ha ricevuto praticamente da tutte le componenti del mondo del calcio, istituzionali e non. Un apprezzamento ribadito da Pierluigi Vossi, presidente dell’associazione Allenatori Umbri e da Luciano Mancini, fresco di esperienze da allenatore maturate nel continente africano alla guida del Gambia. Grassi, ringraziando, commosso, ha ribadito la necessità di tornare ad un rapporto con i giovani atleti che si fondi sulla trasmissione di valori forti e a superare quegli aspetti di interesse prettamente venale che sembrano ormai prevalenti in molti di coloro che operano nel mondo del calcio. Nello specifico, si è poi augurato che ai giovani calciatori venga di nuovo insegnato l’amore per il gesto tecnico piuttosto che farne solo dei replicanti tutto fisico e applicazione tattica.
Stp14028.CC
(Cittadino e Provincia) Perugia, 7 aprile '14 - Una vita nel calcio e per il calcio. Sono le motivazioni di fondo del premio alla carriera che la Provincia, attraverso l’assessorato allo Sport, ha voluto assegnare ad Elio Grassi, allenatore, insegnante e soprattutto educatore, che ha sempre mirato a formare giovani a tutto tondo, coniugando l’aspetto tecnico a quello squisitamente umano. Aspetti su cui si è voluto marcare l’accento, ricordano l’apprezzamento che il “mister” ha ricevuto praticamente da tutte le componenti del mondo del calcio, istituzionali e non. Un apprezzamento ribadito da Pierluigi Vossi, presidente dell’associazione Allenatori Umbri e da Luciano Mancini, fresco di esperienze da allenatore maturate nel continente africano alla guida del Gambia. Grassi, ringraziando, commosso, ha ribadito la necessità di tornare ad un rapporto con i giovani atleti che si fondi sulla trasmissione di valori forti e a superare quegli aspetti di interesse prettamente venale che sembrano ormai prevalenti in molti di coloro che operano nel mondo del calcio. Nello specifico, si è poi augurato che ai giovani calciatori venga di nuovo insegnato l’amore per il gesto tecnico piuttosto che farne solo dei replicanti tutto fisico e applicazione tattica.
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