(Cittadino e Provincia) – Perugia 22 maggio 2012 – “Le nuove aliquote dell’imposta sugli immobili (IMU) – afferma in una mozione il Capogruppo in Consiglio Provinciale dei Socialisti Riformisti Enrico Bastioli - contenute nel decreto fiscale prevedono adeguamenti anche per gli stabilimenti, le officine e gli immobili dove operano le piccole e medie imprese. Le confederazioni dell’artigianato e delle Piccole e Medie Imprese denunciano che con la nuova IMU sugli immobili produttivi la tassazione passerà da 4,5 (considerando la vecchia ICI) a circa 7,5 miliardi, cifra che rappresenterebbe un aumento del 60% dell’imposta-. Se i Comuni applicheranno l’aliquota base del 7,6 per mille la tassazione arriverà a 7,5 miliardi, ma che gli stessi Comuni hanno la facoltà di aumentarla sino al 10,6 per mille e che quindi la tassazione potrebbe arrivare ad oltre 10,5 miliardi. Questo aumento significherebbe per ogni impresa svariate migliaia di euro di IMU: un fardello che riduce la competitività delle nostre aziende e blocca le potenzialità di crescita del Paese. Nell’ottica di contrastare i drammatici effetti della crisi economica che attanaglia le nostre imprese la Banca Centrale Europea ha concesso prestiti alle banche nazionali, prestiti che ancora non sono stati messi a disposizione da parte degli istituti di credito alle imprese in difficoltà. Questo ulteriore balzello dell’IMU rischia di affondare definitivamente le residue speranze di rilancio ci molte piccole e medie imprese nazionali e regionali. A tal proposito Confartigianato, CNA e Casartigiani hanno chiesto al Governo degli interventi che riducano la pressione fiscale sulle aziende, pressione che nel 2014 si attesterà al 45% secondo le loro stime, pur considerando positivamente “l’introduzione nei principi di delega fiscale varati dal Governo la rivisitazione degli adempimenti e la razionalizzazione dei regimi fiscali come pure la tassazione separata, su base opzionale, del reddito dell’impresa rispetto a quella dell’imprenditore. Ma la riforma fiscale non può e non deve portare ulteriori incrementi di pressione fiscale”. Fatte queste premesse batoli chiede all” Consiglio Provinciale e alla Provincia di Perugia Di farsi promotrice, attraverso uno stretto raccordo con le associazioni imprenditoriali e di categoria, affinché il Governo introduca dei correttivi alla sua politica fiscale nei confronti delle piccole e medie imprese e di sollecitare, nelle sedi nazionali e locali, l’Anci, affinché i Comuni – pur nelle loro difficoltà di bilancio – non decidano di applicare le aliquote più alte sull’IMU per gli immobili produttivi”.
Gc121678.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 22 maggio 2012 – “Le nuove aliquote dell’imposta sugli immobili (IMU) – afferma in una mozione il Capogruppo in Consiglio Provinciale dei Socialisti Riformisti Enrico Bastioli - contenute nel decreto fiscale prevedono adeguamenti anche per gli stabilimenti, le officine e gli immobili dove operano le piccole e medie imprese. Le confederazioni dell’artigianato e delle Piccole e Medie Imprese denunciano che con la nuova IMU sugli immobili produttivi la tassazione passerà da 4,5 (considerando la vecchia ICI) a circa 7,5 miliardi, cifra che rappresenterebbe un aumento del 60% dell’imposta-. Se i Comuni applicheranno l’aliquota base del 7,6 per mille la tassazione arriverà a 7,5 miliardi, ma che gli stessi Comuni hanno la facoltà di aumentarla sino al 10,6 per mille e che quindi la tassazione potrebbe arrivare ad oltre 10,5 miliardi. Questo aumento significherebbe per ogni impresa svariate migliaia di euro di IMU: un fardello che riduce la competitività delle nostre aziende e blocca le potenzialità di crescita del Paese. Nell’ottica di contrastare i drammatici effetti della crisi economica che attanaglia le nostre imprese la Banca Centrale Europea ha concesso prestiti alle banche nazionali, prestiti che ancora non sono stati messi a disposizione da parte degli istituti di credito alle imprese in difficoltà. Questo ulteriore balzello dell’IMU rischia di affondare definitivamente le residue speranze di rilancio ci molte piccole e medie imprese nazionali e regionali. A tal proposito Confartigianato, CNA e Casartigiani hanno chiesto al Governo degli interventi che riducano la pressione fiscale sulle aziende, pressione che nel 2014 si attesterà al 45% secondo le loro stime, pur considerando positivamente “l’introduzione nei principi di delega fiscale varati dal Governo la rivisitazione degli adempimenti e la razionalizzazione dei regimi fiscali come pure la tassazione separata, su base opzionale, del reddito dell’impresa rispetto a quella dell’imprenditore. Ma la riforma fiscale non può e non deve portare ulteriori incrementi di pressione fiscale”. Fatte queste premesse batoli chiede all” Consiglio Provinciale e alla Provincia di Perugia Di farsi promotrice, attraverso uno stretto raccordo con le associazioni imprenditoriali e di categoria, affinché il Governo introduca dei correttivi alla sua politica fiscale nei confronti delle piccole e medie imprese e di sollecitare, nelle sedi nazionali e locali, l’Anci, affinché i Comuni – pur nelle loro difficoltà di bilancio – non decidano di applicare le aliquote più alte sull’IMU per gli immobili produttivi”.
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