Perugia, 14 giugno ’16 – “Nei giorni scorsi un'altra donna uccisa, la terza in tre giorni, la cinquantanovesima dall'inizio dell'anno. Una strage incomprensibile, un dramma incommensurabile. Eppure i servizi ci sono, luoghi idonei che sanno accogliere le donne che hanno saputo dire no alla violenza, che vogliono guardare altrove con coraggio, che sperano di potere ricominciare la propria vita senza paura”. A parlare è Gemma Paola Bracco, consigliere di Parità della Provincia di Perugia, intervenuta all’indomani dei tragici fatti di cronaca che hanno visto ancora una volta come vittime le donne. “Il problema del femminicidio in Italia, non può però essere solo femminile – ha aggiunto -, occorrono uomini che facciano sentire la loro voce che dicano a chiare lettere che la violenza è sempre sbagliata, sempre da condannare, sempre una piaga, un sopruso, una forma di debolezza. Applichiamo le leggi che ci sono e dimostriamo rigidità nel punire i violenti, evitando di dire, una volta per tutte "è stato un raptus, il gesto estemporaneo di un folle" quando invece la lucida follia dell'omicida ha i connotati ricorrenti della premeditazione e della sindrome del possesso. ‘Mia e di nessun altro’, è il mantra malato degli uomini violenti che osano sfidare le loro donne a colpi di fendenti, non sopportando di essere lasciati. Diciamo tutti insieme, uomini e donne, no con forza alla strage delle innocenti”.
Pariopportunita16012.red
Perugia, 14 giugno ’16 – “Nei giorni scorsi un'altra donna uccisa, la terza in tre giorni, la cinquantanovesima dall'inizio dell'anno. Una strage incomprensibile, un dramma incommensurabile. Eppure i servizi ci sono, luoghi idonei che sanno accogliere le donne che hanno saputo dire no alla violenza, che vogliono guardare altrove con coraggio, che sperano di potere ricominciare la propria vita senza paura”. A parlare è Gemma Paola Bracco, consigliere di Parità della Provincia di Perugia, intervenuta all’indomani dei tragici fatti di cronaca che hanno visto ancora una volta come vittime le donne. “Il problema del femminicidio in Italia, non può però essere solo femminile – ha aggiunto -, occorrono uomini che facciano sentire la loro voce che dicano a chiare lettere che la violenza è sempre sbagliata, sempre da condannare, sempre una piaga, un sopruso, una forma di debolezza. Applichiamo le leggi che ci sono e dimostriamo rigidità nel punire i violenti, evitando di dire, una volta per tutte "è stato un raptus, il gesto estemporaneo di un folle" quando invece la lucida follia dell'omicida ha i connotati ricorrenti della premeditazione e della sindrome del possesso. ‘Mia e di nessun altro’, è il mantra malato degli uomini violenti che osano sfidare le loro donne a colpi di fendenti, non sopportando di essere lasciati. Diciamo tutti insieme, uomini e donne, no con forza alla strage delle innocenti”.
Pariopportunita16012.red